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Zelda Tears of the Kingdom professore lo usa per insegnare progettazione e ingegneria delle macchine

Un professore universitario del Maryland sta usando The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom per insegnare progettazione e ingegneria delle macchine.

Zelda Tears of the Kingdom professore lo usa per insegnare progettazione e ingegneria delle macchine
NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   17/11/2023

Un professore associato dell'Università del Maryland ha deciso di usare nientemeno che The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom per insegnare progettazione e ingegneria delle macchine ai suoi studenti. Quest'uomo illuminato si chiama Ryan D. Sochol ed è un tipo davvero particolare. Naturalmente è un fan della serie Zelda.

Sul sito dell'università possiamo leggere alcuni dettagli sul corso: "Quando il Professore Associato Ryan D. Sochol dell'Università di Maryland si è reso conto di quanto fosse importante la progettazione di macchine per il gameplay del gioco di Nintendo, ha ideato un corso che incorpora il gioco al posto dei software tradizionali."

Un gioco per ingegneri?

"Mentre giocavo a 'Tears of the Kingdom', non potevo credere a quanto mi stessi affidando alla mia formazione ingegneristica", ha dichiarato Sochol. "Più esperienza acquisivo con l'interfaccia di assemblaggio CAD del gioco, più sentivo che offriva mezzi unici per aiutare gli studenti a perfezionare le loro competenze nella progettazione di macchine." Come dargli torto? Del resto è dal momento del lancio che i giocatori propongono brillanti invenzioni realizzate grazie agli stumenti forniti dal gioco.

Da lì al corso "The Legend of Zelda: A Link to Machine Design" il passo è stato breve. Seguendolo gli studenti avranno l'opportunità di acquisire esperienza nella realizzazione di veicoli, robot e macchine all'interno del mondo virtuale creato da Nintendo. Chissà se potranno seguire le lezioni indossando dei Power Glove per simulare l'Ultramano.

C'è da sottolineare che non è la prima volta che Sochol presenta un corso che coinvolge anche i videogiochi. Ad esempio le sue mani robotiche realizzate usando delle stampanti 3D capaci di giocare a Super Mario Bros. hanno fruttato all'università fondi per 3 milioni di dollari.