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Nelle cantine di Geralt

Con L'ultimo, enorme DLC di The Witcher 3: Wild Hunt, CD Projekt ci permette di salutare nel migliore dei modi Geralt

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   25/05/2016

E alla fine dopo averla a lungo desiderata e averne potuto assaggiare una piccolissima frazione poche settimane fa, è giunto il fatidico momento di tirare le somme su Blood and Wine, seconda corposissima espansione del capolavoro ruolistico di CD Projekt. Gran parte dei contenuti e delle novità implementate con questo DLC le avevamo descritte con dettaglio e perizia nel nostro precedente provato che vi invitiamo a consultare; per questo motivo nella recensione che state leggendo cercheremo di riepilogarle molto velocemente per cercare di concentrarci sulle nostre valutazioni e sul giudizio del nuovo lavoro dei ragazzi di Varsavia. Ma quello che possiamo già dirvi è che mai avremmo potuto sperare di avere un modo migliore per salutare Geralt e la saga di The Witcher. E così anche se lo Strigo dai capelli bianchi verrà confinato nella cantina dei giochi senza sequel, almeno possiamo reputarci soddisfatti dell'ultima avventura passata in sua compagnia.

Blood and Wine è l'ottimo DLC che conclude in bellezza la saga di The Witcher

C'era una volta...

La storia di Blood and Wine, esattamente come avveniva con Hearts of Stone, può essere considerata parallela a quella di Wild Hunt. Sfruttando l'artificio di una regione inedita, Touissant, completamente estranea alla guerra con la Caccia Selvaggia e l'Impero Nilfgaardiano, gli sviluppatori hanno potuto mettere in piedi un arco narrativo che coinvolge Geralt semplicemente per il suo ruolo di Strigo e cacciatore di demoni e belve. Per questo motivo, chi è ancora alla prese con il gioco base potrà tranquillamente scegliere in quale momento dedicarsi al DLC, a patto di aver raggiunto almeno la fine del primo atto.

Nelle cantine di Geralt

In realtà è chiaro fin dal momento in cui si mette piede nella nuova, splendida zona, che l'add-on è dedicato anima e corpo a chi The Witcher 3 l'ha già bello che digerito, visto che sarà essenziale avere un protagonista di livello 34 o poco meno, potenziato ed equipaggiato a dovere. Sempre come Hearts of Stone, sarà possibile iniziare direttamente l'espansione dal menù principale, ignorando completamente il gioco base. Così facendo ci ritroveremo con un Geralt potenziato e completo di un equipaggiamento base di media potenza e con numerosi punti abilità da spendere. Non sarà possibile seguire la main quest di Wild Hunt, ma il gioco base sarà comunque richiesto per poter giocare Blood and Wine anche in questo modo, trattandosi a tutti gli effetti di un normale DLC. Dove però l'espansione si distacca in modo forte dalla precedente è proprio nella storia e in particolare nelle missioni. Se Hearts of Stone brillava per il canovaccio principale ma, a nostro giudizio, risultava assai povero nelle attività secondarie, Blood and Wine è senza rischio di smentita un add-on molto più completo e articolato. Tanto la main quest quanto e soprattutto le missioni secondarie e il mare di attività, mini-giochi inediti, collezionabili e stimoli alla pura esplorazione sono completamente di un altro livello: molto meglio integrati nello scenario e soprattutto decisamente più numerosi e vari.

Nelle cantine di Geralt

Toussaint, con le sue colline verdi, le vigne, l'atmosfera fiabesca, romantica e scanzonata, le costruzioni rurali, i palazzi del potere dall'evidente architettura elfica ma, soprattutto i suoi abitanti poveri, i cavalieri erranti e i maestri viticoltori, restituisce un connotato di originalità e una sensazione straniante che in un attimo ci hanno fatto sentire in un mondo così diverso da quello a cui ci ha abituato The Witcher, ma allo stesso tempo anche familiare. Ci saranno infatti i personaggi che entreranno in scena e che saranno ben noti a chi ha divorato i libri della saga, ma soprattutto è sempre presente quell'atmosfera cupa e quell'impressione di trovarci a un passo da una catastrofe inevitabile. Tutta la trama ruota intorno a una belva assettata di magia nera che sta compiendo una serie di orripilanti omicidi, all'apparenza senza seguire alcun filo logico. In realtà, Geralt scoprirà ben presto che il serial killer sta seguendo un indirizzo ben preciso, condannando i cavalieri che non hanno rispettato le virtù dell'ordine cavalleresco e che si sono macchiati di nefasti peccati. E ben presto entreranno in gioco forze sovrannaturali, vampiri, orribili maledizioni e torture. Insomma, tutto quello a cui la saga ci ha da sempre abituato e con cui ha saputo stupirci in diverse occasioni. A titolo informativo possiamo dirvi che, per completare solo ed esclusivamente la main quest, più una manciata di secondarie praticamente essenziali per sfruttare al massimo le novità del gameplay, difficilmente ci metterete meno di 15-18 ore. Probabilmente anche qualcosa in più. Se invece volete dedicarvi anima e cuore a tutti i contenuti del DLC, potete tranquillamente raddoppiare questo numero, e probabilmente stiamo facendo una stima al ribasso.

Per i nuovi fan ma soprattutto per i vecchi

E se sull'aspetto narrativo veramente non riusciamo a trovare elementi negativi da criticare, lo stesso possiamo dire nei termini delle sue meccaniche. È incredibile come CD Projekt, nonostante possa permettersi di sedersi sugli allori e "limitarsi" a distribuire questi nuovi contenuti senza preoccuparsi minimamente del gioco base, trovi comunque il tempo e la voglia per aggiustare e migliorare il gameplay. Soprattutto a livello di interfaccia che, per l'ennesima volta, è stata in larga parte ripensata, aggiungendo una serie di opzioni e feature richieste a gran voce dai giocatori e necessarie per accelerare la navigazione dei menù e la gestione dell'inventario e del giornale delle quest che, vista la mole di contenuti, potevano riempirsi troppo velocemente di decine di voci difficili da gestire.

Nelle cantine di Geralt
Nelle cantine di Geralt

Tutte queste piccole ma incisive novità faranno sicuramente la felicità dei giocatori che tornano su The Witcher, magari dopo averlo lasciato da parte per mesi interi, e saranno implementate gratuitamente anche nel gioco base con l'immancabile patch che anticiperà di qualche giorno la distribuzione del DLC. Blood and Wine si porterà poi in dote un'importante aggiunta riguardante le mutazioni che avrà ripercussioni sull'intero sistema dei talenti per chi ha acquistato l'espansione. Spendendo punti abilità e mutageni maggiori, infatti, potremo sbloccare dodici differenti mutazioni che ci daranno altrettanti bonus passivi inediti. Ne potremo però avere una sola attiva e il suo colore, che rispetta i consueti quattro dei mutageni, consentirà al giocatore di montare fino a quattro talenti aggiuntivi dello stesso colore oltre ai dodici slot consueti. Ovviamente un discorso a parte può essere fatto per le mutazioni gialle che permetteranno di attivare talenti di più colori. Questi bonus passivi sono in grado di alterare sensibilmente il vostro stile di gioco introducendo la possibilità di infliggere molti più danni con armi e segni o, ad esempio, la capacità di congelare il nemico con la magia Aard o, ancora, l'abilità di diventare invulnerabili per alcuni secondi se si viene feriti mortalmente. È ovvio e scontato che, di base, la gestione del personaggio e soprattutto il combat system rimangono quelli che hanno reso famoso - e per alcuni odioso - The Witcher 3, ma è come sempre encomiabile la capacità dello sviluppatore di introdurre continuamente qualche nuova variabile al sistema. E poi ovviamente non mancheranno un mare di nuovi equipaggiamenti, tra cui sia un completo da Witcher nuovo di zecca - quello della Manticora - ma anche la possibilità di tinteggiare i singoli pezzi dei completi posseduti così da offrire una piccola possibilità di personalizzazione in più. Inoltre sarà possibile anche recuperare le ricette per potenziare di un ulteriore livello i precedenti equipaggiamenti da Strigo, portandoli al grado di gran maestro e sbloccando così un bonus incrementale legato al numero di pezzi effettivamente equipaggiati. E non manca persino una componente di housing grazie visto che Geralt metterà le mani, abbastanza presto nel gioco, su un'azienda vinicola, Corvo Bianco e, come dei novelli Ezio Auditore in quel di Monteriggioni, potremo spendere tutti i nostri soldi per restaurarla e renderla autosufficiente, con tanto di tavolo per le armature, cote, stalla e persino di un comodo letto per riposarsi. Questa piccola componente aggiuntiva che ben presto si rivela avere quasi solo una funzione estetica, permette anche di mettere le mani sul laboratorio di alchimia, elemento cruciale per poter "smontare" i mutageni posseduti e ridurli al loro colore primario. Ovviamente nell'ottica di sfruttarli successivamente con il nuovo sistema di crescita del personaggio. Aggiungete a tutto questo mare di roba anche un bestiario espanso con una manciata abbondante di nuove creature, incontri con nemici speciali e veri e propri boss, e in un attimo potrete rendervi conto anche voi che Blood and Wine è davvero un'espansione con tutti i crismi in cui sono ben evidenti i mesi di lavoro di CD Projekt.

Splendidamente poetico

Tecnicamente c'è poco da aggiungere a quanto già detto in occasione della passata recensione di The Witcher 3: Wild Hunt e di quella relativa alla prima espansione Hearts of Stone. Il titolo si presenta sempre e comunque eccellente da un punto di vista grafico con in più, in questa occasione, lo splendore inedito garantito dalla nuova zona, Toussaint.

Nelle cantine di Geralt

L'atmosfera vinicola che tanto ricorda le splendide colline francesi e toscane, con i suoi colori accesi, gli alberi verdi e i cespugli in fiore è perfettamente ricreata e si unisce splendidamente con le zone più cupe dei cimiteri e delle zone diroccate e con la meravigliosa capitale ricca di vita e di affascinanti architetture elfiche. Vi perderete con grandissimo piacere nella zona implementata con Blood and Wine che, per vastità, è probabilmente di poco inferiore all'estensione di Skellige, ma aggiunge molta più terraferma e soprattutto presenta una densità di punti di interesse decisamente superiore. Come se tutto questo non bastasse, il DLC contiene anche una manciata di brani inediti di pregevole fattura, tra cui il tema nuovo di zecca e un paio di pezzi rivisitati per l'occasione. Rimane impostato sulla consueta qualità il doppiaggio inglese, mentre l'italiano è relegato ai soli sottotitoli. Ci dobbiamo tuttavia lamentare per una lunga serie di bug e problematiche che affliggevano il nostro codice review. Abbiamo incontrato, infatti, numerose imperfezioni grafiche: dalle compenetrazioni di modelli ed oggetti ad animazioni che entravano in loop o che si interrompevano lasciando "bloccati" umani e animali. In un paio di occasioni siamo stati anche impossibilitati a completare alcune missioni secondarie a causa di nemici che non apparivano o che rimanevano bloccati sotto il terreno. Probabilmente questa volta lo sviluppatore ha avuto meno tempo del previsto per lavorare sulla pulizia del codice e ci è sembrato giusto sottolineare quest'unico, evidente lato negativo di Blood and Wine.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i5 4690k a 4.0 GHz
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970
  • Sistema operativo: Windows 10 a 64 bit

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i5-2500K a 3.3 GHz o AMD Phenom II X4 940
  • Memoria: 6 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 660 o AMD Radeon HD 7870
  • Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit o Windows 8.1 a 64 bit

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i7 3770 a 3.4 GHz o AMD FX-8350 a 4 GHz
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 770 o AMD Radeon R9 290

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, GoG, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
8.8
Lettori (140)
9.5
Il tuo voto

Blood and Wine è un DLC che semplicemente non potete farvi sfuggire se avete amato The Witcher 3. È più curato, vasto e corposo di Hearts of Stone e offre una tale mole di nuovi contenuti e attività che probabilmente riuscirà a tenervi impegnati per molte più delle trenta ore promesse dallo sviluppatore. Se ancora non si fosse capito, è un acquisto fortemente consigliato che vi farà mettere da parte anche le numerose imperfezioni grafiche e di gameplay che, siamo sicuri, CD Projekt sistemerà rapidamente con una patch.

PRO

  • Una main quest e un mucchio di missioni secondarie di ottima fattura
  • Toussaint è semplicemente meravigliosa
  • Il redesign dell'interfaccia è funzionale e disponibile per tutti

CONTRO

  • Qualche settimana in più per pulire i numerosi bug avrebbe giovato al DLC
  • Ci tocca salutare CD Projekt per almeno un paio di anni