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Mai, mai, scorderai

Le profezie erano vere, il mondo è stato sconvolto dai cataclismi e ciò che rimane sono solo macerie, veicoli distrutti, fiumi di lava e... rotoli di nastro adesivo

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   21/07/2012

Il Gioco Gratis della Settimana è l'appuntamento di Multiplayer.it che, ogni sabato, mette sotto i riflettori un'app per iPhone scaricabile a costo zero. Non necessariamente titoli nuovi né di etichette di primo piano ma piuttosto, semplicemente, prodotti che meritano di essere presi in considerazione. A maggior ragione se non si deve sborsare nemmeno un centesimo.

Negli ultimi mesi si è parlato di come Temple Run abbia di fatto creato un genere, quello dei running game con visuale dall'alto a tre quarti. Al di là dello strepitoso successo ottenuto, dal punto di vista qualitativo il prodotto di Imangi Studios non si pone però ai vertici del filone da lui stesso inaugurato; e così, dopo l'eccellente Subway Surfers (anch'esso gratuito: se non lo conoscete, correte a leggere la nostra recensione), ecco arrivare The End a creare ancora un po' di sana competizione.

Mai, mai, scorderai

Come immaginerete, il gioco può essere scaricato gratuitamente da App Store ed è compatibile con tutti i dispositivi iOS (l'edizione Android uscirà nelle prossime settimane, si spera). Tramite in-app purchase (1,59 euro) è possibile passare alla versione "Pro" per abilitare tutte le feature, ma anche senza sganciare un soldo l'esperienza si rivela completa e appagante. Il perché è presto detto: gli sviluppatori sono riusciti a creare un sistema progressivo all'interno di un genere tradizionalmente votato all'approccio survival, alla "partita secca" in cui si cerca di raggiungere la maggiore distanza possibile senza impattare con un ostacolo e quindi incorrere nel game over. Come? Prendendo i tradizionali achievement e rendendoli protagonisti della struttura. La "storia" di The End si dipana lungo quattordici giornate, e ognuna di esse vede il protagonista percorrere strade all'interno di scenari differenti, man mano più complessi e pieni di insidie. Per passare alla giornata successiva, però, bisogna completare cinque obiettivi di vario genere: correre per un tot di metri, raccogliere una determinata quantità di nastro adesivo (che rimpiazza le monete di Temple Run, in questo caso), acquistare un certo potenziamento, raggiungere alcune sezioni della mappa, e così via. Utilizzando il denaro virtuale guadagnato con ogni partita è possibile finanche "comprare" lo sblocco di un obiettivo, ma in generale si tratta di un sistema che funziona molto bene, aggiungendo spessore a un'esperienza altrimenti eterea e troppo simile a quella offerta dal già citato titolo di Imangi Studios. Inutile dire che è presente anche una modalità "free run" per divertirsi a correre liberamente, evitando gli ostacoli e cercando di stabilire nuovi record sul percorso.

Buona fine e buon inizio

Mai, mai, scorderai

In termini di gameplay, sono sottili ma importanti le differenze fra The End e il running game a cui si ispira. I controlli sono praticamente gli stessi: l'accelerometro determina lo spostamento del personaggio all'interno della "corsia", consentendogli eventualmente di evitare degli ostacoli, mentre una serie di gesti attivano il salto (trascinamento verso l'alto), la scivolata (trascinamento verso il basso) e il cambio di direzione al sopraggiungere di una "curva" (trascinamento laterale). Quest'ultimo in Temple Run poteva essere programmato con qualche istante di anticipo, mentre qui bisogna eseguirlo esattamente nel momento in cui si desidera cambiare direzione, il che costituirebbe un grosso problema se i ritmi non fossero blandi e "ragionati". Nel blockbuster di Imangi Studios non c'è quasi il tempo di ragionare, l'accelerazione è immediata e alla fine neppure i controlli riescono a starci dietro, mentre i ragazzi di Goroid hanno pensato bene di concedere più libertà di manovra, far scoprire ai giocatori cosa c'è nello scenario e consentire loro di progredire nella struttura senza morire necessariamente dopo poche centinaia di metri. Questo tipo di approccio si accompagna a un comparto tecnico non eccellente (specie per quanto concerne l'animazione del protagonista) ma di buona fattura, con un discreto livello di dettaglio e un accompagnamento sonoro coinvolgente, che riesce a sottolineare in modo efficace le fasi più concitate.

Conclusioni

Versione testata: iPhone (1.1)
Prezzo: gratuito
Multiplayer.it
8.0
Lettori (5)
6.5
Il tuo voto

Sulle prime The End non sembra che un semplice clone di Temple Run, e dire che non lo sia sarebbe in effetti sbagliato. Tuttavia ci sono alcune importanti differenze rispetto al running game di Imangi Studios: il ritmo della corsa è leggermente più blando e ci consente di scoprire lo scenario e raccogliere più oggetti, la gestione del cambio direzionale è votata a una maggior precisione (anche nell'ottica della raccolta dei rotoli di nastro adesivo) e, soprattutto, la struttura vanta un proprio spessore grazie al sistema delle "giornate" e degli achievement. Non ci si cimenta con The End per una "partita secca" fine a sé stessa, insomma, ma per sbloccare un nuovo obiettivo e scoprire un nuovo scenario ancora più complesso. Il tutto gratuitamente. C'è bisogno di aggiungere altro?

PRO

  • Ottima la struttura basata sugli achievement
  • Quattordici scenari differenti
  • Ritmo di gioco gradevole...

CONTRO

  • ...ma il gameplay è clonato da Temple Run
  • L'animazione del personaggio è bruttina