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Luigi, dai fantasmi alla virologia

Per concludere degnamente l'anno di Luigi, Nintendo pubblica l'ennesimo classico riletto a tema

RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   20/01/2014

La saga di Dr. Mario nacque alla fine degli anni '80, da un'idea del sommo Gunpei Yokoi. Il tutto si concretizzò in una doppia pubblicazione su NES e Game Boy, un debutto che riscosse un notevole successo, al quale si deve tuttora la grande fama del brand.

Luigi, dai fantasmi alla virologia

Pur non essendo stato accolto altrettanto bene, l'episodio che ripropose la saga su Nintendo 64 è tuttora da considerare il più completo mai uscito, con una buona modalità storia e un ottimo multiplayer offline a quattro giocatori. Da quel momento in poi, e con discrete pause tra un'uscita e l'altra, la serie è stata affidata ad Arika, ed ha assunto un ruolo di secondo piano: pubblicazioni solo digitali, e ridotte nell'investimento e nelle modalità. Forse proprio a causa del "grande" Dr. Mario 64, che non rispose con le vendite agli investimenti richiesti, Nintendo ha deciso di ridurre la saga alle dimensioni attuali, relegandola anche a un team esterno, pur valido come Arika (nel curriculum hanno i vari Street Fighter EX, e il fondatore è un ex dipendente Capcom). Dopo l'approdo su Nintendo DS e WiiWare, ecco tornare il dottore su Wii U, ormai conosciuto più grazie a Smash Bros che al suo puzzle game.

Se amate le pillole di Mario, vi consigliamo quelle del fratello: sono più grandi e di facile utilizzo

Largo al nuovo medico

Perché Dr. Mario, lo specifichiamo per chi non lo conoscesse, è la risposta Nintendo a Tetris... più o meno. Si tratta di un puzzle game a schermata fissa, con la plancia di gioco occupata da vari virus di diverso colore. Obbiettivo del giocatore è quello di eliminarli nel minor tempo possibile.

Luigi, dai fantasmi alla virologia

Come farlo? Disponendo delle pastiglie bicolore, che cadono dalla sommità e possono essere ruotate esattamente come i tetramini, in modo che formino col virus una colonna (o riga) da quattro unità della stessa tonalità. Questo per quanto riguarda il dottor Mario; ma in questo caso parliamo di Luigi, e Nintendo, celebrando ancora la festività appena decorsa (abbastanza fittizia a dire il vero, ci riferiamo al cosiddetto "anno di Luigi"), ha deciso di tramutarlo in medico come ultimo omaggio. A parte l'ormai cristallizzata caratterizzazione del personaggio, più timoroso e incerto di Mario anche in spin-off come questi, ad influenzare le meccaniche, rendendole più semplici, ci sono le nuove pastiglie a forma di "L". O meglio: trattasi di due pillole da due unità che, attaccate assieme, formano un'unica struttura a "L". Potrebbe sembrare una differenza da poco, ma non lo è: nulla cambia se il pezzo viene incollato a un altro che lo sostiene appieno, ma se la parte più corta viene attaccata in alto, quella sottostante si sgancia come un bomba, cadendo in verticale (in automatico) finché non incontra un ostacolo. È una mossa molto più complessa da leggere che da comprendere giocando, e vi assicuriamo che è abbastanza originale da rinfrescare l'ossatura del gioco. Come dicevamo prima, è innegabile che le nuove pastiglie agevolino il compito del dottore e rendano il tutto un po' più semplice, ma Nintendo ha preso le dovute precauzioni affinché il risultato finale non ne venisse danneggiato. Del resto, meglio prevenire che curare.

Mario e Luigi

La stessa modalità Dr. Luigi, con le nuove pillole appena descritte, può essere affrontata in vari modi. Da soli, alterando la velocità della caduta dei pezzi e il numero di virus su schermo, cambiando quindi la difficoltà. Contro la CPU o un altro giocatore (massimo in due, non come su Dr. Mario 64 quindi), fase in cui vince chi elimina per primo i virus su schermo.

Luigi, dai fantasmi alla virologia

Ma, soprattutto, all'interno di Dr. Luigi è presente anche la modalità classica, quella dedicata a Mario: inutile ribadire quanto sia più impegnativa, al punto che lo stage più difficile di Luigi è paragonabile a uno medio del gioco tradizionale. Che sia anche più divertente è tutto da vedere, sicuramente gli amanti della sfida continueranno a preferirla: le pasticche in questo caso sono bicolore (o mono, dipende dai casi) e composte da due unità, ma le righe e colonne da comporre devono essere sempre formate da almeno quattro tasselli. Tecnicismi e strategie a parte, la differenza principale tra le due modalità sta nel fatto che con Luigi è possibile eliminare un virus con un solo pezzo, con Mario servono almeno due pillole (ma quasi sempre tre). Questo comporta una maggiore stratificazione del gioco, e chiaramente postula una più profonda pianificazione delle azioni; aggiungete il fatto che più passa il tempo più i pezzi cadono veloci, e capirete perché la versione classica sia molto più adrenalinica di quella nuova. Esattamente come per Luigi si può variare la difficoltà, il numero di virus e la velocità di caduta delle pastiglie, e ovviamente sono presenti multiplayer e scontro con la CPU.

Virologi in rete

L'online, strano a dirsi per un gioco Nintendo, funziona alla grande. È facile trovare altri giocatori, ci sono graduatorie sia interne alla lista amici che generali, il lag è praticamente inesistente. L'unico limite forse sta nell'accoppiamento casuale, visto che il gioco non si premura di accostarvi a un avversario del vostro livello: non è molto chiaro se questo dipenda dai pochi utenti (ancora?) attivi o sia un effettivo limite di Dr. Luigi, in ogni caso al momento costituisce un'eventualità abbastanza frequente.

Luigi, dai fantasmi alla virologia

L'ultima modalità è quella denominata Sterminavirus, incentrata sull'utilizzo del touch screen: le pillole in questo caso sono quelle classiche, a due unità, ma possono essere spostate liberamente per lo schermo se toccate. È una sorta di minigioco, ma ben fatto: man mano che si prosegue non solo aumenta la velocità, ma anche il numero di pastiglie che piovono dalla sommità. Esattamente come nel gioco tradizionale, si viene sconfitti se le pillole - anche solo una, naturalmente - arrivano a toccare la cima dello stage. Si tratta di un divertente diversivo rispetto al nucleo dell'opera, arricchito tra l'altro dalla possibilità di giocare sia col Gamepad in posizione orizzontale che verticale. Dr. Luigi quindi è ben curato per quanto riguarda l'essenza delle meccaniche, ma scarso per tutto il resto: visivamente è debole, anche come stile, e le musiche sono una riproposizione di quelle originali. Anche per questo il prezzo (14,99€) ha scaturito diverse polemiche, ritenuto eccessivo dai più: è vero che Nintendo avrebbe potuto abbassarlo di qualche euro, ma è altrettanto lapalissiano che il problema riguardi più l'e-shop in generale che Dr. Luigi in particolare.

Conclusioni

Versione testata: Wii U
Digital Delivery: Nintendo eShop
Prezzo: 14,99€
Multiplayer.it
7.0
Lettori (9)
7.1
Il tuo voto

Dr. Luigi non è sicuramente una colonna portante della saga: inaugurata con successo a inizio anni '90, ha toccato l'apice con Dr. Mario 64, sia per quanto riguarda il multiplayer che la ricerca stilistica. Nel complesso si tratta comunque di un buon lavoro, che ripropone e allo stesso tempo rinfresca le meccaniche tradizionali, capace di sfruttare bene l'online, pur nella sua essenzialità. È una versione di Dr. Mario creata appositamente per l'anno di Luigi, e come tale va presa... ed elogiata. Il prezzo forse è troppo alto (anche solo 5 euro in meno avrebbero lenito le polemiche), ma più che di Dr. Luigi è un problema generale dell'e-shop Nintendo.

PRO

  • Rinfrescante la modalità con Dr. Luigi
  • Online ben realizzato
  • Presente il gioco tradizionale

CONTRO

  • Graficamente scarno
  • Poche opzioni
  • Musiche riciclate