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Un anime da giocare

Konami ripropone in HD un'altra delle sue serie storiche

RECENSIONE di Massimo Reina   —   22/11/2012

Seguendo quella che ormai è diventata più che una semplice moda, e dopo i successi fatti registrare dalle due compilation dedicate a Metal Gear Solid e a Silent Hill, Konami realizza un bel tris proponendo un altro dei suoi celebri franchise in alta definizione, con i Trofei PS3, gli Obiettivi Xbox 360 e altre interessanti seppur marginali chicche. Stiamo parlando di Zone of the Enders HD Collection, raccolta contenente Zone of the Enders e Zone of the Enders: Second Runner, due giochi action con visuale in terza persona condita da alcuni elementi GDR, rilasciati qualche anno addietro su PlayStation 2 e prodotti da Hideo Kojima. Nel dettaglio e per rinfrescare la memoria a qualcuno dei nostri lettori, diciamo che si tratta di una serie nella quale il videogiocatore è al comando di un Orbital Frame, un robot dotato di un sistema avanzato di intelligenza artificiale e di parecchie soluzioni d'attacco.

Un anime da giocare

Man mano che l'utente avanza nei livelli di gioco, il Jehuty, questo il nome del mech, acquisisce nuove abilità e armi secondarie, che vanno poi ad arricchire quella principale, vale a dire una potente spada a ioni. Il cuore pulsante dei due Zone of the Enders è dunque l'azione pura associata a dei combattimenti frenetici che avvengono principalmente contro altri robot da cercare di abbattere all'interno di numerose ambientazioni. Chiusa questa rapida parentesi riassuntiva, concentriamoci nel dettaglio sui due giochi della compilation. Il primo in ordine cronologico è ambientato nell'anno 2172, periodo storico nel quale coraggiosi viaggiatori partono alla volta di nuovi mondi in cui costruire colonie, e dove incominciare una nuova vita, lontani da quel pianeta Terra ormai divenuto troppo piccolo e sovraffollato. Su una delle colonie create dagli umani, Antilia, sorge una maestosa stazione orbitante che ruota attorno al pianeta Giove, racchiusa da una cupola che li protegge dallo spazio. Ed è proprio in quell'area che un esercito di ribelli a bordo di Orbital Frame da combattimento attacca portando morte e distruzione.

Il primo Z.O.E.

Influenzato nella misura giusta dalle produzioni giapponesi dei vari Gundam, Evangelion e compagnia bella, si sviluppa quindi la storia che vede protagonista Leo, un quattordicenne unico superstite dell'attacco dei Bahram, nonché personaggio controllato dal videogiocatore. A bordo di Jehuty, maestoso Orbital Frame gestito da A.D.A., il computer che muove il robot, l'utente viene così fin da subito catapultato in una sequela di situazioni action dove affrontare centinaia di nemici che si fanno sempre più agguerriti e resistenti col passare del tempo.

Un anime da giocare

Senza dimenticare i classici e massicci boss di fine livello che a intervalli più o meno regolari si dovranno affrontare. La frenesia dei combattimenti viene valorizzata dal solito sistema di controllo del robot, molto intuitivo e che in questa versione in alta definizione "regala" comandi più reattivi che in passato, probabilmente grazie anche al nuovo framerate che, seppur non proprio fisso sui 60fps, svolge bene il proprio lavoro. Quanto appena descritto, unito alle spettacolari armi a disposizione, molte delle quali vanno scoperte al pari delle nuove funzionalità di Jehuty, elementi questi due che costituiscono gli unici o quasi aspetti da GDR del prodotto, regalano all'utente un intenso grado di divertimento. Almeno per un certo lasso di tempo, visto che purtroppo, procedendo nell' avventura, tutto sembra scivolare lentamente verso una certa monotonia. L'avvincente trama iniziale comincia pian piano a rivelarsi abbastanza povera di contenuti, senza cioè quella varietà di situazioni o colpi di scena utili a ravvivarla, e il gameplay alla lunga diventa ripetitivo visto che ci si trova a compiere sempre le stesse azioni, con ben poche variazioni sul tema.

Obiettivi Xbox 360

Zone of the Enders HD Collection offre 50 obiettivi per un totale di 1000 punti G. Questi possono essere ottenuti in svariati modi, per esempio trovando tutte le dieci armi secondarie o le chiavi di accesso, oppure, ancora, sconfiggendo tutti i Narita in meno di 90 secondi subito dopo la battaglia iniziale di Vic Viper.

Second Runner

Zone of the Enders: Second Runner è il migliore dei due titoli contenuti nella raccolta, ed è a conti fatti tutto quello che doveva essere il primo capitolo, ovvero un action 3D godibile e rigiocabile grazie una maggiore varietà d'azione e situazioni. La meccanica di base del gameplay è sempre quella, ma tutto è certamente riproposto in modo più completo rispetto a quanto visto nel predecessore. Questa volta il videogiocatore controlla il ricercatore dal passato oscuro Dingo Egret a bordo del suo Jehuty, alle prese con la minaccia costituita ancora una volta dai Bahram e dal pazzo Nohman, che minacciano stavolta l'incolumità di Marte e della galassia intera con un piano degno di un pazzo psicopatico alla conquista dell'universo. La storia si sviluppa questa volta in maniera più interessante che in Zone of the Enders e propone alcuni passaggi veramente epici, come nel caso dell'assalto alla fortezza di Bahram. In tale contesto una nota di merito va data alla giocabilità, che può contare su una certa varietà e su un sistema di controllo del robot. Quest'ultimo, infatti, a sua volta vanta una buona risposta ai comandi, consentendo quindi di fare praticamente di tutto sullo schermo, sfruttando tutte quelle feature introdotte dagli sviluppatori in questo sequel, come per esempio una maggiore interattività con l'ambiente e la possibilità di afferrare oggetti e nemici allo scopo di utilizzarli come arma oppure come difesa dagli attacchi.

Un anime da giocare

Rispetto al precedente titolo contenuto nella raccolta Zone of the Enders HD Collection, qui le tipologie di avversari da sconfiggere sono parecchie e i livelli vanno affrontati sempre in maniera diversa (spaziano infatti dalla protezione di LEV alleati all'inseguimento di un particolare obiettivo, passando per attacchi all'arma bianca a soluzioni di accerchiamento) con delle strategie specifiche e abbastanza variegate da seguire per sconfiggere gli avversari, specie i boss, fino a essere in alcuni casi completamente personalizzate per la tipologia di nemico.

Come in un anime

Anche in The 2nd Runner, man mano che si avanza nei livelli di gioco, il Jehuty acquisirà nuove abilità e armi secondarie che andranno ad arricchire quella principale, vale a dire una potente spada a ioni. Per il resto va segnalata una buona rigiocabilità assicurata dalla possibilità di sbloccare diverse missioni segrete, nuovi livelli di difficoltà e una modalità Vs discretamente divertente, e una pecca che permane dal prodotto originale sul Monolite, vale a dire la telecamera, che in alcune situazioni non riesce a stare dietro all'azione, frenetica in più di un'occasione.

Un anime da giocare

Dal punto di vista tecnico la produzione Konami non sfrutta ovviamente appieno l'hardware delle console casalinghe attualmente in commercio, ma è giusto sottolineare come in questi casi, quando cioè si ripropongono, solo adattandoli come formato, titoli provenienti da piattaforme meno performanti, non ci si possa aspettare miracoli da quelle ospitanti. Le texture sono di base quelle originali provenienti dalla versione PlayStation 2 per entrambi i giochi della compilation, tuttavia il restyling grafico sembra valorizzare abbastanza bene i loro colori, donando alla vista del giocatore degli ambienti più belli, seppure non molto vari, un'immagine generalmente più nitida e dei robot realizzati con dovizia di particolari, che vantano un ottimo character design curato da Yoji Shinkawa, che raggiunge vette elevate soprattutto per quanto riguarda gli Orbital Frame principali. Belli poi gli effetti particellari, le esplosioni e i giochi di luce che li accompagnano, impreziosendolo, l'intero comparto visivo, soprattutto nel secondo titolo, e azzeccate le inedite sequenze animate in stile anime e il supporto ai 16:9. Ottimo, infine, il lavoro profuso invece dalla software house per quanto riguarda il comparto sonoro, che trova nei brani musicalmente di ispirazione finnica e nel ritmo sostenuto di alcune canzoni un degno accompagnamento per ogni situazione di gioco.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
7.8
Lettori (49)
8.8
Il tuo voto

Nonostante gli anni trascorsi dal loro esordio sulla vecchia PlayStation 2, la coppia di giochi contenuti nella raccolta Zone of the Enders HD Collection riesce ancora a divertire e a coinvolgere i giocatori come pochi, e lo fa grazie ad ambientazioni che non possono lasciare indifferenti tutti gli appassionati di anime giapponesi, e a una giocabilità tutto sommato valida, che viene esaltata maggiormente in The 2nd Runner. Quest'ultimo resta il migliore dei due titoli proposti da Konami nella sua compilation, caratterizzato com'è più del predecessore da una maggiore cura per trama, nemici e situazioni, supportati da un comparto tecnico di pregevole fattura e da un impianto scenico non indifferente. In definitiva il prodotto è consigliato a coloro che hanno amato gli originali sul Monolite o a quei fan di cartoni animati con protagonisti enormi robottoni da combattimento che hanno voglia di viverne uno in prima persona.

PRO

  • Grafica più pulita e definita, specie in The 2nd Runner
  • Trofei e Obiettivi più qualche altra sorpresa
  • Gameplay reso più fluido e stabile dal maggiore framerate

CONTRO

  • Il primo Z.O.E. dopo un po' diventa ripetitivo
  • Nessuna vera novità rispetto alla controparte su PS2
  • Telecamera non sempre ben posizionata