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WhatsApp presenta Private Processing, un'opzione che renderà davvero private le conversazioni con l'IA

Meta presenta "Private Processing" su WhatsApp, una funzionalità opzionale che promette interazioni private con Meta AI: i messaggi elaborati in questo modo non saranno accessibili nemmeno a Meta.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   02/05/2025
WhatsApp

Meta ha presentato "Private Processing" per WhatsApp, una nuova funzionalità concepita per offrire un livello di interazione confidenziale con Meta AI. Questa implementazione, descritta come totalmente opzionale e prevista per le prossime settimane, si propone di tutelare la riservatezza delle conversazioni, assicurando che né Meta, né WhatsApp, né tantomeno aziende terze possano accedere ai contenuti scambiati durante l'utilizzo di questa modalità.

Secondo quanto dichiarato dall'azienda, "Private Processing" consentirà agli utenti di indirizzare specifiche richieste all'intelligenza artificiale per l'elaborazione, come ad esempio la generazione di riassunti di chat. Ma vediamo più nel dettaglio come funzionerà.

Private Processing in cloud

Un aspetto cruciale di Private Processing risiede nella gestione dei dati: il sistema, una volta completata la sessione di elaborazione, non manterrà traccia dei messaggi degli utenti. Una scelta che mira a prevenire potenziali accessi non autorizzati da parte di malintenzionati che dovessero compromettere il sistema in un momento successivo. L'intento di Meta è chiaro: rafforzare la resilienza del sistema contro attacchi mirati ai singoli utenti, richiedendo una compromissione più ampia e complessa per l'accesso alle informazioni.

I punti chiavi di Private Processing
I punti chiavi di Private Processing

Parallelamente, Meta sottolinea l'importanza della trasparenza e della verificabilità. L'azienda si impegna a rendere il comportamento di "Private Processing" soggetto a verifiche indipendenti, al fine di convalidare le garanzie di privacy e sicurezza promesse. In linea con questo approccio, "Private Processing" è stato integrato nel programma di bug bounty di Meta, incentivando la comunità di esperti a identificare e segnalare eventuali vulnerabilità. Inoltre, è prevista la pubblicazione di un documento tecnico dettagliato sulla progettazione della sicurezza del sistema in prossimità del lancio ufficiale.

L'architettura descritta da Meta per "Private Processing" presenta delle similitudini con il sistema "Private Cloud Compute" (PCC) di Apple. Analogamente all'approccio adottato dalla casa di Cupertino, Meta prevede di instradare le richieste di "Private Processing" attraverso un fornitore terzo per OHTTP, un protocollo progettato per oscurare gli indirizzi IP degli utenti, aggiungendo un ulteriore strato di anonimato.

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Tuttavia, come evidenziato da Wired, emerge una distinzione significativa: tutte le richieste di intelligenza artificiale su WhatsApp saranno gestite sui server di Meta, e l'attivazione di "Private Processing" sarà una scelta esplicita dell'utente. Al contrario, Apple predilige l'elaborazione AI direttamente sul dispositivo, ricorrendo al PCC solo quando le richieste vengono indirizzate ai propri server. Questa differente impostazione riflette filosofie distinte in termini di gestione dei dati e di bilanciamento tra elaborazione locale e cloud.

E voi che cosa ne pensate di questo sistema? Diteci la vostra nei commenti qua sotto. Intanto Meta AI in WhatsApp non si può spegnere, ma secondo Meta è "opzionale": l'assurda difesa dell'icona.