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Gemme e carte

"A match-3 made in Heaven!"

RECENSIONE di Michele Maria Lamberti   —   19/12/2015

Perdonateci l'inglesismo: "a match made in Heaven", "un incontro realizzato in Paradiso", è nella lingua di Albione il modo per descrivere l'unione di due cose che insieme stanno veramente bene. Ed è proprio il caso di Puzzle Quest (che finora si è ibridato con svariati universi) e Magic: The Gathering, non solo per il comune tema fantasy, ma anche perché, lo diciamo da subito, i ragazzi di Hibernum Creations hanno svolto veramente un ottimo lavoro nel sintetizzare tra di loro due mondi e due meccaniche ognuna col suo bel carico di fan.

Puzzle Quest stavolta si unisce a Magic: a sposarli un modello Freemium onesto, e tanto divertimento!

Mazzo di carte, carte di mazzo

Gemme e carte

Specie se siete habitué dei giochi per mobile device, il funzionamento di Puzzle Quest e di tutti i match-3 non vi sarà ignoto: su una griglia composta da svariati oggetti colorati, bisognerà allinearne, scambiandone di posto solo due adiacenti alla volta, almeno tre in modo da farli scomparire, innescare eventuali reazioni a catena, e guadagnare "punti". Questi punti poi in ogni versione di Puzzle Quest si sono concretizzati in qualcosa di diverso partendo però sempre dal presupposto che si gioca contro un avversario, virtuale o umano che sia. Proprio qui sta il bello di questa versione ambientata nel mondo di Magic: impersonate un Planeswalker e avete a disposizione un mazzo di massimo 10 carte, divise tra creature, supporto e incantesimi. Ad ogni turno ne viene estratta una, che si mette in coda per essere evocata sul campo di battaglia, e l'evocazione avviene guadagnando mana (ogni carta ha la sua richiesta in questo senso) ad ogni mossa azzeccata. Dal turno successivo all'evocazione la carta gioca i suoi effetti, che possono essere svariati, ognuno ben definito nella descrizione: si va dal semplice attacco alla carta più difensiva, via via fino agli incantesimi più complicati. Ogni Planeswalker ha inoltre una sua affinità e i colori delle gemme nella griglia del gioco riflettono queste affinità: eliminando le gemme di quel colore specifico, ovviamente si ottiene più mana. C'è anche però una gemma particolare la cui eliminazione non contribuirà ad acccumulare mana ma permetterà agli evocatori di utilizzare una delle tre abilità che hanno a disposizione, sbloccabili e potenziabili con l'aumento di livello. Con lo scopo, ovvio, di ridurre a zero i punti vita dell'avversario, un'ultima meccanica fondamentale è la possibilità di modificare a ogni turno la coda per l'evocazione: con gli scontri che si fanno da subito abbastanza ostici (a causa del modello Freemium, certo, ma testimonianza di un'ottima intelligenza artificiale) diventa necessaria una buona capacità di pianificazione, dando priorità alle creature più potenti e alternando sapientemente tra incantesimi e carte di supporto.

Magia onesta

Le due monete di gioco, ottenibili dopo ogni successo, servono a svariate cose. Far salire di livello il proprio Planeswalker, acquistarne di nuovi, acquistare bustine con le quali personalizzare e migliorare il proprio deck - utilissima a questo scopo la possibilità di lasciare alla CPU quest'incombenza - e anche, indirettamente, ridurre i tempi di attesa affinché un personaggio che ha perso punti vita durante uno scontro li recuperi completamente.

Gemme e carte

Ovviamente è possibile accelerare tutti questi processi mettendo mano al portafogli, ma dobbiamo dire una volta tanto che il modello Freemium adottato è piacevolmente onesto: non solo la necessaria ripetizione delle missioni è resa godibile, oltre che dal sistema di gioco in sé, anche dalla presenza di due obiettivi opzionali per ogni scontro, per quanto le classiche ricompense per ogni accesso giornaliero prevedono anche elementi parecchio succosi, come le bustine con alte probabilità di trovare carte rare. Diventa molto piacevole così tornare e ritornare al gioco, e anche decidendo di sborsare qualche euro reale premiando così l'ottimo lavoro dei programmatori non ci si sente per nulla presi in giro. Al momento, contrariamente allo spirito di Magic: The Gathering, l'enfasi è posta sulla quest principale, col PvP contro giocatori reali che serve a poco oltre che scalare la leaderboard, ma la promessa di grandi eventi futuri ci farà continuare a tenere d'occhio il gioco, che peraltro si presenta bene anche dal punto di vista estetico. Le carte, aggiornate a Origins, godono delle fantastiche illustrazioni originali, le gemme sono vive e vibranti così come gli effetti che accompagnano ogni azione; un po' meno felice invece la situazione sul fronte sonoro, una sola musica, per quanto evocativa, che si ripete all'infinito, e su quello strettamente tecnico, con alcuni piccoli bug che ancora si fanno sentire e vedere ogni tanto e in generale una pulizia, per esempio nel passaggio da una schermata all'altra, non sempre ottimale. Ultima annotazione sull'unica lingua disponibile, l'inglese: non è necessario conoscerlo bene per andare avanti con successo, ma riuscire a leggere le varie carte e la storia dei Planeswalker certamente aiuta l'immersione.

Conclusioni

Versione testata Android
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
8.0
Lettori (3)
7.8
Il tuo voto

Con le meccaniche di Puzzle Quest a disposizione bisognerebbe impegnarsi davvero tanto per far uscire fuori un brutto gioco: più sorprendente è stato verificare quanto il team sia riuscito a integrare due meccaniche di gioco così peculiari, traendo il meglio dai due universi per creare un'azione divertente, sufficientemente complessa e gratificante. E ancora meglio poi constatare quanto il modello Freemium utilizzato sia onesto: ricorrere a denaro vero non è affatto obbligatorio, e proprio per questo diventa più che accettabile. Una certa immaturità tecnica toglie davvero poco a un titolo che potete andare a scaricare ora stesso, e la promessa di futuri aggiornamenti non fa altro che rendere il quadro ancora più interessante.

PRO

  • Ottima integrazione dei due universi
  • Modello freemium molto onesto
  • Sviluppi futuri ancora più interessanti

CONTRO

  • Un solo brano musicale
  • Ancora un po' ruvido tecnicamente