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Un gradito ritorno?

Konami continua nella sua rincorsa a FIFA e ai fasti del passato: questo è finalmente l'anno buono per la rinascita?

RECENSIONE di Antonio Fucito e Massimo Reina   —   17/09/2012

C'è stato un tempo nemmeno troppo lontano in cui PES e FIFA hanno rappresentato il paradigma del diverso modo di intendere i videogiochi di calcio, col primo a identificare agli occhi dei fan la simulazione perfetta, e il secondo invece a costituire il simbolo di un tipo di gioco più semplificato. Col passare degli anni le cose sono radicalmente mutate e il passaggio all'attuale generazione di console non solo ha segnato un cambio di tendenza fra i due rivali, ma per quanto riguarda Pro Evolution Soccer è stato pure abbastanza traumatico, perché da lì in poi la serie ha faticato ad imporsi, virando tra l'altro verso una vena più arcade e portandosi sul groppone tutti quei difetti "storici" per la cui risoluzione sembrava che non venisse fatto il necessario sforzo da parte degli sviluppatori.

Un gradito ritorno?

Le cose fortunatamente sembra che stiano cambiando, e già lo scorso anno con PES 2012 si sono registrati i primi segnali positivi per una svolta nuovamente simulativa che, se confermata anche nell'edizione di quest'anno, potrebbe consentire alla saga di guardare con ottimismo anche al futuro. Perché Konami ha capito che per tornare ai livelli che le competono forse è opportuno intraprendere una seconda via che possa offrire ai videogiocatori una prospettiva differente sui giochi di calcio, più immediata e divertente da un lato, ma senza dimenticare al contempo quegli aspetti che invece si dirigono verso il realismo. Ed è da questa idea che nasce Pro Evolution Soccer 2013. Il titolo si presenta quest'anno con dei menu sostanzialmente simili a quelli dell'edizione scorsa, idem per quanto concerne le modalità di gioco, che per larghi tratti sono simili alle versioni precedenti se non per alcune opzioni estese e alcuni perfezionamenti. Dunque si possono disputare come sempre le amichevoli, i campionati più importanti per club e le relative coppe internazionali, compresa la tanto amata Champions League. Presenti poi i vari tornei tipici della serie, quelli per le Nazionali e la modalità Diventa un Mito che fa il paio con la Master League nella sezione Football Life.

Tanta carne al fuoco

Quest'ultima in particolare è quelle che è stata ritoccata maggiormente in termini di opzioni: in questa edizione fanno infatti la loro comparsa gli allenatori e si aggiungono tutta una serie di strumenti, come per esempio la possibilità di acquistare degli oggetti specifici per arricchire il programma di allenamento della squadra e dei singoli atleti con nuovi esercizi utili a migliorare i calciatori in specifiche abilità, che incrementano la profondità di questa componente accessoria ma motivo d'interesse per parecchi utenti. Non manca la sezione allenamento specifico dove imparare al meglio tutte le novità del gameplay attraverso un interessante e completo tutorial che prevede tre sfide per ogni manovra, e quella relativa ai contenuti extra, da dove è possibile scaricare le rose aggiornate e accedere a una sorta di negozio interno mediante il quale si può acquistare tutto ciò che serve per poter personalizzare ulteriormente vari aspetti del gioco.

Un gradito ritorno?

Magari attraverso il solito, ottimo editor interno. Per quanto riguarda l'online purtroppo, come spesso accade quando si ha la fortuna di poter analizzare un titolo molto prima della sua uscita nei negozi, si deve anche tenere conto del fatto di dover pagare qualche dazio, nello specifico quello di non poter testare troppo a fondo le modalità di gioco in rete. Per forza di cose, quindi, considerando che il titolo non è ancora a pieno regime di utenti connessi, anche nel caso di Pro Evolution Soccer 2013 siamo costretti nostro malgrado a illustrare le caratteristiche e le potenzialità che abbiamo potuto scorgere dalla nostra prova, demandando disquisizioni più approfondite su bilanciamento, lag e quant'altro ad altre sedi. Il gioco in rete è concettualmente simile a quello visto nel precedente episodio della serie, con il myPes per Facebook, con le partite classificate, i tornei e la comunità, che invece è stata impreziosita con parecchie novità che comprendono una migliorata interfaccia per le gestione dei menu, chat/bulletin board più "amichevoli" da utilizzare e, nel secondo caso, ricchi di informazioni come il numero totale di partite e vittorie tra i giocatori del gruppo, etc. Il cuore pulsante rimane però ancora una volta la Master League Online: quest'ultima gode finalmente di un sistema di matchmaking evoluto che consente di dividere i giocatori in classifiche a seconda del loro livello d'abilità: in questo modo si possono creare degli incontri più equilibrati e proporzionali al grado di esperienza di ciascun utente. In definitiva, anche se la scelta non è paragonabile per completezza a quella della concorrenza, per il multigiocatore sulla rete, in questa edizione 2013 ci troviamo dinanzi a un nuovo step evolutivo per la serie. E ora, dopo aver parlato tanto di menu e modalità, è arrivato il momento di scendere in campo.

Questione di licenze

Pro Evolution Soccer non riesce ancora a eguagliare il prepotente dominio di Electronic Arts in ambito di licenze ufficiali, anche se il titolo Konami può vantare quelle complete di Champions League, UEFA Europa League e Coppa Libertadores. Piena licenza anche per i campionati Eredivisie, Liga spagnola e Ligue 1, quasi totale per la Serie A italiana e per quella brasiliana (a entrambi mancano infatti i nomi ufficiali e i loghi Lega Calcio e Brasileirão). Il campionato inglese è ancora fuori dai giochi: sebbene i nomi dei giocatori siano tutti riportati fedelmente l'unica squadra a comparire con nome, bandiere e divise ufficiali è il Manchester United. Situazione quasi uguale per il torneo portoghese, con quattro soli team coperti: SL Benfica, SC Braga, FC Porto, Sporting CP. Nota negativa anche per i roster delle squadre, purtroppo non tutte perfettamente aggiornate: Konami ha però assicurato che gli ultimi cambiamenti di mercato nelle rose verranno implementati attraverso una patch che verrà rilasciata in tempi brevi.

Un gioco rinnovato

PES FullControl, ProActive AI e Player ID sono i nomi dietro ai quali si nascondono i tre elementi chiave del gameplay di Pro Evolution Soccer 2013, coloro che ne sanciscono in tal senso un'ulteriore evoluzione positiva. Con il primo il videogiocatore ha un controllo quasi totale degli atleti virtuali sul campo, cosa che si traduce nella possibilità di eseguire completamente in manuale tiri (anche di precisione) e passaggi, ottenendone traiettorie più naturali e credibili.

Un gradito ritorno?

La gestione manuale funziona infatti piuttosto bene, ed è molto facile dosare la potenza degli stessi, anche se, specie per i primi, occorre molta pratica per indirizzare la conclusione verso lo specchio della porta e ottenere dei risultati, visto che la loro buona riuscita o meno dipende da diversi fattori compreso il piede usato per colpire la sfera, la velocità e la direzione di corsa, la posizione del corpo o la fisica della palla che continua ad essere uno dei fiori all'occhiello della serie. Sempre in tema di controllo dei calciatori, c'è da evidenziare il fatto che questi rispondono in maniera più immediata, anche se non sempre perfetta, ai comandi impartiti loro per effettuare anche i nuovi stop a seguire, le triangolazioni, i dribbling coi quali aggirare l'avversario e i cambi di direzione improvvisi.

Un gradito ritorno?

Questi ultimi, pur non avvenendo in maniera molto fluida, non sembrano però soffrire dei ritardi vistosi dell'edizione 2012. Non siamo ancora nella sfera della completa libertà senza binari, ma limitandoci alla serie di PES non si era mai raggiunto un tale livello, e ciò in Pro Evolution Soccer 2013 sembra poter garantire una maggiore varietà nella composizione e nella costruzione di un'azione. Proprio la varietà, assieme al controllo di cui sopra, è infatti un altro punto sul quale hanno insistito tantissimo gli sviluppatori. Qui entra in ballo il cosiddetto ProActive AI, la nuova intelligenza artificiale appositamente ideata per questa edizione e in grado di far muovere compagni e avversari in maniera più intelligente. Il modo con il quale le squadre agiscono in rapporto alla caratura tecnica dei propri uomini, agli schemi adottati e alle potenzialità generali del team che hanno di fronte, specie ai livelli di difficoltà più alti, ma anche la reazione dei singoli atleti in relazione ai movimenti compiuti dall'atleta controllato dall'utente, è qualcosa che nel recente passato raramente si era visto in PES. Vedere per esempio il Barcellona adottare un tipo di gioco che premia il possesso palla piuttosto che i lanci lunghi o i cross dalle fasce, oppure i giocatori della Juventus attaccare gli spazi in maniera convinta per suggerire il passaggio filtrante quando ha la palla Andrea Pirlo rende maggiormente l'idea che sul campo ci siano persone "vive" rispetto al 2012.

La difesa è tutto

Allo stesso modo in fase difensiva gli atleti virtuali sono più vicini all'azione e leggono meglio i movimenti degli avversari, risultando di conseguenza più attenti nella marcatura, nell'anticipo ma anche in quei movimenti in aiuto del collega in difficoltà correndo per un raddoppio (richiamando come sempre il compagno di squadra col tasto apposito), oppure per chiudere su un eventuale cross posizionandosi fra la palla e il bomber rivale. Non tutto funziona sempre a dovere, specie nel gioco aereo, ma certamente quella attuale non ha niente a che vedere con la tanto (giustamente) criticata intelligenza artificiale dei difensori e della linea difensiva del precedente capitolo accusata di essere troppo bassa e lontana dagli attaccanti avversari. A tutto ciò si aggiunge inoltre una interessante feature che regala più veridicità all'azione e ricorda in chiave minore la difesa tattica di FIFA.

Un gradito ritorno?

In fase di copertura la pressione del dorsale destro RT/R2 permetterà al difendente di muoversi rimanendo sempre con gli occhi rivolti al pallone, così da non perdere tempo a girarsi qualora dovesse essere necessario effettuare un intervento: premendo due volte il tasto A (X su PlayStation 3) si può affondare un tackle piegato in avanti, cosa che se da un lato può risultare determinante per togliere la sfera dai piedi dell'attaccante, dall'altro può rivelarsi deleterio, visto che una volta sbagliato si può lasciare il via libera al Totti di turno. Qui importante oltre al tempismo nell'intervento è il migliorato sistema che gestisce i contrasti, che tiene più conto di aspetti quali la corsa, l'equilibrio e la stazza dei calciatori impegnati nella lotta corpo a corpo per la conquista della palla. A completare il quadro relativo al gameplay c'è poi il già citato Player ID, ovvero un sistema comportamentale che rende più verosimile quello dei calciatori più celebri all'interno del gioco. Con esso i vari Cristiano Ronaldo, Messi, Robben, Iniesta, Neymar e chi più ne ha più ne metta, per un totale di circa una cinquantina di giocatori (in futuro questa lista verrà arricchita a partire da PES14), sono riconoscibili non solo nell'aspetto, ma anche nel modo di correre, agire e "ragionare". E la cosa in effetti sembra funzionare abbastanza bene. In sostanza uno come Xavi sa sempre come gestire e far girare al meglio palla mentre il suo compagno Puyol non esiterà un istante a sfruttare la sua fisicità e capacità di anticipo per gettarsi alla disperata sul bomber avversario lanciato a rete, così come i funambolici attaccanti di Real e Santos non disdegneranno ovviamente l'azione personale, puntando i difensori per saltarli e tentare la conclusione verso la porta.

Obiettivi Xbox 360

PES 13 regala ventotto obiettivi ai giocatori. Per ottenerli bisogna soddisfare le richieste del gioco nelle varie modalità sia online che offline, come vincere la prima amichevole contro la CPU, la Champions League o una della altre coppe internazionali, debuttare come professionista in qualche competizione ufficiale o diventare capitano in Diventa un Mito, trionfare in un torneo sulla rete e così via.

Atmosfera azzeccata

A fronte di tante migliorie ci sono però alcune deficienze che minano il giudizio complessivo. Detto poco sopra dei binari non totalmente eliminati, permangono alcuni automatismi che continuano a palesarsi in alcune azioni e in certe giocate dove il computer ci mette lo zampino, cose che tendono a creare una spaccatura tra chi apprezza o meno questo gameplay comunque "pilotato" in certi aspetti. Il comportamento dei portieri, seppur migliorato, talvolta appare poi piuttosto strano e non è difficile vedere un estremo difensore compiere un autentico miracolo su una bordata ravvicinata salvo poi farsi uccellare come un pollo a causa di una ribattuta male eseguita e non necessaria, specie sulle palle basse. Per il resto, tutto quello che abbiamo sopra descritto sulla partita giocata viene impreziosito da un taglio per regia e replay degno di una vera produzione televisiva, il che, specie durante le manifestazioni ufficiali come per esempio la più volte citata Champions League, restituisce agli utenti tutta l'atmosfera della competizione e la sensazione di parteciparvi davvero con la propria squadra del cuore. Sempre rimanendo in tema, va fatto poi un plauso a Konami per aver incrementato il set di animazioni degli atleti in modo da donargli movimenti ancora più amalgamati tra loro rispetto al passato, anche se oggettivamente in tal senso non siamo ancora a livello della concorrenza, e di essere riuscita ancora una volta a fare un ottimo lavoro nella realizzazione di maglie e volti dei giocatori.

Un gradito ritorno?

Molto lodevole è il "trattamento" riservato ai calciatori delle squadre italiane, con la presenza delle facce reali di calciatori come Vidal, Bonucci, Maggio, etc. Alti e bassi invece per gli stadi, che sono per la maggior parte solo nella media. Per quanto concerne la parte sonora, buoni i cori, meno finti del passato e molto più "sincronizzati" per ritmo e varietà con quanto avviene sul campo, con una maggiore partecipazione del pubblico durante l'azione caratterizzata da diverse tonalità di tifo e applausi o fischi più o meno convinti, così come bella risulta la telecronaca, ancora una volta affidata a Pierluigi Pardo e Luca Marchegiani. Il ritmo del loro commento appare più continuo e dinamico rispetto al recente passato, specie ovviamente quando si disputano tornei coperti da licenze ufficiali, partite di cartello e gare all'interno di stadi famosi. E' infatti proprio in quei frangenti che il duo di cronisti dà sfoggio di una buona varietà nelle frasi che accompagnano i vari momenti del match oppure nelle parti introduttive di sfide quali Barcellona-Real Madrid o il derby Milan-Inter.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
8.9
Lettori (313)
7.2
Il tuo voto

Un po' alla volta, anno dopo anno dall'impatto devastante con l'attuale generazione di console, Konami è finalmente riuscita a mettere insieme i pezzi e creare un Pro Evolution Soccer con una propria identità precisa per quanto riguarda il gameplay. Lo ha fatto portando avanti l'idea di mescolare assieme elementi di gameplay simulativi in cui vengono esaltati il sistema manuale dei passaggi e dei tiri, la fisicità dei giocatori e un ritmo bilanciato dove anche l'intelligenza artificiale appare più credibile, con altri decisamente più immediati, in uno strano mix che restituisce in parte al pubblico di appassionati un titolo calcistico più ragionato e meno arcade. Permangono però alcuni difetti derivati direttamente da questo mix (i binari rimanenti "stonano" ad esempio), il che in aggiunta al fatto che il titolo arranca ancora in termini di licenze (la premier league!), di aggiornamento completo delle rose e di un online non al pari della concorrenza, fanno apparire Pro Evolution Soccer 2013 come un titolo di "transizione". Che ad ogni modo grazie al suo gameplay rappresenta sicuramente una degna e appassionante alternativa calcistica da prendere in considerazione.

PRO

  • Le novità introdotte nel gameplay migliorano la qualità dell'esperienza
  • Maggiore controllo sui calciatori e sulle squadre
  • Più libertà in fase di tiro e passaggio
  • La strada intrapresa sembra finalmente quella giusta...

CONTRO

  • ...anche se c'è ancora da lavorare
  • Nonostante i passi in avanti, alcune animazioni necessitano ancora di essere limate
  • Seppur ridotti, i binari non sono stati ancora eliminati del tutto
  • Le licenze di squadre e giocatori sono ancora troppo poche