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The Bug Butcher, recensione

Lo spirito di Pang rinasce in The Bug Butcher, la gustosa opera prima di due ex sviluppatori Blizzard

RECENSIONE di La Redazione   —   18/01/2016
The Bug Butcher, recensione

Il successo inarrestabile dei videogiochi indipendenti, negli ultimi anni sdoganati con efficacia anche sui palcoscenici delle più prestigiose fiere internazionali, è legato a una serie di ragioni che spaziano dai costi contenuti sino alla diffusione delle piattaforme di digital delivery, innescando un circolo virtuoso ove la serrata concorrenza non ha fatto altro che elevarne il livello qualitativo. Non è un caso che una larga fetta di utenti - in particolare tra quelli hardcore - li preferisca persino ai sontuosi Tripla A, attratta dalle meccaniche arcade vecchia scuola spesso ispirate da classici immortali. Tra i giochi dal passato glorioso che ancora oggi non hanno avuto un degno erede spirituale vi è il celebre Pang, meglio conosciuto per il suo seguito del 1990 Super Pang, sviluppato da Mitchell Corporation che fu distribuito nelle sale giochi e sui sistemi casalinghi dell'epoca da CAPCOM. Benché concettualmente si tratti di un'opera diversa, The Bug Butcher dell'austriaca Awfully Nice Studios possiede sicuramente diversi punti di contatto con lo storico action giapponese, ampliandone le dinamiche di base e arricchendone la ricetta con un comparto audiovisivo al passo con i tempi. Se amate gli arcade puri e soprattutto avete apprezzato l'originale musa ispiratrice, conosciuta in Giappone col nome di Pomping World e negli USA come Buster Bros, vi suggeriamo caldamente di proseguire nella lettura.

Tanto divertimento e un comparto artistico raffinato in The Bug Butcher, opera ispirata dal mitico Pang

Se rimbalza, spara

Molti studi indie sono nati dalla collaborazione tra ex dipendenti di grosse software house, e anche Awfully Nice Studios non fa eccezione, dato che è stata fondata a Kufstein dagli ex Blizzard Till Aschwanden e Rainer Zoettl. Dopo aver vinto alla GDC Europe il prestigioso contest The Big Indie Pitch di Pocketgamer col prototipo di The Bug Butcher, i due hanno deciso di svilupparne una versione commerciale che è stata tradotta la scorsa estate su Steam in Accesso Anticipato, il cui percorso di rodaggio e rifinitura si è appena concluso.

The Bug Butcher, recensione
The Bug Butcher, recensione

Come specificato in sede di premessa il titolo deve moltissimo a Pang, tuttavia, benché l'azione sia concettualmente analoga, vi sono anche alcune sostanziali differenze, soprattutto dopo aver superato i primi livelli di ambientamento. Il giocatore controlla Harry, uno sfacciato disinfestatore spaziale che viene chiamato a risolvere un "grosso problema" su una stazione scientifica di un pianeta non meglio identificato. Il suo scopo consiste nello sparare verso l'alto per eliminare rotondi alieni insettoidi che tendono a rimbalzare sul pavimento e a suddividersi una volta colpiti, esattamente come facevano i grossi palloni colorati di Pang. Al posto del celeberrimo arpione, il nostro anti-eroe è munito di un più classico blaster che può essere potenziato o sostituito per breve tempo da strumenti di morte ben più efficaci e distruttivi, la cui padronanza diventa fondamentale per superare i livelli più ostici e colmi di bersagli. La campagna è composta in tutto da trenta livelli ambientati in cinque sezioni della stazione scientifica, dal garage sino all'immancabile reattore dove le creature hanno posizionato il proprio nido. Tra un'area principale e l'altra il giocatore deve spostarsi su un pericoloso ascensore dove vanno affrontati i boss di turno, che una volta sconfitti si trasformeranno in nemici "comuni" nei livelli successivi. Ciascuno stage non è altro che un'arena da ripulire dalle varie ondate di alieni, rappresentati da un nutrito bestiario che spazia da piccole sfere velocissime sino a grossi mostri in grado schiacciare il giocatore, sparare o "vomitare" ondate di altre amenità. All'inizio le arene sono ampi spazi vuoti, ma nelle ambientazioni successive il design viene arricchito da barriere, pedane semoventi e ostacoli pericolosi (come il grosso martello pneumatico della fornace) che possono complicare sensibilmente la vita del giocatore. L'eliminazione sistematica dei nemici è infatti legata a un timer di due o tre minuti, scaduto il quale viene sprigionato un gas velenoso che uccide istantaneamente il povero Harry. Il tempo limitato e gli attacchi delle creature nemiche non rappresentano tuttavia l'unica preoccupazione per il nostro eroe, dato che vi è una specie di ragni simili ai Barnacles di Half Life (ma non statici) "interessata" ai bizzarri scienziati che lo accompagnano durante l'avventura: qualora riuscissero a catturarne uno e portarlo verso l'uscita, uccidendolo, il game over sarebbe immediato.

The Bug Butcher, recensione

Il gameplay è squisitamente arcade e l'abilità del giocatore, al di là di un pizzico di fortuna con i bonus, è l'unica discriminante tra la vittoria e la sconfitta. Harry può aiutarsi con la corsa per sfuggire ai nemici o per colpirli strategicamente, ma la mossa, attivabile col tasto B sul pad Xbox, è utile anche per raccogliere le monete da spendere nell'apposito negozio. La semplice componente RPG di The Bug Butcher prevede una crescita del personaggio piuttosto lineare, con la possibilità di potenziare l'arma di base, le armi bonus temporanee e gli utilissimi gadget speciali, da attivare col tasto X. Tra le bocche da fuoco secondarie troviamo laser, minigun, lanciarazzi e fucili al plasma in grado di falciare numerosi nemici contemporaneamente, mentre tra i preziosi bonus, che si sbloccano riempiendo l'apposito indicatore attraverso le combo, ci sono utilissime bombe congelanti e l'invincibilità, che funziona alla stregua della stella di Mario rendendo Harry anche più rapido col grilletto. Ciascuno stage può essere affrontato in tre distinti livelli di difficoltà e possiede un classico sistema di valutazione a stelle, che si sbloccano in base al punteggio e alle combo eseguite, da confrontare con un'immancabile leaderboard mondiale. La campagna si completa in una manciata di ore ed è accompagnata dalla cosiddetta modalità Panic, che può essere affrontata anche in cooperativa locale: si tratta di una sorta di modalità orda dove resistere il più possibile alle ondate di nemici.

Disinfestazione 2.0

The Bug Butcher, recensione

La deliziosa giocabilità da arcade vecchia scuola non rappresenta l'unico pregio dell'opera prima di Awfully Nice Studios, dato che essa vanta anche un comparto artistico di notevole fattura. Gli stage e in particolar modo gli sprite sono tutti disegnati a mano attraverso un ispiratissimo stile da cartoon, impreziosito da animazioni fluide pensate per sottolineare il tratto ironico e grottesco dell'avventura di Harry. Purtroppo trenta livelli non sono moltissimi e le singole ambientazioni non offrono una grande varietà dal punto di vista del level design; per 7,99 Euro, prezzo a cui The Bug Butcher viene attualmente venduto, si tratta di una mole di contenuti sufficiente, sebbene una ventina di arene in più non avrebbe sicuramente guastato alla sua longevità. La ricercatezza e la cura artistica riposte nei dettagli si riflette anche sugli effetti sonori e soprattutto sulla soundtrack, che pur non essendo esuberante nel numero di brani si presenta sempre orecchiabile e ben integrata col frenetico ritmo di gioco. Il multiplayer online per la modalità Panic sarebbe stato sicuramente gradito, ma il metodo migliore per goderla è sicuramente fianco a fianco con un amico che impugna un altro joypad.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo Windows 8.1
  • Processore Intel Core i7-4790 3,60 GHz
  • Memoria 8 GB RAM
  • Scheda Video MSI Geforce GTX 980

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo Windows Vista o successivo
  • Processoria Intel Core Duo o migliore
  • Memoria 4 GB RAM
  • Scheda video OpenGL 3.0

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 7,99 €
Multiplayer.it
8.2
Lettori (1)
2.7
Il tuo voto

Frutto del lavoro di due ex dipendenti Blizzard, The Bug Butcher si presenta come un riuscitissimo arcade d'azione costruito attorno alle dinamiche di base del celebre Pang. Colorata, divertente e con un comparto artistico delizioso, l'opera prima di Awfully Nice Studios offre anche un'avvincente modalità cooperativa locale per due giocatori, che arricchisce la breve ma intensa campagna single player. Una ventina di arene in più e una maggiore varietà nel level design avrebbero sicuramente contribuito ad elevare il valore della produzione, tuttavia per circa otto euro si tratta di un acquisto consigliatissimo per tutti gli amanti dei videogiochi arcade vecchia scuola.

PRO

  • Il codice è permeato dallo spirito di Pang
  • Comparto artistico delizioso
  • Divertentissimo e frenetico

CONTRO

  • Qualche ambientazione e arena in più non avrebbero guastato