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Titanfall: Respawn risponde alla accuse di corruzione

Sassi nelle scarpe

NOTIZIA di Dario Rossi   —   20/02/2014

E' una delle storie più vecchie del mondo, quella dell'arma a doppio taglio dell'entusiasmo della critica. Il passaggio all'accusa di corruzione è quasi naturale nell'universo intricato dei "cospirazionisti", creando una tensione che non è piacevole per nessuno, ne' chi i giochi li crea, ne' chi li giudica.
L'ultima a finire nel vortice del complotto è stata inevitabilmente Respawn, sotto i riflettori per l'uscita di Titanfall, accusata di incoraggiare i recensori a trattare benevolmente il suo prodotto. Drew McCoy è intervenuto abbastanza duramente su NeoGAF, dimostrando che gli sviluppatori mal gradiscono simili quanto ridicole congetture, non fossero già abbastanza sotto torchio nella gestione di progetti così importanti. "Affermare che stiamo pagando qualcuno è semplicemente una pazzia, oltre che un insulto bello e buono".
Difficile biasimarlo, come sembra difficile, per qualcuno, pensare che Titanfall possa essere davvero un prodotto genuinamente divertente e plasmato da persone talentuose e veterane in questo campo. Meno male che nel frattempo è passata una beta.

Fonte: VG247