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Miyamoto si affida volentieri agli sviluppatori occidentali

E' una questione di fiducia e nuovo approccio

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   04/10/2013

La tendenza all'occidentalizzazione dello sviluppo videoludico è stata imperante negli ultimi anni, non solo spostando il fulcro dell'attenzione sui prodotti maggiori lungo l'asse europeo e nord americano dell'industria ma anche portando gli sviluppatori nipponici a riconoscere l'importanza del panorama occidentale, affidandosi anche ai team dell'ambiente per i propri prodotti.

Tra i casi più eclatanti c'è quello di Nintendo, che ha aperto le sue porte allo sviluppo occidentale affidando a team americani anche serie storiche del proprio catalogo, o prodotti dalla caratterizzazione anche piuttosto nipponica, al livello di gusto. Shigeru Miyamoto ha parlato della questione in una recente intervista pubblicata da Official Nintendo Magazine: "penso che il fattore maggiore sia l'alto livello di fiducia che abbiamo stabilito con queste compagnie, su cui sappiamo che possiamo contare", ha spiegato Miyamoto.

"Il secondo fattore è legato ad un cambiamento del nostro approccio. Un tempo avremmo chiesto a questi team semplicemente cosa avrebbero potuto fare indipendentemente, con eventuale supporto esterno da parte nostra", mentre ora Nintendo è in grado di prendere in mano le redini di progetti sviluppati in occidente e affidare a nuovi team anche prodotti chiave della propria offerta: "adesso invece cerchiamo veramente di lavorare insieme. Ad esempio, per quanto riguarda Luigi's Mansion 2 Nintendo ha fatto da producer del gioco. Li chiamiamo sviluppatori second-party perché lo sviluppo è interamente affidato a loro mentre noi ci occupiamo della produzione, e questo è il livello di fiducia che abbiamo stabilito".

Fonte: NintendoLife