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La storia di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain sarà raccontata più dal gameplay che dalle cutscene

Un'altra svolta per la serie determinata dal passaggio all'open world

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   07/04/2014

Intervistato da Eurogamer, Jordan Amaro, designer di Kojima Productions, ha rivelato che in Metal Gear Solid V: The Phantom Pain le sequenze filmate saranno ridotte in favore di un approccio narrativo più orientato al gameplay. La scelta è nata dalla natura open world del titolo, dove non ci sono strade pre-determinate e bisogna osservare tutto e scegliere cosa fare.

Amaro ha anche descritto le sue difficoltà nell'approcciarsi al design di Metal Gear Solid V e di come la sua visione da occidentale, incentrata intorno al giocatore, cozzasse contro la filosofia del gioco.

Insomma, la sfida è stata quella di creare un ambiente in cui il giocatore possa crearsi le sue storie sfruttando le meccaniche di gioco. "Ci siamo sbarazzati di tutto il fardello narrativo e ci siamo concentrati su ciò che rende belle le missioni a un livello essenziale".

Inoltre, Snake parlerà molto meno rispetto ai precedenti capitoli della serie, proprio in onore di questa nuova filosofia di gioco.

Fonte: Gamespot