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Back to the Future: The Game, recensione

Dopo la pubblicazione a episodi tra il 2010 e il 2011, Ritorno al Futuro arriva su Wii. Con qualche problema.

RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   09/05/2012

Inutile presentare Ritorno al Futuro, si tratta di uno dei film culto degli anni '80 - forse il film culto per eccellenza di quel periodo - un'opera vista, apprezzata e amata anche dalle generazioni più recenti, quelle che non hanno vissuto l'epoca d'oro della serie.

Back to the Future: The Game, recensione

Nel 2010 si è celebrato il venticinquesimo anniversario dell'uscita del primo film, occorrenza che è stata onorata riportando la saga al cinema, e anche dando vita ad alcuni eventi collaterali, tra cui la pubblicazione di questo videogioco a puntate. La versione per Wii non è che un'antologia dei cinque capitoli usciti tra il 2010 e il 2011, che per nulla si discosta - a livello contenutistico - da quelli già visti su PC. Il tutto è stato progettato sotto l'attenta supervisione di Bob Gale, sceneggiatore della produzione cinematografica: una presenza preziosa, perché se l'ambientazione e i personaggi principali sono gli stessi del film, storia ed eventi di discostano radicalmente - sporadici rimandi e citazioni a parte - e senza uno degli autori a controllare i dettagli difficilmente i pezzi si sarebbero incastrati così bene.

Punta e clicca

Come avrete intuito dalle immagini qui a fianco il gioco è una classica, classicissima avventura grafica. Il progetto è stato affidato a Telltale Games, società formata nel 2004 da ex dipendenti LucasArts, una software house che definire specializzata in questo genere è riduttivo: dalla sua nascita ha pubblicato decine di titoli, tutti appartenenti a questa tipologia. I suoi designer sono esperti, ma i risultati non sono stati sempre eccellenti, tanto che non sono riusciti a lanciare una nuova, grossa IP di successo: principalmente si sono affidati a rinvigorire brand già noti e amati dagli appassionati, come Sam & Max e Monkey Island.

Back to the Future: The Game, recensione

Non sono mancati i parziali fallimenti, come la serie ispirata a Bone, noto fumetto americano, che non è mai andata oltre la prima parte. Sempre su licenza hanno lavorato questa volta, una licenza ben più importante e nota di quella di Bone, e per non sbagliare sono andati sul sicuro: Back to the Future: The Game è una discreta avventura grafica, ma esageratamente manieristica. Non osa, mai. Minuti e minuti di filmati in real-time a scandire le varie sezioni del gioco, delle aree che nel classico stile Telltale Games possono essere sviscerate completamente, ogni dettaglio od oggetto può essere analizzato. E ognuno, di solito, produce un ulteriore filmato o breve scenetta: un fatto di per sé positivo ma che in questo caso, come vedremo dopo, risulta fastidioso. Gli enigmi sono carini, generalmente non troppo complessi così da tagliare fuori i novizi, e soprattutto abbastanza corti: scordatevi trame lunghe per tutta l'avventura, la natura episodica del gioco ostracizza i rompicapo di questo tipo. Al solito non mancano alcune situazioni abbastanza deliranti, in cui la soluzione dell'enigma appare forzata e innaturale, e soprattutto risolvibile con altri oggetti dell'inventario: un problema comune a gran parte delle avventure grafiche, che in questi casi, oltre a presentare delle mediocri situazioni ludiche, corrompono la sospensione dell'incredulità.

Fedelissimo

La storia è ben fatta, anch'essa rischia poco ma è attenta a fornire nuove informazioni agli appassionati della saga, senza tuttavia snaturare quanto visto nei film. Inutile sottolineare come conoscere e apprezzare i lungometraggi sia un fatto determinante per lasciarsi coinvolgere dall'avventura: non tanto per gli eventi narrati, godibili di per sé, quanto per capire i personaggi, che vengono introdotti senza troppi preamboli, dando per scontato che il pubblico li conosca.

Back to the Future: The Game, recensione

Marty McFly e il fido, folle mentore Doc sono i protagonisti della storia - naturalmente si comanda Marty - mentre vengono approfonditi dei personaggi secondari solamente accennati nella serie cinematografica. Troppo spesso forse - anche a causa della lunghezza dell'avventura, e della sua frammentazione - gli sviluppatori si sono affidati ai cliché della saga, con linee temporali alternative, con personaggi che scompaiono perché mai nati e altri paradossi simili. Insomma, più che un "e adesso che succede?" a volte diventa un "e adesso chi scompare?". I dialoghi sono buoni, brillanti, così come il doppiaggio, che addirittura vanta un fenomenale Christopher Lloyd: in generale tutto il comparto sonoro è eccellente, davvero impeccabile. Come vedremo tra poco purtroppo non si può dire la stessa cosa della grafica, anche se stilisticamente il lavoro svolto è buono: il canone utilizzato non è ambizioso, ma il risultato è buono, e fortemente occidentale. Una piccola mancanza invece potrebbe rappresentare un grosso problema, e cioè l'assenza della traduzione italiana: in caso non parliate inglese, evitate l'acquisto del gioco.

Wii da pensione

E ora arriviamo al paragrafo che giustifica il voto appena sufficiente che vedete qui sotto. Back to the Future: The Game è derivativo, ma rappresenta un'opera discreta e assolutamente consigliabile agli appassionati della serie o del genere, addirittura un acquisto obbligato per chi appartiene ad entrambe le categorie. Ma è un acquisto da fare, possibilmente, su PC.

Back to the Future: The Game, recensione

Perché la versione Wii zoppica vistosamente. Non solo gli sviluppatori non hanno provato a sfruttare l'hardware, ma hanno trasportato il gioco sulla povera, vecchia console Nintendo senza garbo alcuno: i caricamenti sono lunghi, ma è soprattutto il frame rate a traballare. La frequenza degli scatti valica spesso la soglia che separa giocabile e ingiocabile. Prima tra i pregi abbiamo inserito i vari filmati che partono ogni volta che si analizza un elemento su schermo, ma su Wii questi video portano a rallentamenti continui che spezzano l'avventura. I movimenti dei personaggi sono spesso robotici, sincopati. E dire che i movimenti in sé e per sé, su Wii, sono eccellenti: control stick più puntatore del wiimote sono allo stesso livello, meno comodi ma forse più coinvolgenti, dell'accoppiata mouse e tastiera. Peccato.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.0
Lettori (17)
6.9
Il tuo voto

Back to the Future: the Game è un bel gioco, un'opera che si culla tra i vincoli delle avventure grafiche, un beato moderato che non oltrepassa mai i confini, che non osa per paura di sbagliare. Ma che allo stesso tempo consigliamo agli appassionati della serie, e ancor di più a quelli che oltre alla saga apprezzano anche il genere. Possibilmente però non in questa versione Wii, perché il frame rate è quasi intollerabile.

PRO

  • Rispetto per la saga originale
  • Eventi collaterali a quelli dei film
  • Ottimo doppiaggio e sonoro

CONTRO

  • Non osa mai
  • Niente italiano
  • Pessimo frame rate su Wii