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Razer Atrox

La linea di periferiche della casa americana si arricchisce di una nuova versione dell'arcade stick

RECENSIONE di Umberto Moioli   —   15/11/2014

Gli ultimi anni sono stati positivi per i picchiaduro: proprietà intellettuali vecchie e nuove si sono affacciate sul panorama competitivo, dando una bella rinvigorita ad una scena che sembrava aver perso il lustro di un tempo. Un po' come per gli strategici e i MOBA, anche nel caso dei fighting game al crescere dell'interesse e della richiesta sono corrisposte nuove offerte, che hanno inevitabilmente coinvolto l'hardware. Razer, che di solito si muove sull'attivissimo campo delle periferiche da gioco per gli utenti PC, non si è fatta pregare due volte e ha rilasciato il suo fighting stick Atrox per Xobx 360 prima e per Xbox One poi. Un prodotto da 200 euro che si rivolge chiaramente alla fetta di utenti più appassionati ed esigenti, ma che a sua volta offre alcune interessanti caratteristiche sia in termini di qualità costruttiva, sia di opzioni per personalizzarlo come si desidera. Lo abbiamo potuto testare nelle scorse settimane.

Costoso e non per tutti, il Razer Atrox è un arcade stick pensato per i super appassionati

Un bestione

Tolto dalla scatola il Razer Atrox colpisce per dimensioni e peso, che danno immediatamente l'idea di grande robustezza.

Razer Atrox
Razer Atrox

Se la forma è tutto sommato sobria e anonima, l'estetica della livrea in dotazione non è certo eccezionale ma, gusti a parte, non è probabilmente l'aspetto della periferica quello che verrà preso in considerazione quando se ne valuterà l'acquisto. Anche perché il pannello superiore è personalizzabile con il proprio design preferito, quindi soggetto ad ogni possibile variazione. Come da tradizione, il succo dell'offerta del Razer Atrox si trova sulla superficie frontale dove trovano posto lo stick a otto direzioni e otto tasti, il tutto prodotto dalla giapponese Sanwa. Il bottone Xbox è posto anch'esso frontalmente, accanto ad un interruttore che permette di disattivarlo assieme ai due tasti di servizio posti lateralmente; opzione fondamentale mentre si gioca freneticamente e il rischio di premere per errore il pulsante errato è alto. Le funzioni Turbo sono state rimosse rispetto al modello per Xbox 360, ma è difficile che in molti ne sentano la mancanza visto che non fanno parte della cultura del panorama competitivo a cui questa periferica si rivolge. Per collegare l'Atrox alla console si utilizza un cavo lungo quattro metri, sufficienti ad attraversare la maggior parte dei salotti, che da una parte termina con il classico ingresso proprietario di Xbox One, mentre dall'altro si avvita sul retro dell'arcade stick in modo da restare ancorato quanto più saldamente possibile. Premendo il logo Razer una piccola pompa idraulica solleva lo sportello anteriore e rivela la pancia dell'Atrox. Qui dentro si trovano il cavo di collegamento, la leva allungata per chi la preferisse a quella sferica ed eventuali pezzi di ricambio posti all'interno dal giocatore. Più interessante ancora è comunque la possibilità di accedere attraverso questo vano a tutta la cavetteria: si desidera invertire al volo la disposizione dei tasti? Qui lo si può fare in pochi istanti senza passare dal gioco. Un pulsante si guasta o desideriamo modificarlo? Non ci sono problemi. Vogliamo uno stick differente? La "moddabilità" è massima.

Razer Atrox

Al momento dell'utilizzo, ciò che lascia piacevolmente stupiti è come una scatola di plastica vuota, descrizione un po' cruda ma precisa considerando il grande vano interno, riesca a non dare mai l'impressione di essere in procinto di piegarsi sotto la pressione dei colpi inferti violentemente dalle mani. Lo scheletro del Razer Atrox è solido e fatto per resistere a lungo. Il tempo di risposta è rapido e, nonostante non l'abbiamo potuto misurare con metodi scientifici, non lascia a desiderare. Certo il prezzo è elevato e la costruzione totalmente in plastica potrebbe far storcere il naso a qualcuno, ma l'alta "moddabilità", la robustezza e la qualità delle componenti di controllo lo mettono alla pari dei corrispettivi di fascia alta Hori e MadCatz. Non farà certo la differenza tra un giocatore capace e uno scarso, ma se siete appassionati e cercate uno stick su cui investire un bel gruzzoletto, questo potrebbe fare per voi.

Conclusioni

PRO

  • Grande "moddabilità"
  • Componenti di qualità
  • Costruzione solida

CONTRO

  • Costa caro