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Pesca una carta

Uno dei TGC più famosi di sempre sbarca sul portatile Nintendo, ma non centra il bersaglio

RECENSIONE di Christian Colli   —   21/07/2014

Yu-Gi-Oh! è uno di quei giochi che rientra perfettamente nella proverbiale categoria dell'apparenza che inganna.

Pesca una carta

Guardando una puntata del cartone animato, specialmente sopra una certa età, non si può fare a meno di roteare gli occhi ogni tre per due e chiedersi quale sia il target dei produttori. Osservando una partita di carte da perfetti ignoranti, invece, pare quasi che i duellanti parlino marziano. Si tende spesso a considerarlo una versione puerile di Magic: The Gathering, l'arcinoto trading card game cui si ispira, ma la realtà è che, mettendo da parte il cartone animato, e approfondendo le regole e le meccaniche del gioco, Yu-Gi-Oh! è decisamente più strategico e complesso di quanto non sembri. Non a caso, ancora oggi, a quindici anni di distanza dalla prima stampa, continua a fare proseliti e ad essere giocato in tornei, fiere, centri ricreativi e club di tutto il mondo. Yu-Gi-Oh! Zexal: World Duel Carnival cerca di ricreare su Nintendo 3DS quel feeling, fallendo però miseramente.

World Duel Carnival è un titolo fin troppo incompleto per essere preso in considerazione persino dai fan

La storia che non c'è

Basato sull'omonimo spin-off della serie madre, Yu-Gi-Oh! Zexal ha per protagonista Yuma Tsukumo, un giocatore di Duel Monsters che si ritrova ad avere a che fare con un'entità aliena chiamata Astral. La modalità Storia di World Duel Carnival è una specie di spin-off a sua volta, e propone dodici storyline separate, incentrate ciascuna su un personaggio diverso del variegato cast originale: Yuma, Reginald, Kite, Tori e via dicendo.

Pesca una carta

Qui cominciano già i problemi, perché nella versione giapponese di World Duel Carnival i personaggi proposti nella modalità Storia erano addirittura quaranta: una decurtazione insensata che, di fatto, mina la longevità di un titolo che, come scoprirete fra poco, non brilla certo per varietà. Per fortuna o per sfortuna, fate vobis, la perdita non sembra essere stata così devastante dato che le trame raccontate attraverso dialoghi e illustrazioni sono tutt'altro che avvincenti e si presentano più che altro come meri pretesti per giustificare il susseguirsi dei vari scontri. La presentazione, però, è alquanto scialba. I dialoghi non sono parlati (un'altra differenza rispetto alla controparte nipponica) e i testi sono estremamente puerili e inconcludenti. Per fortuna si può saltare ogni sequenza narrativa agendo sul touch screen della console, ma un po' di rammarico resta perché la modalità Storia, essendo una delle soltanto due presenti, si sarebbe potuta curare molto meglio. I fan dell'anime scopriranno che ogni personaggio dispone delle stesse, identiche carte che caratterizzano il suo stile di gioco nella serie originale, il che dà sicuramente un sapore più fedele alle partite, ma limita indubbiamente le possibili strategie poiché i mazzi risultano fondamentalmente preconfezionati. Nel caso non si riesca proprio a proseguire con un certo personaggio, quindi, è un toccasana la possibilità di cambiare il livello di difficoltà in qualsiasi momento e di riprovare ogni partita senza il terrore di un Game Over vero e proprio. Detto ciò, la modalità Storia è anche l'unica a offrire un minimo di rigiocabilità, dato che i vari personaggi si sbloccano completando le varie storyline. Per i fan del gioco vero e proprio, insomma, c'è la modalità libera.

L'effetto 3D

Talmente risicato che potrete tranquillamente disattivarlo e risparmiare sulla batteria.

Relativamente liberi

La modalità Free Duel, invece, rappresenta il vero e proprio omaggio dello sviluppatore MCP2 ai fan duri e puri del trading card game di Yu-Gi-Oh! Il che non significa che non ci sia spazio per i neofiti: il gioco, anzi, ancor prima di arrivare al menu principale, ci chiederà se vogliamo imparare a giocare o se siamo già dei duellanti esperti. In questo senso, World Duel Carnival svolge un ottimo lavoro nella spiegazione passo passo delle regole di ogni partita, che si fanno via via più complicate man mano che vengono illustrate nuove nozioni, ma mai in modo soverchiante o confusionario.

Pesca una carta

Non staremo qui a discuterle perché ne verrebbe fuori un papiro che non interesserebbe a nessuno, men che meno ai fan che probabilmente sono stati i primi a cliccare su questa recensione, ma il gioco riesce a riprodurre in maniera abbastanza efficace l'idea di una partita a Duel Monsters con tanto di terreno di gioco e dorso delle carte personalizzabili. Peccato, però, che le illustrazioni a bassa risoluzione delle varie carte non rendano minimamente giustizia a quelle originali, rovinando un po' uno degli aspetti migliori del franchise. La modalità Free Duel permette di calarsi nei panni del proprio avatar e di affrontare a piacimento i vari avversari ideati per il gioco e, ovviamente, i loro mazzi preferiti: a questo scopo è possibile attingere liberamente a un pool di oltre cinquemila carte e costruire fin da subito i propri mazzi ideali, senza limiti né restrizioni tranne quelle imposte dalle regole del gioco. Purtroppo, però, il suddetto pool non è aggiornato alle ultime release in fatto di carte ed espansioni del gioco, perciò i fan più accaniti potrebbero sentire il peso di queste mancanze, specialmente se mirano a riprodurre in-game le strategie attuate nella realtà. I neofiti, invece, non ne sentiranno la mancanza, perché ce ne sarà un'altra a pesare sulla godibilità del titolo: la modalità multigiocatore che, semplicemente... non esiste. Incredibile a dirsi, MCP2 non ha implementato il multigiocatore né online né offline, tradendo uno (se non due, includendo anche il concetto di scambio delle carte) dei principi del gioco vero e proprio, e cioè la competitività. Un difetto, a nostro avviso, semplicemente colossale.

Conclusioni

Multiplayer.it
5.0
Lettori (19)
4.1
Il tuo voto

C'è poco da dire: venendo meno una modalità multigiocatore di qualunque genere, Yu-Gi-Oh! Zexal: World Duel Carnival perde immediatamente qualsiasi appeal, proponendosi come un semplice simulatore - per giunta obsoleto - di partite contro l'intelligenza artificiale che potrebbe tornare comodo a chi vuole avvicinarsi al trading card game e cerca una specie di tutorial interattivo. Tra l'assenza di contenuti rispetto alla versione giapponese e la presentazione scarna e superficiale delle uniche due modalità di gioco, è impossibile non restare delusi neppure se si è super fan del gioco di carte originale.

PRO

  • È un buon tutorial per i neofiti
  • La modalità libera permette di creare tanti mazzi

CONTRO

  • Mancano le carte più recenti
  • Modalità Storia piatta e limitata
  • Nessuna feature multigiocatore