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Switch può farcela senza contare sui grandi titoli multipiattaforma?

Nintendo potrebbe aver vinto la scommessa, proseguendo per la sua tipica strada

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   17/05/2017

Anche i dati di vendita sul mercato americano lasciano ormai poco spazio ai mugugni e ai dubbi che da molte parti si sono sollevati all'epoca della presentazione di Switch: la console è un successo commerciale, ed è vero che siamo ancora all'interno del primo trimestre e dunque pienamente sotto l'influsso dell'effetto-novità, ma considerando il periodo veramente poco incline alle vendite hardware e una quantità di titoli nel catalogo ancora lontanissima da quanto offre la concorrenza, ci sono ottime possibilità che il trend continui ad essere positivo anche nei prossimi mesi. La paura è sempre quella che la nuova console possa seguire il destino infausto di Wii U: anche quest'ultima fece registrare ottimi numeri al lancio, proponeva qualcosa di nuovo in termini di "gimmick" e aveva dalla sua anche un supporto (almeno accennato) da parte dei third party nei suoi primi mesi, ma è stata ben presto abbandonata a sé stessa e i soli titoli interni - seppure in gran parte ottimi - non sono riusciti ad evitarne il fallimento commerciale.

In effetti, l'andamento del primo (quasi) trimestre è piuttosto vicino sia a Wii che a Wii U, con il primo che si è fermato poco prima dei 3 milioni, Wii U a 2,60 circa e Switch a 2,74 milioni e vendite software decisamente più contenute rispetto a quanto fatto dalle console precedenti, ma in entrambi questi casi i lanci avvennero nel corso del quarto trimestre dell'anno, dunque nel periodo di massimo movimento del mercato e il fatto che i risultati di Switch siano paragonabili (e anche migliori per certi aspetti) pur essendo stati registrati nel primo trimestre fiscale ha una grande importanza.

Non c'è dubbio che per Switch Nintendo abbia scelto una comunicazione molto più efficace, e la particolarità della console sembra essere molto più apprezzata rispetto a quanto visto con Wii U, e questa potrebbe essere la carta vincente. Ancora una volta, l'hardware non sembra essere in grado di garantire il porting diretto dei tipici tripla A multipiattaforma che dominano solitamente il mercato ma tali mancanze - ed è questo il punto di maggior interesse - potrebbero non essere determinanti.

Switch potrebbe vincere la sua scommessa puntando su quella brillante Blue Ocean Strategy di Satoru Iwata che contraddistinse la visione di Wii come console posta su una propria strada diversa da quella delle concorrenti, ma ha dalla sua anche la possibilità di sfruttare l'esperienza maturata per correggere gli elementi negativi che emersero durante il dominio commerciale di Wii.

Switch può farcela senza contare sui grandi titoli multipiattaforma?

Come fa notare anche un recente editoriale pubblicato da Twinfinite, non è assolutamente detto che la mancanza dei maggiori titoli multipiattaforma debba corrispondere a uno scarso supporto da parte dei third party, che si tradurrebbe nella necessità di sostenersi sui soli titoli interni. Si tratta di prendere accordi per giochi diversi, specificamente studiati per Switch o in grado di rendere al meglio su questa, magari grazie alla sua portabilità, e un buon bacino di serie, idee e titoli può arrivare proprio dall'enorme catalogo di Nintendo 3DS. Pokémon e Monster Hunter, per dirne un paio, potrebbero far dimenticare a molti la mancanza di Call of Duty e Battlefield, ragionando in termini puramente numerici. Per convincere i third party a investire su progetti di grosso calibro, nel frattempo, è meglio costruire una base d'utenza già sostanziosa, e su questo fronte Nintendo ha dimostrato di essere molto più preparata che in passato, con un buon piano di uscite cadenzate nel tempo a dimostrare una strategia di penetrazione sul mercato decisamente più convincente, che potrebbe fornire le fondamenta ottimali per il lancio dei primi grossi titoli third party verso il più proficuo periodo autunnale.