10

Dynamite Jack, recensione

Torce, bombe e buie grotte in uno stealth esplorativo concepito ben sette anni fa e ora approdato su desktop e tablet

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   11/07/2012

Approdato solo ora su desktop e tablet, Dynamite Jack è un action esplorativo la cui genesi ha avuto inizio circa sette anni fa, da un prototipo che lo sviluppatore australiano Phil Hassey realizzò allo scopo di giocare col concetto di luce e oscurità. Da quanto era ancora quel grezzo agglomerato di asset temporanei chiamato Escape from Anathema Mines, il gioco è cresciuto nella forma e nella sostanza, evolvendo dapprima in un tiepido esperimento con visuale isometrica sullo stile di Fallout e X-Com, e successivamente in quella che, a detta dello sviluppatore, è l'esperienza ansiogena che avrebbe voluto ottenere fin dall'inizio. Sebbene nell'arco di quasi un decennio siano cambiate un mucchio di cose, in Dynamite Jack il binomio luce e buio è rimasto sempre un elemento cardine, ma chi ne ha seguito lo sviluppo cominciava a chiedersi se il passaggio su dispositivi touchscreen sarebbe stato tutt'altro che indolore. Finalmente abbiamo una risposta.

Un bombarolo sperduto

Avvicinandoci ai classici action topdown dell'epoca AmigaOS, Dynamite Jack mette il giocatore nei panni di uno space marine fuggitivo, il cui obiettivo è fuggire dalle miniere di Anathema senza farsi scoprire e senza lasciarci le penne. L'assenza di armi da fuoco spinge a un approccio più stealth, poiché gli unici dispositivi che è possibile raccogliere in ciascun livello sono una torcia e un detonatore in grado di far saltare in aria delle bombe. Entrambi gli oggetti si rivelano presto delle armi a doppio taglio. Anzitutto la torcia, che se da un lato è fondamentale per orientarsi nei numerosi corridoi bui, dall'altra rischia di attirare l'attenzione dei nemici nei paraggi; come se non bastasse, più avanti nell'avventura il giocatore si ritrova ad affrontare pericolosi mostri che attaccano nell'oscurità e si allontanano in presenza della luce, rendendo ancora più difficile decidere quando è il momento più opportuno per utilizzare la torcia.

Dynamite Jack, recensione

Qui il peso di luce e ombra sulle meccaniche di gioco è evidente, nonostante la difficoltà dell'esperienza sia smussata dal fatto che, a differenza del prototipo originale, ora le batterie del dispositivo non si scaricano col tempo e i nemici non vengono più allertati dal "click" dell'interruttore. L'unico modo per far fuori gli avversari è trovare il detonatore e far esplodere qualche bomba, e sebbene il design venga di nuovo in aiuto del giocatore permettendogli di utilizzare un numero infinito di ordigni, anche stavolta è richiesto nuovamente un pizzico di strategia e attenzione: un'esplosione può attirare i nemici nelle vicinanze, allontanandoli momentaneamente da un passaggio che stavano sorvegliando o attirandoli accanto ad un'altra bomba piazzata precedentemente. Eppure il detonatore può tornare utile anche nella fase esplorativa, dal momento che le esplosioni, come in Bomberman, possono eliminare parte dello scenario, creando nuovi passaggi e permettendo di accedere a stanze altrimenti inaccessibili. Man mano che si procede nei 28 livelli che compongono la campagna principale la complessità dei livelli e la pericolosità dei nemici aumenta, ma Dynamite Jack non riesce mai ad offrire una sfida davvero elevata a causa di due principali elementi. L'intelligenza artificiale dei nemici, per cominciare, si mantiene sempre su livelli assai prevedibili, seguendo un percorso fisso e allontanandosi per pochi istanti quando qualcosa attira l'attenzione. Non è mai difficile intuire cosa fare per avere la meglio, ma a rendere le cose ancora più semplici si aggiunge la presenza di numerosi checkpoint all'interno degli ambienti, i quali, oltre a salvare la posizione del giocatore, rappresentano un piccolo rifugio nel quale si è praticamente invisibili agli avversari. Da un lato si tratta di un chiaro compromesso per evitare che il protagonista venga eliminato subito dopo un respawn scomodo, ma dall'altro rende quasi banale la soluzione di alcuni passaggi. La presenza di collezionabili e sfide a tempo ha l'obiettivo di invogliare a rigiocare i vecchi livelli, ma si spera che la community riesca a utilizzare il corposo editor integrato per dar vita a missioni ben più interessanti di quelle originali. Le mappe create possono essere condivise online, ma Phil Hassey ha già confermato che le migliori saranno integrate nella campagna attraverso futuri aggiornamenti.

Conclusioni

Versione testata: iPad (1.0.17)
Prezzo: 2,39€
Multiplayer.it
7.8
Lettori (5)
5.6
Il tuo voto

In grado di conquistare gli amighisti più nostalgici, Dynamite Jack è un riuscito mix tra stealth e azione topdown caratterizzato da un'ottima atmosfera e da buoni controlli via touchscreen. Abbiamo apprezzato l'aggiunta di un editor delle missioni e della possibilità di condividerle con gli altri giocatori, poiché i livelli attualmente presenti nella campagna, oltre ad essere di qualità altalenante, soffrono per alcune scelte di design che tendono a contenerne eccessivamente il livello di sfida.

PRO

  • Atmosfera intrigante
  • Editor dei livelli

CONTRO

  • Fin troppo semplice
  • AI superficiale