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Rally da leggenda

Sébastien Loeb Rally Evo mette in mostra tutta la passione e la competenza di Milestone

RECENSIONE di Andrea Centini   —   01/02/2016
Rally da leggenda

Dopo aver curato dal 2010 al 2013 la serie WRC: FIA World Rally Championship dedicata alla massima competizione rallistica, il bagaglio d'esperienza accumulato da Milestone con la "materia" si è accresciuto sensibilmente, tanto da spingere la software house meneghina a lanciarsi in un nuovo progetto a tema anche senza la licenza ufficiale del campionato, passata nel frattempo di mano ai parigini di Kylotonn. Per dare lustro alle proprie idee e imprimere una svolta produttiva, Milestone ha deciso di coinvolgere nell'impresa il campionissimo francese Sébastien Loeb, vera e propria leggenda del motorsport capace di conquistare il titolo di Campione del Mondo ben nove volte consecutivamente (2004-2012). L'intenso periodo di sviluppo, sfociato in un ritardo di qualche mese sulla tabella di marcia inizialmente prevista, è stato da poco portato a termine, e noi siamo volati a Parigi per seguire l'evento di lancio che si è tenuto presso il Peugeot Avenue agli Champs Elysees, dove è intervenuto lo stesso Loeb dando prova delle mostruose capacità di guida con una (pazzesca) sessione sul "suo" simulatore. Sul posto, grazie ad alcuni spettacolari racing seat messi a disposizione da Milestone, abbiamo potuto testare il titolo in versione PlayStation 4, tuttavia l'analisi che state leggendo è basata su quella PC, messa alla frusta non appena rientrati in Italia.

Tanti contenuti, un garage da intenditori e divertimento assicurato in Sébastien Loeb Rally Evo

Abbondante

Dopo l'installazione dei tre DVD inclusi nella scatola e della patch 1.0 su Steam, al primo avvio del gioco si viene proiettati in un classico menù di personalizzazione, ove poter selezionare alcuni elementi di contorno come il nome del pilota, la tuta, il casco e via discorrendo. Superati i convenevoli si inizia subito a pigiare sul gas con un breve ma significativo tutorial, che, grazie a una potente DS3 Rally Car, permette di assimilare le dinamiche di base all'interno di un peculiare tracciato ricavato da una cava. Particolarmente interessante è la guida alle cosiddette Pacenotes grafiche, ovvero le indicazioni in gergo rallistico che il navigatore fornisce al pilota: è uno degli aspetti cui Loeb ha contributo maggiormente e la differenza con altri titoli di rally è percepibile. Ne discuteremo in seguito. Il primo accesso al menù principale collima con un gradito regalo, una fantastica Peugeot 106 Rallye perfetta per prendere dimestichezza con le competizioni di base.

Rally da leggenda

La piccola francese, vera e propria icona per gli appassionati, non è una vettura qualsiasi, ma si tratta di quella con cui Loeb iniziò la sua meravigliosa carriera.

Rally da leggenda

Se la 106 stuzzica il palato, sappiate che il garage del titolo è uno dei più ricchi e interessanti per un prodotto di questo tipo, laddove nelle undici categorie proposte sono presenti alcuni dei più amati e affascinanti bolidi della disciplina. Giusto per citarne alcuni, oltre alle immancabili Mitsubishi Lancer e Subaru Impreza, troviamo "pezzi di storia" come la Lancia Delta Integrale, la Celica ST185 GTFour, la Renault 5 Maxi Turbo, la Alpine A110 1600 e la FIAT 131 Abarth Rally. All'appello non mancano Saxo, Xara, Punto, Clio (Williams compresa!), Swift e tantissime altre, per un totale di circa sessanta veicoli, che spaziano dalle 2WD più docili sino ai bolidi da circa mille cavalli dedicati alle cronoscalate, compresa la Peugeot 208 T16 Pikes Peak con cui Loeb distrusse (letteralmente) il record della competizione. Insomma, da questo punto di vista l'opera Milestone non ha nulla da invidiare ad altri titoli congeneri, tutt'altro. Per quanto concerne le modalità, dal menù principale è possibile accedere alla Carriera, alla cosiddetta Loeb Experience, al Multigiocatore e alle Modalità veloci, che permettono l'organizzazione di Rally, Rallycross e prove cronometrate con la possibilità di noleggiare alcune auto. La carriera vera e propria si compone di uno sconfinato numero di eventi organizzati in categorie, che spaziano dalle gare per principianti sotto il nome di "Debut" sino ai "Loeb Events", dove il pilota francese farà da mentore in alcuni specifici stage, compresa la mitica Pikes Peak Hill Climb. Non tutte le gare sono accessibili sin dall'inizio, e per alcune di esse, al di là della necessità di un mezzo utile, si deve raggiungere una determinata posizione nella classifica mondiale, basata sulla Reputazione esattamente come in RIDE. La "scalata" collima anche con lo sblocco di alcune auto, che vengono regalate al giocatore superando determinati eventi della Loeb Experience. Quest'ultima altro non è che un riassunto della carriera del mitico pilota francese, dalle prime competizioni a bordo della Saxo sino alla già citata Pikes Peak del 2013.

Rally da leggenda

In questa modalità i gruppi di eventi sono organizzati in anni, introdotti da documentari ricchi di aneddoti e curiosità in cui il pilota racconta la sua vita e la sua carriera: un plus sicuramente interessante per i tifosi del "marziano" di Haguenau. Le gare vere e proprie sono suddivise in speciali singole, rally completi spalmati su più giornate (con tanto di riparazioni necessarie tra i vari turni), corse contro il tempo e rallycross, sia in modalità tradizionale con "Giro Joker" che alternativa con eliminazioni e tempi su settori. Talvolta per superare alcuni eventi bisogna essere particolarmente abili, dato che oltre al primo posto può essere richiesto di piazzare il miglior tempo in ciascun settore del tracciato. Se a questa varietà aggiungiamo la presenza di otto ambientazioni per i rally (Galles, Alsazia, Australia, Finlandia, San Remo, Messico, Svezia e Montecarlo), la lunghissima Pikes Peak da venti chilometri e i cinque circuiti di rally cross, per un totale di oltre trecento chilometri di percorsi replicati, appare evidente quanto sia corposa la mole di contenuti proposta da Milestone. Va inoltre sottolineato che il senso di progressione è ben studiato e il giocatore viene spinto ad accumulare crediti per sbloccare nuove auto e provare nuovi eventi, un circolo virtuoso che, semplicemente, può essere tradotto col termine divertimento.

Cinture allacciate

Sébastien Loeb Rally Evo non è un simulatore puro, ma un convincente "sim-arcade" con un solido e piacevole modello fisico-dinamico, i cui algoritmi sono stati raffinati dagli sviluppatori per rendere la guida accessibile ma al contempo impegnativa. Prima di immergerci nell'analisi del gameplay è doveroso sottolineare un dettaglio molto importante: la nostra prova è stata infatti effettuata con il Thrustmaster TX Ferrari 458 Italia Edition, un volante di fascia alta perfettamente compatibile col titolo italiano. Purtroppo il supporto a periferiche di altre marche può risultare deficitario o mal implementato, ad esempio non permettendo l'utilizzo della pedaliera come indicato da alcuni utenti. Ci auguriamo che Milestone rilasci al più presto una patch correttiva che renda il titolo pienamente fruibile per tutti. Tornando alla prova, col nostro equipaggiamento Thrustmaster l'effetto Force Feedback risulta precisissimo e vigoroso, inoltre il volante si regola con efficacia in base al modello di auto in uso per un coinvolgimento ancora superiore. I risultati migliori si ottengono eliminando i vari aiuti (in frenata e in stabilità) e riducendo o rimuovendo del tutto l'intensità del TCS, espedienti che rendono l'esperienza di guida più efficace e genuina ma mai troppo impegnativa.

Rally da leggenda

Le conseguenze del sovrasterzo e del sottosterzo sono ben restituite in base alla tipologia di vettura, inoltre si percepisce il buon lavoro fatto dagli sviluppatori con i differenziali, una delle caratteristiche cui è stata dedicata maggiore attenzione, come spiegato ai nostri microfoni durante l'evento parigino. Nel complesso l'accessibilità è nettamente superiore a quella di Dirt Rally, un titolo "spietato" che si avvicina molto più a una simulazione vera e propria. Ribadiamo che per godere appieno di Sébastien Loeb Rally Evo è consigliabile giocare con un buon volante e rigorosamente con una delle visuali interne: il titolo può essere apprezzato anche con joypad e visuale esterna, tuttavia il risultato è decisamente meno coinvolgente e talvolta si avverte qualche sbavatura nel comportamento dell'auto. Benché il modello fisico-dinamico funzioni egregiamente, quando le ruote si staccano da terra e durante gli impatti si avverte la necessità di una maggiore rifinitura, a causa di alcune conseguenze non propriamente realistiche che tuttavia non sono inusuali in prodotti del genere. I danni, esteticamente validi, se impostati come "pesanti" possono influenzare prestazioni e comportamento delle vetture, anche con realistici scossoni restituiti sul volante. Il livello di difficoltà Intermedio risulta troppo semplice da battere e per una sfida più avvincente è necessario impostare i più elevati: il massimo è quello Realistico, ma una sfida ancor più aspra è possibile affrontando i ghost staccati dallo stesso Loeb. A proposito di ghost, la loro implementazione non è molto fortunata, dato che la gestione della trasparenza può disturbare la guida, soprattutto nelle sessioni multiplayer. Prima di mettersi al volante è naturalmente possibile modificare il set up delle auto, intervenendo su numerosi parametri che abbracciano componenti base e avanzate. Come indicato in precedenza, Loeb ha contribuito anche alla gestione delle Pacenotes, che in modalità standard vengono lette al giocatore a gruppi di tre/quattro e comunicate con un certo anticipo rispetto ad altri titoli di rally. La tempistica degli interventi del copilota può comunque essere calibrata attraverso un'opzione dedicata.

Dal tramonto all'alba

Con la nostra configurazione di prova, al massimo dettaglio il titolo viaggia a sessanta (solidissimi) fotogrammi al secondo e gli unici cali li abbiamo rilevati durante i replay di alcune specifiche gare, quando ad esempio viene sollevato un grosso polverone. L'ottimizzazione risulta nettamente superiore a quella della demo, da cui si differenzia anche per la maggior pulizia e la rimozione di alcuni glitch grafici. Trattandosi di un eseguibile a 64 bit non è possibile forzare il triple buffering dal pannello Nvidia o con programmi come D3DOverrider, dunque se non avete una macchina molto prestante, per evitare fastidiosi salti da 60 a 30 frame al secondo consigliamo di disattivare il V-sync dal gioco e attivare quello "adattativo" dal pannello di controllo.

Rally da leggenda

Il titolo presenta comunque una buona scalabilità, offrendo diverse opzioni da impostare come filtro antialiasing, high quality AFX, motion blur, qualità delle texture (fino a 4GB di memoria), riflessi e altro ancora. Il risultato complessivo, pur non facendo gridare al miracolo, è sicuramente solido e gradevole, soprattutto grazie alla varietà del track design che in alcune piste risulta anche più raffinato che in Dirt Rally, benché quest'ultimo appaia generalmente più realistico e pulito. La lunghissima speciale Torsby svedese, giusto per citarne una, è l'esempio perfetto del buon lavoro svolto da Milestone, che ha fatto il giro del mondo per mappare e replicare con efficacia tutte le location presenti nel titolo. L'illuminazione è valida di giorno, all'alba e al tramonto, mentre di notte perde parte del suo appeal, risultando sensibilmente inferiore a quella offerta da Dirt Rally. I fenomeni meteo non sono liberamente selezionabili e bisogna accontentarsi di tracciati già bagnati, innevati o ghiacciati; ciascuna ambientazione offre comunque otto tappe (comprese le "reverse") e alcune di esse possono superare anche i dieci chilometri di lunghezza. I modelli poligonali delle auto sono ben realizzati sia negli interni che negli esterni, ma complessivamente appaiono ancora un passo indietro rispetto a quelli produzioni alla stregua di Forza Motorsport 6, Project CARS e Assetto Corsa. Come avviene in RIDE il rombo dei motori si presenta con alti e bassi, mentre gli altri effetti sonori, talvolta afflitti da qualche bug nella riproduzione, non sempre offrono campionamenti vigorosi e incisivi, pur svolgendo dignitosamente il proprio compito. Buonissimo il netcode per le modalità multiplayer, che oltre al classico rally per sedici giocatori permette appassionanti sfide nel rallycross fino a un massimo di sei giocatori. Le opzioni sono comunque limitate e il cuore della produzione risiede chiaramente nel single player.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo Windows 10
  • Processore Intel Core i7-4790 3,60 GHz
  • Memoria 8 GB RAM
  • Scheda Video MSI Geforce GTX 980

Requisiti minimi

  • Sistema operativo Windows 7 Ultimate 64 bit / Windows 8 / Windows 8.1 / Windows 10
  • Processore Intel Core2 Quad Q6600 @ 2.40GHz / AMD A6-3670K 2,7 GHz
  • Memoria 4 GB RAM
  • Scheda video Gigabyte GF GTX 660Ti / Radeon R9 270X

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo Windows 7 / Windows 8 / Windows Pro 8.1 / Windows 10
  • Processore Intel Core i5-4690K 3.5GHz / AMD FX-6300 Six-Core
  • Memoria 8 GB RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960 / Radeon R9 290

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (24)
7.4
Il tuo voto

Ricco di contenuti e piacevole da giocare, Sébastien Loeb Rally Evo offre un paio di accattivanti modalità principali e può contare su un garage da veri intenditori, in grado di soddisfare qualunque appassionato della disciplina. Benché non manchino alcune incertezze, il titolo Milestone si presenta come un sim-arcade solido, appagante e divertente, da godere principalmente con un buon volante e la visuale interna. A tal proposito, è doveroso sottolineare che la nostra valutazione è legata all'utilizzo di una periferica Thrustmaster di fascia alta perfettamente supportata dal gioco, che restituisce un buonissimo effetto Force Feedback e una precisione di guida notevole. Nel complesso, nonostante un comparto tecnico non particolarmente brillante ma comunque gradevole, si tratta di un'opera confezionata con grande passione, dove il contributo del campione francese non rappresenta una semplice operazione di facciata.

PRO

  • Tanti contenuti e un garage per veri appassionati
  • Loeb Experience e Carriera ben fatte e appaganti
  • Track design
  • Modello fisico/dinamico solido e accessibile...

CONTRO

  • ...che si apprezza sino in fondo solo col giusto equipaggiamento
  • Qualche bug e incertezza da rettificare