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Come un tuono

Terminata la fase beta, TrackMania 2: Stadium esprime appieno il proprio potenziale nella versione finale

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   02/07/2013

Sessantacinque tracciati per il single player, un editor che consente di crearne infiniti e una modalità multiplayer online strapiena dei più folli architetti che abbiate mai conosciuto. Le ragioni di Nadeo appaiono validissime, soprattutto se si considera il prezzo di TrackMania 2: Stadium, e dunque ci sono buone possibilità che l'operazione di rinnovamento vada in porto, ovvero che i tantissimi appassionati di TrackMania Nations abbandonino l'ormai vetusto episodio per abbracciare una modernità fatta di tante piccole cose, non solo relative al comparto tecnico.

Come un tuono

Ma andiamo con ordine. Abbiamo provato il gioco durante la fase beta e ha suscitato in noi delle belle sensazioni, riproponendo quelli che sono da sempre i punti di forza della serie, ovvero un gameplay da una parte incredibilmente semplice e immediato, dall'altra frenetico e impegnativo, laddove i requisiti per sbloccare il livello successivo implichino una perfetta conoscenza della pista, delle sue curve, dei punti in cui si può andare a tutto gas e di quelli in cui invece bisogna mollare il pedale, dei salti spettacolari e dei temibili giri della morte. La progressione è evidente nel corso della campagna in single player, divisa in "tornei" di diverso colore che alzano man mano l'asticella e ci chiedono di ottenere prima medaglie di bronzo, poi d'argento e infine d'oro per poter proseguire nella nostra scalata verso il successo. E la chiave è tutta lì: nel tornante che hai affrontato sul filo della collisione con una barriera, nel salto con la vettura perfettamente allineata al tracciato, nella traiettoria che ti consente di mangiare ancora un paio di decimi prima di tagliare il traguardo. TrackMania, insomma.

TrackMania 2: Stadium mette sul piatto elementi di grande rilevanza insieme a un prezzo popolare

L'importante è spingere

L'azione di TrackMania 2: Stadium è basica ma terribilmente solida. Che si giochi con il controller o con la tastiera, il risultato non cambia, il coinvolgimento è il medesimo e i tracciati, veri protagonisti della produzione Nadeo, sanno regalare grandi emozioni. Gli sviluppatori hanno giocato con tornanti, dossi, rampe e tre differenti tipi di superfici: l'asfalto classico, che garantisce grip e velocità; lo sterrato, molto divertente grazie alla guida in derapata; l'erba, una variante a tratti imprevedibile.

Come un tuono

Queste soluzioni si alternano in modo graduale durante la campagna in single player, che si fa via via più complessa e continua a metterci alla prova, presentandoci ora un tracciato con sezioni difficili da interpretare, ora un salto da effettuare alla velocità giusta pena lo schianto. È tutto dannatamente "vecchia scuola": ci si butta in pista e si prende confidenza con le insidie che hanno preparato per noi, con la possibilità di resettare lo "stint" in ogni momento grazie alla pressione di un tasto, ricominciando da qualche metro prima di un errore oppure da capo. In alcuni tratti addirittura la vettura può "spegnersi" e bisogna procedere per inerzia per alcuni istanti, mentre attraversare i temibili giri della morte si traduce automaticamente nel passaggio alla visuale in prima persona. E cadessimo? Anche quella sensazione la vivremmo da protagonisti. Insomma, i ragazzi di Nadeo si sono effettivamente sbizzarriti con le sperimentazioni, del resto l'eredità dell'originale Stadium non è facile da sopportare ed è dunque chiaro che servivano degli sforzi extra. Va inquadrato nel medesimo discorso il potente editor integrato, che ci permette di creare la pista dei nostri sogni oppure una vera e propria "trappola" in cui attirare ignari utenti. Da questo punto di vista le cose non sono cambiate rispetto alla nostra prova precedente: le potenzialità ci sono tutte e l'interfaccia è abbastanza semplice, ma in alcuni frangenti gli strumenti andrebbero migliorati.

Luci e ombre

Giocato da soli, TrackMania 2: Stadium può durare una manciata di ore oppure molto di più, a seconda della vostra abilità e dell'esperienza con i meccanismi della serie, che fondamentalmente sono sempre quelli. Come detto, è stato fatto un ottimo lavoro in termini di progressione e l'unico limite della campagna sta forse nella mancanza di una struttura un minimo articolata, difetto che viene ingigantito da un'interfaccia grafica che proprio non ci ha convinto e che definiremmo quasi "amatoriale".

Come un tuono

Ad ogni modo, messe da parte le sfide solitarie è possibile confrontarsi con il comparto online e con le sue immancabili sorprese. Una di queste è abbastanza amara: durante la beta ci era sembrato che gli utenti e i relativi server fossero molto più numerosi, ma potremmo sbagliarci o magari aver beccato giornate "fiacche". La scelta ad ogni modo non manca, e bastano pochi secondi per selezionare una partita preesistente o crearne una personalizzata. Una volta in pista, molto spesso si sbatte contro architetture letteralmente malate, ad esempio una gara che comincia con un tornante stretto e che magari, dopo pochi metri, ci costringe a spiccare salti possibili solo con un'adeguata rincorsa. Sono ancora piuttosto numerosi i fenomeni dovuti al lag, con vetture che scompaiono oppure scattano vistosamente sullo schermo. Come al solito, far parte di una nutrita compagnia di appassionati può metterci al riparo da qualsiasi inconveniente e regalarci serate all'insegna del divertimento, quindi si tratta di un fattore da tenere in debita considerazione. Veniamo quindi alla realizzazione tecnica e cominciamo subito col dire che le meraviglie viste in TrackMania 2: Canyon sono un'altra cosa rispetto a Stadium, molto più semplice e "spoglio", dunque meno impressionante in termini di impatto visivo. Intendiamoci: i passi in avanti rispetto all'episodio del 2006 sono sostanziali e si vedono tutti, la fluidità è alta anche su configurazioni non al top e si è giocato in modo interessante con luci e ombre, anche a supporto del gameplay, ma il risultato finale rientra semplicemente nella norma rispetto a ciò a cui ormai i possessori di PC sono abituati nell'ambito dei giochi di guida.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore: Intel Core i7 860 a 2.8 GHz
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670
  • Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit

Requisiti minimi

  • Processore: Intel o AMD da 1,5 GHz
  • Scheda video: Intel HD 2000, NVIDIA ION, AMD Radeon HD 6310
  • Memoria: 1 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows XP, Vista, 7, 8

Conclusioni

Digital Delivery: Steam
Prezzo: 9,99€
Multiplayer.it
8.0
Lettori (13)
9.1
Il tuo voto

Tanti tracciati, un potente editor, un multiplayer online dal grande potenziale e lo stesso gameplay di sempre: TrackMania 2: Stadium mette sul piatto elementi di grande rilevanza, insieme a un prezzo popolare, per offrirci un'esperienza solida come da tradizione, dotata di un'ottima progressione quando si gioca in single player e di tante sorprese, talvolta anche amare, quando si decide di confrontarsi con il resto del mondo. In ogni caso, le aspettative degli appassionati non possono dirsi deluse e i tanti modi in cui gli sviluppatori di Nadeo hanno sperimentato nuove soluzioni fra salti, giri della morte e differenti superfici, sono il sinonimo di un impegno che sarebbe giusto premiare. Peccato solo che l'impatto visivo non sia lo stesso di Canyon; ma in fin dei conti qui si corre, non si sta a guardare il capello.

PRO

  • Immediato e solido come da copione
  • Campagna corposa, sul finale molto impegnativa
  • Grandi potenzialità per editor e comparto online...

CONTRO

  • ...non sempre sfruttate al meglio
  • La grafica non è quella di TrackMania 2: Canyon
  • Comparto sonoro essenziale e deludente