21

Si finge impiegato di Electronic Arts e afferma di aver ricevuto minacce di morte per il caso Star Wars: Battlefront II, ripreso dalla stampa generalista

Star Wars: Battlefront II ha sollevato un vespaio niente male

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   15/11/2017

Chiariamo subito che non stiamo parlando del caso di Matt Everett, che è effettivamente il community manager di Electronic Arts e ha ricevuto davvero delle minacce di morte, ma di quello di @BiggSean66, utente Twitter che dal 2015 si spacciava per essere un impiegato del publisher e invitava addirittura gli altri utenti ad andarlo a trovare al campus di EA.

A scoprire che ha sempre raccontato un sacco di balle è stato il solito Jason Schreier di Kotaku, uno dei migliori giornalisti videoludici in circolazione, che ha condotto una veloce indagine dopo che la sua storia è finita su diversi media generalisti americani. Quale storia? Procediamo con ordine.

Con l'emersione del caso microtransazioni di Star Wars: Battlefront II e relative polemiche, @BiggSean66, evidentemente afflitto da manie di protagonismo, ha deciso di partecipare affermando che anche lui, in quanto dipendente di EA, aveva ricevuto delle minacce di morte dagli utenti inferociti. Ben sette, pensate. La sua storia è stata ripresa da varie testate, come USA Today, BBC, Yahoo, Vice e CNBC, e il suo Tweet è stato condiviso migliaia di volte. Peccato che, come Schreier ha scoperto parlando con diversi impiegati del publisher e osservando alcuni cambiamenti nel suo profilo, BiggSean66, che non ha mai risposto ai suoi messaggi, pare non abbia niente a che fare con EA e, di conseguenza, è probabile che nessuno lo abbia davvero minacciato di morte. EA stessa ha detto a Schreier di non poter confermare l'identità di BiggSean66, il che è tutto dire.

Nel frattempo il nostro, tanto per rendere certezze i sospetti, ha tolto ogni riferimento al publisher dal suo profilo Twitter, rendendolo inoltre privato. Chissà, magari un giorno lo vedremo tornare come impiegato di qualche altro grande publisher.