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Pirateria, Gabe Newell dice la sua

Secondo il fondatore di Valve, il fenomeno non dipende solo dal prezzo dei giochi

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   25/10/2011

Nel corso di una conferenza tenutasi a Seattle, Gabe Newell ha espresso le proprie opinioni riguardo la pirateria, che a suo dire è un fenomeno legato all'accessibilità più che al prezzo del software.

"Al di là della Germania, è la Russia a rappresentare il nostro più ampio mercato europeo", ha detto Newell, aggiungendo che "la gente che dice che i russi piratano qualsiasi cosa è la stessa che aspetta sei mesi per localizzare i propri prodotti in russo."

"Il modo più semplice per fermare la pirateria è quello di non inserire alcuna tecnologia anticopia nel software, di fornire dunque alla gente un servizio migliore di quello che ricevono rivolgendosi ai pirati", ha continuato.

Newell ha quindi parlato del free-to-play, con ovvi riferimenti alla svolta di Team Fortress 2 in tal senso, che ha visto la base d'utenza del gioco quintuplicarsi e mostrare un'attitudine ben al di sopra della media in riferimento alle microtransazioni. "Tra il 20 e il 30% degli utenti acquistano qualcosa", ha rivelato Newell, in contrasto con la media per questa tipologia di prodotti, che si assesta sull'1-3%.

"Non sappiamo cosa stia succedendo", ha ammesso. "Tutto ciò che sappiamo è che continueremo a fare questo tipo di esperimenti per provare a capire cosa i nostri utenti vogliono dirci."

Fonte: Gamasutra

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