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Fable, polemiche sull'aspetto della protagonista, definita poco attraente a causa della cultura woke

Alcuni giocatori stanno polemizzando sull'aspetto della protagonista di Fable, considerata poco attraente rispetto ai canoni di bellezza.

Fable, polemiche sull'aspetto della protagonista, definita poco attraente a causa della cultura woke
NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   14/06/2023

Il trailer di Fable per PC e Xbox Series X/S mostrato durante l'Xbox Games Showcase 2023 ha scatenato diverse polemiche, non ultima una legata alla protagonista. Secondo alcuni giocatori sarebbe infatti poco attraente, secondo i canoni di bellezza femminili. Sempre secondo loro la scelta di Playground Games deriverebbe dalla cultura woke, quindi avrebbe una natura strettamente politica.

Naturalmente altri videogiocatori hanno fatto notare che non ha senso giudicare un personaggio solo dalla sua avvenenza fisica. Nonostante ciò, il trailer di Fable è uno di quelli che ha ricevuto più "dislike" dell'evento, probabilmente anche per questo motivo, oltre che per il fatto che molti lo hanno scambiato per un filmato in computer grafica.

Ad esempio l'utente Twitter @stillgray, un influencer di estrema destra, scrive: "Questo è il personaggio principale del nuovo gioco di Fable di Microsoft. Continua il trend delle protagoniste femminili dei videogiochi poco attraenti, perché la bellezza è oggettificazione. Questo è quello che accade quando ti consulti con le femministe intersezionali woke."

Un altro commentato ha scritto: "Pare che gli sviluppatori di videogiochi moderni facciano a gare a chi riesca a fare la protagonista femminile più brutta."

Naturalmente le risposte non sono mancate. Ad esempio quella di @OrdinaryGamers, che ha fatto notare come uno dei critici della protagonista di Fable non sia proprio bellissimo.

In realtà non è detto nemmeno che quella sia la protagonista assoluta del gioco. Nei Fable precedenti era possibile personalizzare il personaggio del giocatore e immaginiamo che si possa fare anche in questo. Del resto non si capisce bene perché affidarsi a degli stereotipi di bellezza non sia "politica", mentre dotare una protagonista di un aspetto più comune lo sia a prescindere.