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Videogiochi in lockdown: la letteratura scientifica spiega che non sempre gli effetti sono positivi

Secondo una nuova raccolta di articoli, la letteratura scientifica spiega che gli effetti dei videogiochi durante il lockdown non è sempre stato positivo.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   30/06/2022

Nella puntata 277 del Morning, podcast quotidiano a pagamento del Post, si parla quest'oggi di un articolo del Sole 24 Ore firmato da Antonio Dini nel quale si discute dei videogiochi e degli effetti che essi hanno avuto sulle persone durante la pandemia.

Si parla precisamente di uno studio di tre ricercatori della Facoltà di Scienze Umane per la Formazione dell'università di Milano Bicocca, i quali hanno raccolto l'intera letteratura scientifica mondiale (più di 1.800 articoli) nata dalle analisi degli effetti dei primi mesi del Covid e hanno riscontrato che in tutto il mondo i videogiochi hanno avuto in media un ruolo positivo per diminuire ansia, stress, depressione e senso di solitudine delle persone isolate dai lockdown.

I videogame commerciali sono stati "uno strumento di coping funzionale, ovvero una strategia di adattamento utile per far fronte e gestire i problemi emotivi e interpersonali come quelli generati da una situazione inedita e pesante come un lockdown."

Viene però precisato che l'effetto dei videogiochi non è sempre stato positivo. Nelle persone più a rischio, l'utilizzo dei videogiochi ha peggiorato le condizioni. Con "persone più a rischio" si intende persone che già soffrivano di ansia o di depressione. Gli effetti del gaming sono stati positivi solo per chi partiva da una posizione di relativo equilibrio.

Nel podcast del Post viene anche ricordato che il mercato videoludico non è di nicchia, ma è uno dei più grandi mercati d'intrattenimento, più grande del cinema e della musica. Soprattutto, i videogiochi crescono in termini di utenti e guadagni più velocemente del cinema e della musica. Nel complesso, si tratta di un fenomeno positivo che può aiutare a rilassare, ma è chiaro che non si tratta di una soluzione adeguata per chi soffre di vera ansia e vera depressione, soprattutto nel caso nel quale queste persone si trovino a combattere stress e isolamento dettati da condizioni straordinarie alle quali è difficile far fronte.