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Ebbri di Geralt

Abbiamo provato a lungo la prossima espansione di The Witcher 3: Wild Hunt, Blood and Wine. E ora vi inondiamo di informazioni e dettagli

PROVATO di Pierpaolo Greco   —   10/05/2016
The Witcher 3: Wild Hunt - Blood and Wine
The Witcher 3: Wild Hunt - Blood and Wine
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Sono passati ormai sette mesi dalla nostra recensione di Hearts of Stone e i ragazzi di CD Projekt, come da tradizione, hanno preferito lasciarci a bocca asciutta in questo periodo di tempo evitando di farci scoprire anche il più piccolo dettaglio su Blood and Wine, l'attesissima seconda espansione per l'eccezionale The Witcher 3: Wild Hunt. In realtà una manciata di immagini e qualche sparuta informazione sono trapelati nelle ultime settimane ma possiamo tranquillamente dire che, durante l'ennesimo, nostro viaggio a Varsavia negli uffici dello sviluppatore, siamo arrivati praticamente vergini di conoscenza. Ci aspettavamo però, come consuetudine per i press tour organizzati dal team polacco, una giornata ricca di possibilità per conoscere a fondo il DLC e, anche questa volta, non siamo stati delusi. Anzi, la quantità di materiale su cui abbiamo potuto mettere le mani è stata quasi soverchiante, grazie a una piccola presentazione, un hands on di più di tre ore e un'intervista privata ad abbellire ulteriormente la nostra giornata di press tour. Di quest'ultima parleremo in un'altra occasione, con un articolo dedicato, ma non vi preoccupate perché di seguito avrete comunque un bel po' di informazioni da leggere, valutare e magari commentare su Blood and Wine, il DLC che avrà l'onere e l'onore di chiudere definitivamente la saga The Witcher in casa CD Projekt.

Una zona inedita e un mare di novità: Blood and Wine è tutto quello che potevamo desiderare

Cartoline da Toussaint

Ebbri di Geralt
Ebbri di Geralt

Partiamo dalle informazioni più basilari ma che, siamo sicuri, molti di voi si staranno già chiedendo. Blood and Wine, proprio come l'espansione precedente Hearts of Stone, può essere giocata caricando un qualsiasi salvataggio di The Witcher 3: Wild Hunt, a patto di avere completato una delle quest cruciali per lo svolgersi della trama del primo atto: Un poeta sotto pressione. Come accadeva con l'altro DLC, a quel punto ci ritroveremo con una nuova voce nel giornale delle quest e seguirla ci farà raggiungere una bacheca in prossimità di Novigrad che ci permetterà di iniziare il nostro pellegrinaggio nelle splendide terre di Toussaint. Sarà possibile anche iniziare ex novo soltanto l'espansione, tralasciando completamente il gioco base e ritrovandoci con un Geralt bello fiammante e cicciotto di livello 34, un mucchio di punti abilità da spendere e un discreto equipaggiamento che, se pure privo di qualsiasi set da Strigo, saprà comunque difenderci dai colpi più violenti. Ma entriamo nel vivo dei contenuti perché, se ancora non fosse chiaro, la più grande novità del DLC è lo scenario in cui è ambientato: il ducato di Toussaint. Si tratta a tutti gli effetti di un territorio inedito, posizionato nella parte sud del mondo di gioco, raggiungibile tramite il tipico caricamento che identifica anche lo spostamento verso Skellige o Kaer Morhen ad esempio, e con un piglio grafico e artistico assolutamente peculiare. Chi ha letto i romanzi dello Strigo saprà benissimo che si tratta di una sorta di reame fiabesco visitato a lungo da Geralt e Dandelion e noto per i suoi vini, la grande tradizione cavalleresca e una particolare propensione verso le feste e i piaceri della vita. Tali presupposti hanno permesso a CD Projekt di ricreare sullo schermo un ambiente particolarmente originale e fortemente in contrasto con l'oscurità che aleggia nella Terra di Nessuno o il freddo glaciale e la conseguente desolazione che sferza l'arcipelago di Skellige. Non appena mettiamo piede a Toussaint, dopo una piccolissima quest che si svolge in una taverna tra Oxenfurt e Novigrad, siamo stati letteralmente spiazzati dal clima bucolico che può ricordare, a colpo d'occhio, i più begli scorci delle colline toscane o delle zone vinicole che circondano il comune di Bordeaux in Francia. Un così forte cambio di stile che è quasi difficile da spiegare a parole ma che è fortemente visibile nelle immagini e nei video che arricchiscono questo articolo e che, vi garantiamo, vi lascerà a bocca aperta non appena avrete iniziato a giocare Blood and Wine: per l'ennesima volta il team di sviluppo è riuscito a stupirci proponendo un immaginario artistico che riesce a offrire nuova varietà e splendore anche per chi ha passato centinaia di ore sul gioco base. Ovviamente un'estetica così inedita ha conseguenze anche sulle costruzioni e sui personaggi che abitano questo scenario. Il DLC si porta in dote infatti un cambio radicale che colpisce le armature dei cavalieri che incontreremo sulla nostra strada, che rappresentano le forze dell'ordine del ducato e che in qualche modo ricordano i migliori esempi del recente Dragon Age: Inquisition.

Ebbri di Geralt
Ebbri di Geralt

Sono molto vistose, colorate e sfarzose, così come i cavalieri che le indossano con il loro tipico modo di esprimersi e i salamelecchi che contraddistinguono la vita cavalleresca della zona. Anche la capitale ha un taglio artistico peculiare con i suoi sali e scendi di viottoli, le cancellate, le abitazioni e il castello regale che sembrano trasportati di sana pianta da Disneyland. L'intera zona di Toussaint, a occhio, si presenta leggermente meno grande dell'area di Skellige anche se la quantità di punti di interesse, ce ne sono quaranta in totale con un sistema dinamico che ha ripercussioni su quelli limitrofi alterandoli in base all'esito delle nostre scorribande e soprattutto il fatto che abbia pochissime zone acquatiche, la rendono sicuramente più denso di attività e più "viva". Non facciamo insomma fatica a credere alle parole di CD Projekt nel momento in cui promette trenta ore di gioco attraverso novanta quest inedite. Anzi, se dovessimo fare un confronto con quanto visto in Hearts of Stone e nella sua durata finale, non facciamo fatica a pensare che questo secondo DLC riuscirà a tenerci tranquillamente compagnia per almeno quaranta ore. Prima di passare ai dettagli riguardanti il gameplay, facciamo qualche breve considerazione anche sulla trama evitando adeguatamente di incorrere in spoiler. Geralt da quanto abbiamo potuto vedere seguendo la quest principale dell'add-on, viene richiamato a Toussaint per rintracciare e uccidere una bestia misteriosa, assetata di sangue e, a quanto pare, resa molto potente da una strana magia nera. Ben presto scopriremo che questa belva è in realtà molto intelligente e sta seguendo un percorso ben preciso nel commettere i suoi omicidi con un movente che può ricordare la trama della pellicola cinematografica Seven. Ovviamente la incontreremo molto presto sul nostro cammino ma non prima di aver fatto la nostra conoscenza con Anna Henrietta e almeno un altro personaggio ben noto a chi ha letto i romanzi di Andrzej Sapkowski. E vi garantiamo che, offrendovi questa piccola sinossi, ci siamo limitati soltanto a scalfire un ricco comparto narrativo fatto anche di missioni secondarie e attività di intrattenimento.

Ma quanta roba c’è qui dentro?

Rispetto a Hearts of Stone, complice anche il maggiore tempo a disposizione, è evidente che questa volta i ragazzi di CD Projekt hanno lavorato anima e corpo non solo sul design dell'ambiente e dello scenario ma anche sui personaggi e soprattutto sui nemici. Dei primi abbiamo detto poco sopra e ben evidenziano il totale cambio estetico della regione di Toussaint rispetto a quanto abbiamo visto in The Witcher 3: Wild Hunt, ma sono i mostri ad averci stupito durante il nostro primo contatto con il DLC.

Ebbri di Geralt
Ebbri di Geralt

Abbiamo infatti incontrato immediatamente un nuovo tipo di gigante, il golyat, causa anche di un bel po' di distruzione ambientale, e una splendida ragazza pronta a trasformarsi in una bruxa che ci ha ricordato moltissimo quella vista in uno dei primissimi trailer in computer grafica del gioco. Non mancano anche delle nuove tipologie di vampiri ma soprattutto siamo rimasti positivamente colpiti dalla presenza di incontri con nemici speciali, quasi in stile boss, come già capitato con la rana gigante di Hearts of Stone e come invece accadeva assai di rado nel gioco base. Oltre al gigante di cui sopra, ci siamo ritrovati durante la nostra prova a dovercela vedere con uno shaelmaar, una sorta di armadillo gigante corazzato rinchiuso all'interno di un'arena. Anche se i combattimenti sono tutti piuttosto basici e si risolvono abbastanza agilmente dopo aver imparato i pattern d'attacco, particolarmente semplici, e aver lavorato di fino con schivate e affondi, è interessante notare come lo sviluppatore cerchi di aggiungere sempre qualcosa a un gameplay che ancora oggi mostra probabilmente le sue uniche pecche nel combat system. Dove però Blood and Wine ci ha veramente stupiti è nel generoso redesign dell'intera interfaccia di gioco: un upgrade notevole che coinvolgerà anche i possessori del titolo vanilla, venendo implementato attraverso la patch gratuita che accompagnerà il rilascio dell'espansione. La gestione dell'inventario è stata nuovamente ritoccata con filtri migliori e la possibilità di spostare gli oggetti, osservarli e confrontarli in modo molto più rapido. Inoltre è stata implementata la possibilità di provare un pezzo di equipaggiamento anche se non si soddisfano i requisiti per il suo utilizzo. Nuovo di zecca anche l'HUD che permette di leggere al volo libri, pergamene e fogli appena raccolti senza dover entrare all'interno dei menu ma semplicemente tramite una sovrimpressione in game. Persino il giornale delle quest è stato potenziato con delle nuove tabelle e alcuni ritocchi grafici per rendere molto più evidente lo status di ogni quest e la sua appartenenza al gioco base o alle due espansioni. Il redesign ha coinvolto anche la mappa visto che è stata finalmente accolta una delle richieste più vecchie dei giocatori ed è ora possibile segnalare fino a dieci diversi punti di via personali più altri tre opzionali che possono anche avere degli indicatori personalizzati.

Ebbri di Geralt
Ebbri di Geralt

In questo modo diventa estremamente più semplice appuntarsi delle zone da esplorare successivamente oppure segnalare con precisione la presenza di un determinato boss senza che il suo indicatore si confonda con gli altri. È evidente che si tratti di piccolissime migliorie ma anche in questo caso è interessante notare come CD Projekt non solo continui a ritoccare il suo capolavoro ma mantenga ferma l'intenzione di far beneficiare di questi sottili upgrade tutti i possessori del gioco, senza discriminare chi magari non ha investito sui DLC. Ma dove le modifiche sono più sostanziali e riservate solo agli acquirenti di Blood and Wine è nella nuova interfaccia relativa ai talenti. Come sempre ne sono stati aggiunti di inediti tra quelli generali per venire incontro ai nuovi livelli di esperienza che si possono raggiungere (a titolo di esempio, ora il level cap del New Game+ è fissato a 100), ma soprattutto è stato ripensato da zero il sistema delle mutazioni con un menu completamente inedito e dedicato a queste alterazioni dello Strigo. Adesso in pratica è possibile investire i propri punti di esperienza e i mutageni raccolti all'interno di una nuova schermata che consente di sbloccare dei nuovi bonus passivi legati alle quattro tipologie di mutageni (rossi, verdi, blu e gialli). In tutto sono una dozzina e spaziano da bonus che permettono di diventare invulnerabili e ripristinare l'intera vitalità quando si muore una volta ogni tre minuti, oppure di congelare i nemici colpiti con il segno Aard o ancora di consentire che i segni facciano danno critico e persino di aumentare di un punto percentuale i danni per ogni punto di tossicità accumulata nel sangue del Witcher. È possibile "montare" uno solo di questi bonus-mutageni e, in base a quanti ne avremo sbloccati in questa schermata dedicata, avremo accesso a un massimo di quattro ulteriori slot nella schermata principale per attivare altrettanti talenti tra quelli ricercati. C'è però un limite: il colore del mutagene "montato" determinerà il colore dei talenti che potremo inserire in questi slot aggiuntivi. Con l'ulteriore variazione consentita dai mutageni gialli che permettono di equipaggiare talenti di due colori differenti. Il sistema può apparire cervellotico e complesso, specie spiegato in queste righe, ma in realtà è molto facile da utilizzare e offre un nuovo livello di strategia per gestire la crescita ruolistica del proprio Geralt.

In negozio o in digital?

Anche Blood and Wine subirà lo stesso destino di Hearts of Stone. Il DLC oltre ad essere disponibile in versione digitale su tutti i vari store delle piattaforme coinvolte al prezzo di 19,99€, sarà presente anche nei negozi con una versione fisica da collezione ma solo ed esclusivamente nelle edizioni PC e PlayStation 4. Questa speciale edizione conterrà il codice per scaricare e attivare l'espansione (che andrà comunque scaricata digitalmente), due mazzi di Gwent, quello dell'Impero Nilfgaard e quello dei Reami del Nord per un totale di 154 carte, e alcuni segnalini per giocare. A titolo informativo, Blood and Wine implementa anche un quinto set da Gwent dedicato a Skellige e che potrà essere collezionato e utilizzato esclusivamente in gioco.

Novelli viticoltori

E quando pensavamo che fosse tutto, lo sviluppatore ci ha stupito con un salvataggio avanzato che ci ha permesso di osservare i contenuti secondari dell'espansione dopo svariate ore di gioco. Abbiamo quindi potuto dare un'occhiata al nuovo set da Witcher che sarà incluso nell'add-on: l'equipaggiamento della manticora dedicato a chi adora utilizzare i segni ma non vuole sacrificare eccessivamente la protezione garantita dalle armature più pesanti. Tra l'altro ora i set permettono di avere accesso a due ulteriori bonus aggiuntivi che si sbloccano indossando metà o l'intero vestiario. Inoltre è stato implementato un sistema inedito di colorazione dell'equipaggiamento tramite tinture che possono essere acquistate dai mercanti di Toussaint o recuperate dai corpi di nemici speciali. Utilizzandole potremo cambiare l'aspetto dei pezzi dei set da Witcher posseduti così da mitigare l'effetto fotocopia sperimentato quando si prova a fotografare il proprio Geralt equipaggiato di tutto punto per confrontarlo online con altri giocatori. Attraverso una quest secondaria molto particolare che vedeva Geralt partecipare a una sfida tra cavalieri, abbiamo poi potuto notare una manciata di nuovi minigiochi come le corse a cavallo dove diventa necessario anche colpire dei bersagli con la spada e la balestra per guadagnare il tempo necessario a raggiungere il checkpoint successivo. E siamo stati coinvolti anche in un duello a cavallo contro un altro cavaliere all'interno di un'arena. E poi non possiamo assolutamente tralasciare il sistema di housing che i ragazzi di CD Projekt hanno implementato completamente a sorpresa. A un certo punto della storia di Blood and Wine Geralt prenderà possesso di un'azienda vinicola, con tanto di casolare e terreno al seguito. Come un novello Ezio Auditore alla corte di Monteriggioni, potremo gestire completamente questo possedimento interagendo con il nostro maggiordomo e gli abitanti che ci raggiungeranno man mano che aumenteremo il valore della nostra proprietà. Proprio così, avete letto bene: sarà possibile spendere i soldi accumulati con fatica per migliorare gli interni della villa e arricchirli di cornici, scaffali e rastrelliere dove inserire i nostri libri, i dipinti, le armi e le armature raccolte durante le nostre avventure.

Ebbri di Geralt
Ebbri di Geralt

Ma potremo anche migliorare la nostra camera da letto e quella degli ospiti così da guadagnare dei bonus ogni volta che decideremo di riposare nella nostra alcova e lo stesso bonus potrà guadagnarlo anche Rutilia se potenzieremo la stalla. Inoltre potremo acquistare un tavolo per armature e la cote per le spade e, visitando la cantina che alloggia le nostri botti più preziose, potremo avere accesso al laboratorio di alchimista che consente di sciogliere i mutageni presenti nel nostro inventario per accedere alle loro versioni base (ad esempio un mutagene da wraith potrà essere convertito in un semplice mutagene blu) e quindi combinarli successivamente per creare mutageni sempre più potenti da montare nel nostro pannello dei talenti. Ci piacerebbe dilungarci ancora oltre raccontandovi dei cavalieri erranti che si possono incontrare in giro per la mappa e che richiederanno sempre il nostro aiuto per poi ricompensarci attraverso il camerlengo ducale che alloggia nella capitale di Toussaint. Oppure di una serie di sfide a difficoltà crescente che dovremo scovare nei territori della nuova zona e che ci vedrà affrontare ondate sempre più affollate di malviventi che vogliono attaccare i discepoli del profeta Lebioda. O ancora ci piacerebbe descrivervi due dei contratti da vinificatori che abbiamo potuto fare al volo durante la nostra sessione di prova e che rappresentano una versione all'acqua di rose dei classici contratti da Witcher. Ma davvero rischieremmo soltanto di lasciarvi con un lungo elenco didascalico e noioso magari togliendovi anche il gusto di scoprire le altre sorprese di cui Blood and Wine sembra essere ricco. Tanto ormai manca pochissimo alla sua data di uscita appena annunciata e prevista per il 31 maggio. In attesa della recensione cominciate quindi ad affilare la spada d'argento e a preparare le vostre pozioni perché con questo nuovo DLC siamo sicuri che ne vedremo delle belle.

CERTEZZE

  • Una quantità sterminata di nuovi contenuti
  • Graficamente e artisticamente Toussaint è qualcosa di mai visto nel mondo di The Witcher
  • I presupposti per un ottimo arco narrativo ci sono tutti

DUBBI

  • Speriamo che le missioni secondarie siano a livello della main quest
  • E chi ce la fa ad aspettare le settimane che ci separano dalla sua uscita?