118

Il destino di un Cavaliere Oscuro

Particolarmente atteso dai fan della serie, ecco il prequel dei Batman targati Rocksteady in versione PC

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   28/10/2013

Il miglior tie-in mai realizzato. È questo il prestigioso riconoscimento che gli sviluppatori di Rocksteady si sono visti assegnare in maniera praticamente unanime da critica e pubblico per il loro lavoro con Batman, protagonista prima di Arkham Asylum e poi di Arkham City.

Il destino di un Cavaliere Oscuro

Due titoli di straordinaria qualità, capaci di raccontare in maniera inedita e terribilmente convincente le luci e le ombre di uno dei supereroi più famosi del mondo, non a caso fra quelli che più hanno subito modifiche e ammodernamenti nel corso degli anni, fino alle recenti re-interpretazioni filmiche. Quando hai un personaggio come Batman a disposizione, in teoria il resto dovrebbe venire facile. Se però parliamo di videogame, si tratta di un assunto tutt'altro che fondato, visto che tantissimi team di sviluppo hanno fallito pur avendo a disposizione il medesimo materiale. I meriti dello studio britannico, quasi al proprio esordio con questa serie (prima avevano unicamente lavorato a Urban Chaos: Squadra Antisommossa per PlayStation 2 e Xbox), sono dunque innegabili e pongono un inquietante interrogativo: come sarebbe un Batman privo del loro apporto? È proprio a tale domanda che hanno dovuto rispondere i ragazzi di Warner Bros Games Montreal, caricandosi sulle spalle una grossa responsabilità, ovvero quella di non deludere i tantissimi fan del franchise e magari introdurre qualche elemento nuovo all'interno di una formula ormai ampiamente collaudata. Vedremo insieme come solo alcuni di questi obiettivi siano stati raggiunti, pur nell'ottica di una produzione di eccellente livello, che si confronta ancora una volta con la piattaforma PC alla ricerca della tradizionale "superior version". Vi ricordiamo che è disponibile anche la recensione per PlayStation 3, Xbox 360 e Nintendo Wii U.

La cara, vecchia Gotham City

Batman: Arkham Origins è ambientato precedentemente gli eventi che già conosciamo e ci vede vestire i panni di un Cavaliere Oscuro in attività da relativamente poco tempo, che incontra per la prima volta determinati personaggi: alleati (il futuro commissario Gordon, sua figlia Barbara) e avversari (Maschera Nera, Bane, Deathstroke, l'Enigmista, il Cappellaio Matto e tanti altri ancora, con anche qualche sorpresa). L'espediente è molto interessante dal punto di vista narrativo e apre probabilmente le porte a una serie parallela a quella che Rocksteady senz'altro porterà avanti sulla next gen, tuttavia nella pratica le novità - lo diciamo subito - non sono sostanziali. Si può classificare Arkham Origins come un semplice "more of the same"?

Il destino di un Cavaliere Oscuro

Fondamentalmente sì, anche se, considerando la qualità dei due titoli che lo hanno preceduto, ben vengano di queste produzioni, e al diavolo le rivoluzioni. Andiamo quindi a vedere cos'è cambiato. In primo luogo il sistema di esperienza, che ora assegna punti in base alla qualità della nostra tecnica di combattimento ma ci mette di fronte a upgrade per lo più di tipo passivo, che ovvero aumentano la nostra resistenza ai colpi senza però fornirci tecniche risolutive rispetto a quelle con cui cominciamo l'avventura, del tutto identiche a quanto già visto in Arkham City. Magari è giusto così: colpi da KO istantaneo avrebbero finito per svilire un sistema di combattimento ancora oggi validissimo e caratterizzato da un grado di sfida non banale, che altre produzioni dovrebbero senz'altro prendere a esempio. In secondo luogo si è cercato di puntare maggiormente sull'investigazione - del resto Batman è pur sempre il "detective più abile del mondo" - con una ricostruzione virtuale delle scene del crimine fatta di avanzamenti e riavvolgimenti che ricordano un po' le idee messe in campo da Dontnod Entertainment per Remember Me, visto che bisogna individuare di volta in volta uno o più elementi estranei all'interno della sequenza e approfondirli. È dunque un peccato che spesso queste fasi risultino talmente "assistite" da essere private di gran parte dell'interesse, sacrificato sull'altare dell'accessibilità. Ancora sui cambiamenti: il tradizionale rampino è ora dotato di un sistema di spinta che permette di "lanciarsi" da un edificio all'altro per coprire più rapidamente distanze ragguardevoli (una manna dal cielo), mentre è possibile raggiungere istantaneamente dei punti sulla mappa grazie al Batwing (una manna dal cielo, parte due). Abbiamo infine notato un'organizzazione differente per quanto concerne le numerose quest secondarie, che ora sono raggruppate all'interno di determinate categorie e costituiscono di per sé una sorta di storia parallela, il che ne aumenta il fascino.

Batman: Arkham Origins è bellissimo da vedere e da giocare su PC, peccato solo per qualche glitch

La modalità multiplayer

Un'altra novità di Batman: Arkham Origins è costituita dall'introduzione del multiplayer online, nella fattispecie di un'unica modalità a squadre denominata "Predatore Invisibile Online", che consente a otto giocatori di sfidarsi all'interno di quattro differenti scenari. Non si tratta di un quattro-contro-quattro, tuttavia: mentre sei persone assumono il comando dei membri della gang di Joker e di Bane, altri due scelti a caso controllano Batman e Robin, confrontandosi con meccaniche differenti e spostandosi spesso nelle zone alte della mappa per non farsi vedere e attaccare a sorpresa.

Il destino di un Cavaliere Oscuro

L'obiettivo degli eroi di turno è quello di riempire al massimo l'indicatore dell'intimidazione, portando a compimento eliminazioni a ripetizione, mentre gli scagnozzi devono cercare di uccidere i membri della squadra avversaria (ed eventualmente gli eroi) fino a fargli esaurire i respawn disponibili. Il fatto di aver inserito un'unica modalità mette al riparo gli sviluppatori dall'assenza di giocatori online, insieme alla limitazione a otto partecipanti che però si riflette immancabilmente sulla qualità dell'esperienza. Due squadre da tre rappresentano infatti un numero troppo scarso di elementi per popolare mappe di media grandezza, e ciò si traduce spesso e volentieri in lunghe camminate alla ricerca del nemico. Quando si controllano i membri della gang il gameplay somiglia molto a quello di un qualsiasi Gears of War, complice anche l'Unreal Engine 3, e un sistema di crescita basato sui punti esperienza consente di personalizzare un po' di tutto, dall'aspetto all'equipaggiamento del nostro alter ego. Non mancano neppure i contenuti a pagamento, nel senso che si possono acquistare crediti per sbloccare più rapidamente armi e quant'altro. Pur essendo piacevole, la sensazione che abbiamo avuto dalla componente online di Batman: Arkham Origins è che si tratti fondamentalmente di un riempitivo, che va a competere con produzioni ben più importanti e seguite (lo stesso Gears of War, già citato) e difficilmente farà proseliti, specie in presenza di un'unica modalità e della già detta limitazione nel numero di partecipanti.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore: Intel Core i7 860 a 2.8 GHz
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670
  • Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core 2 Duo da 2,4 GHz, AMD Athlon X2 da 2,8 GHz
  • Scheda video: NVIDIA GeForce 8800 GTS, AMD Radeon HD 3850
  • Memoria: 2 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows Vista, Windows 7, Windows 8 (32 bit)

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i5 750, AMD Phenom II X4 965
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 560, AMD Radeon HD 6950
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows Vista, Windows 7, Windows 8 (64 bit)

La versione piccì

Il franchise di Batman ha sempre tratto particolare vantaggio da tecnologie come PhysX di NVIDIA e, in generale, si è espresso al meglio sulla piattaforma Windows. Arkham Origins non fa eccezione, e si presenta sugli schermi del nostro PC in forma smagliante: fatte salve le cutscene in computer grafica a 30 frame per secondo, che alla fine dei conti mostrano un dettaglio inferiore alla grafica in-game, come spesso accade per i titoli multipiattaforma, il colpo d'occhio è notevole e sono altresì notevoli le differenze rispetto a quanto visto su PlayStation 3, Xbox 360 e Wii U.

Il destino di un Cavaliere Oscuro

In primo luogo il dettaglio: sulle console di attuale generazione i modelli poligonali danno la sensazione di essere "sfocati" durante le inquadrature ravvicinate, cosa che chiaramente su PC non accade, a maggior ragione quando si gioca con una risoluzione di 1080p. Possedere una scheda video NVIDIA costituisce poi un extra di pregio, perché la già citata tecnologia PhysX contribuisce in modo sostanziale all'atmosfera di Gotham City, grazie all'introduzione di nebbie e fumi che reagiscono a ciò che si verifica sullo schermo, nonché a una resa del vento e dei fiocchi di neve a base particellare davvero convincente. Non è finita qui. Giocando Batman: Arkham Origins sulla configurazione di prova, con tutti gli effetti al massimo, si nota una distanza visiva sostanzialmente maggiore a quella offerta dalle console, ovvero gli edifici in lontananza sono perfettamente distinguibili e non coperti dal tradizionale espediente della "nebbia", e tutto questo si muove a 50-60 frame al secondo senza incertezze, persino in presenza della sincronia verticale attivata (che da sola incide in maniera pesante sulla fluidità). Per quanto riguarda i controlli, è possibile giocare con mouse e tastiera ma sconsigliamo decisamente tale configurazione (come facciamo sempre, per i giochi in terza persona) in favore del classico controller per Xbox 360, perfettamente supportato. Ci troviamo insomma di fronte alla migliore versione del gioco attualmente disponibile, non fosse per la presenza di un numero abbastanza elevato di glitch anche piuttosto gravi, che la community di Steam non sta mancando di evidenziare. Il primo boss, Killer Croc, vede infatti il nemico scomparire quando si scontra con le sbarre, con il risultato di dover necessariamente ricaricare l'ultimo salvataggio. Oppure in una torre dell'Enigmista, ci si arrampica verso una feritoia per uscire ma le mani di Batman si fondono con il muro e non si riesce a entrare nel condotto d'areazione. A questo si aggiungono varie compenetrazioni poligonali (nemici battuti che si fondono con il pavimento) e qualche crash. Insomma, urge una patch.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.5
Lettori (181)
8.7
Il tuo voto

La versione PC di Batman: Arkham Origins si pone in assoluto come la più bella da vedere, quella in grado di vantare la migliore Gotham City per atmosfera e distanza visiva, un'ottima resa della fisica e il maggior livello di dettaglio per personaggi e scenari, e questo anche su configurazioni di fascia media. Peccato solo per la presenza di alcuni glitch abbastanza gravi, che però verranno senz'altro risolti con una patch. In termini di struttura e gameplay, il lavoro di Warner Bros Games Montreal non esce dal pur eccellente solco tracciato da Rocksteady, cerca a tratti di inserire determinati elementi (vedi l'enfasi sull'analisi della scena del crimine) ma l'operazione non riesce al meglio e alla fine ci si accontenta di avere un pur solido e godibilissimo "more of the same".

PRO

  • Corposo e coinvolgente come al solito
  • Gran bella storia
  • Grafica superiore su PC
  • Interessanti tentativi di innovazione...

CONTRO

  • ... che però non sempre vanno a buon fine
  • Un bel po' di glitch, alcuni anche gravi
  • Multiplayer troppo limitato