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Calcio d'inizio

Abbiamo finalmente testato a fondo Pro Evolution Soccer 2017

RECENSIONE di Mattia Comba   —   13/09/2016

Puntuale come un'orologio, l'inizio del campionato reale coincide con quello delle partite virtuali disputate su campi di pixel tra calciatori indirizzati da un controller. Superato il traguardo dei vent'anni, il calcistico Konami continua per la strada maestra tracciata dall'adozione del Fox Engine che ha segnato una grossa sterzata per il franchise oramai stagnante, rinvigorendone gameplay ed estetica con il benestare dei giocatori che di anno in anno hanno dimostrato di apprezzare sempre più il nuovo corso del titolo giapponese. Pro Evolution Soccer 2017 è quindi chiamato a confermare il suo trend positivo, ma anche a riscattare i passi falsi fatti dal predecessore, primo tra tutti un supporto agli aggiornamenti di rose e giocatori molto poco frequente. Sul campo invece, con la stagione che verrà, lo sviluppatore giapponese ha anche introdotto tutta una serie di novità per quanto riguarda gameplay e gestione della squadra, anche quella avversaria, ridisegnando gli algoritmi al comando dell'intelligenza artificiale e dimostrando come lo sviluppo prolungato sul nuovo motore grafico porti di anno in anno a una conoscenza sempre migliore del mezzo per raggiungere risultati fino a qualche anno fa insperati. È molto importante segnalare prima di procedere con la recensione che durante la lavorazione non abbiamo potuto verificare la qualità del comparto online e l'effettiva consistenza della patch del day one. Entrambi i contenuti non sono infatti ancora disponibili ma sarà nostra premura analizzarli a dovere nei prossimi giorni con approfondimenti e contenuti dedicati.

Pro Evolution Soccer 2017 mette in campo migliorie sul fronte del gameplay e delle tattiche di squadra

Inizia la stagione

Sono molte le sfide con cui il team di sviluppo è chiamato a confrontarsi quest'anno viste le pessime scelte di gestione di patch e aggiornamenti che hanno caratterizzato i primi mesi di vita del capitolo precedente. Dagli arbitri che sembravano essersi dimenticati il fischietto negli spogliatoi, fino agli ultimi trasferimenti di calciomercato che hanno richiesto mesi ingiustificati prima di essere implementati. Pro Evolution Soccer 2017 arriverà comunque nei negozi con le rose su disco da aggiornare con la patch del Day One disponibile dal 15 settembre, ma Konami ha da tempo annunciato la presenza di aggiornamenti settimanali costanti di rose e valori dei giocatori per rendere il più fedele possibile il suo calcio virtuale alla controparte reale. Anche perché quest'anno a livello di gameplay di migliorie ce ne sono state parecchie, tutte volte ad aggiungere maggiore profondità a una simulazione calcistica sempre divertente e immediata.

Calcio d'inizio
Calcio d'inizio

Scesi sul campo da gioco, sono bastati pochi tocchi di palla per prendere subito confidenza con il "Real Touch", ovvero il sistema che tramite la levetta analogica sinistra permette di gestire il movimento del giocatore ancor prima di ricevere la palla, per anticipare il marcatore e avere maggiore libertà di movimento e impostazione della manovra. Il passo successivo è usare la levetta in accoppiata con R1 per il "First Touch Control" per esibirsi in tocchi di prima da utilizzare per cambiare repentinamente direzione o per appoggiare la sfera a un compagno e partire in velocità con un uno-due. Ogni giocatore avrà un modo tutto suo di muoversi e gestire la palla in base alle sua caratteristiche fisiche e capacità, ma anche rispetto alla sua posizione sul campo e ai comandi che decideremo di impartire. Sia che si tratti di controllare Cristiano Ronaldo oppure un suo collega meno blasonato, PES 2017 restituisce un feeling palla al piede sempre molto convincente soprattutto per le giocate negli spazi stretti e per la costruzione di una fitta rete di passaggi, merito anche del ritmo di gioco generalmente più lento rispetto a quello dello scorso anno. Il merito oltre che del sistema di controllo fine e preciso è anche della grande quantità di animazioni che sono state aggiunte per ampliare ulteriormente la varietà di situazioni che si vedono sul campo da gioco. Il risultato è una fluidità pregevole resa possibile dai movimenti armoniosi dei giocatori che passano senza soluzione di continuità da un'animazione all'altra. Dribbling, spostamento del baricentro, finte, tiri, cross e passaggi in profondità restituiscono la sensazione di avere pieno controllo sui calciatori, spostando l'equilibrio del gameplay verso l'abilità dei giocatori, pad alla mano, grazie soprattutto alla fisica della palla molto accurata che rende particolarmente importante imprimere la giusta forza e direzione alla sfera. In tal senso, ancora più importanza avrà sfruttare le peculiarità delle individualità evitando di cimentarsi in giocate complesse con giocatori impacciati o tentare lo scatto in profondità controllando gli attaccanti più alti e pesanti. Anche i portieri hanno goduto di un buon numero di nuove animazioni, volte soprattutto ad aumentarne qualità e affidabilità. All'atto pratico si nota una maggiore varietà nelle uscite, un posizionamento più accorto con la tendenza a non lasciare anzitempo i pali per regalare occasioni da gol, anche se ci è capitato che alcune respinte finissero comodamente sui piedi degli attaccanti per un facile tap-in.

L'importanza del team

Il feeling con il sistema di gioco ci ha convinto e la gestione della squadra non è da meno grazie alla grande libertà di personalizzazione lasciata da Konami. Innanzitutto in Pro Evolution Soccer 2017 fa il suo debutto l'intelligenza artificiale adattiva che permette alla CPU di adattarsi progressivamente al nostro stile di gioco intervenendo di conseguenza per sfruttare i punti deboli della nostra difesa o per disinnescarci le più pericolose armi offensive. Se ad esempio optiamo per lo sfondamento centrale passando ripetutamente palla al giocatore più talentuoso gli avversari inizieranno a raddoppiarlo, mentre se preferiamo i lanci lunghi sulle fasce tenderanno ad allargare le maglie della difesa per coprire meglio le corsie laterali.

Calcio d'inizio
Calcio d'inizio

Ogni strategia ha dei pro e dei contro, ma un computer così reattivo e sempre ben disposto in campo costringe ai livelli più alti di difficoltà a cambiare approccio tattico innumerevoli volte durante il match, per un livello di sfida sempre impegnativo. Tramite l'apposito menu possiamo selezionare fino a quattro istruzioni avanzate, due in attacco e due in difesa, da applicare durante la partita. Possiamo utilizzare il tiki-taka per costruire una fitta rete di passaggi con i compagni che si porteranno incontro alla palla, oppure puntare tutto sulle ripartenze veloci o sul gioco sulle fasce, mentre in difesa puntare a stringere le marcature sul portatore di palla o concentrarsi sulla difesa dell'area di rigore. In più abbiamo la possibilità di scegliere il livello di aggressività del team per intervenire sul baricentro della formazione portandola a chiudersi nella propria metà campo per difendere strenuamente il risultato oppure riversarla verso la porta avversaria per un'offensiva più efficace. L'estrema ratio sarà portare tutti i giocatori in attacco, con la possibilità di far salire anche il portiere nell'area di rigore avversaria in caso di una punizione o di un calcio d'angolo dell'ultimo minuto. A proposito dei tiri dalla bandierina, Konami ha introdotto una manciata di tattiche per cercare di trarre il massimo dal nostro stile di gioco e dalla formazione a disposizione. Premendo la freccia sinistra della croce direzionale si ha accesso a quattro strategie rapide di immediata attuazione: per l'attacco è possibile far entrare in corsa le torri da fuori area, portare tutti i giocatori dentro, piazzarli sul palo lontano, oppure tenere la più classica configurazione con sei giocatori in area e gli altri a rimorchio. In difesa invece ci sono marcature a uomo o a zona. Durante la partita i calciatori cambiano sensibilmente il comportamento in campo e riescono a creare situazioni più interessanti rispetto al passato, fermo restando che una volta decisa la tattica sta poi a noi indirizzare il pallone con la giusta traiettoria e potenza. Tanta libertà dunque, ma la grande qualità di Pro Evolution Soccer 2017 è che grazie all'intelligenza artificiale adattiva di cui sopra saranno soprattutto gli avversati controllati dalla CPU a utilizzare a dovere tutti gli strumenti a loro disposizione adattandosi alla situazione: se ad esempio sono in vantaggio con una squadra più debole della nostra, nei minuti finali temporeggeranno vicino alla bandierina, o al contrario se ci stiamo giocando una qualificazione per la Champions non esiteranno a portarsi tutti in attacco e tentare il tutto per tutto.

Barça mania

Uno degli argomenti storicamente più discussi legati a Pro Evolution Soccer sono le licenze. PES 2017 punta tutto sul Barcellona offrendo un'esperienza il più possibile approfondita grazie alla partnership esclusiva siglata con il club catalano che gli ha permesso di portare nel gioco stadio, loghi e divise ufficiali oltre ad avere accesso esclusivo ai giocatori per riprodurli al meglio sul campo da gioco.

Calcio d'inizio
Calcio d'inizio

Il risvolto immediatamente più importante è il ritorno del Camp Nou, presente in esclusiva in PES 2017. A fronte dello status di Premium Club, il Camp Nou è stato ricreato nei minimi dettagli, non solo per quanto riguarda esterno e tribune, ma anche per il quartiere che vi sorge intorno inquadrato con una ripresa aerea durante la presentazione del match. Il lavoro continua all'interno dove troviamo tifosi infiammati dalla loro squadra del cuore che cantano a squarcia gola l'inno blaugrana all'arrivo dei giocatori, animano gli spalti con spettacolari coreografie e si fanno sentire durante tutto il match con cori e incitamenti indirizzati ai beniamini più rappresentativi, Messi e Iniesta su tutti. I giocatori rispondono con una realizzazione tecnica sopraffina resa possibile grazie a scansioni fotografiche in 3D dei volti dei giocatori, particolarmente apprezzabili soprattutto durante le esultanze e i replay. Qui lo stacco rispetto ai giocatori degli altri club è evidente: basta una partita con il Barça per rendersi conto della migliore resa visiva di espressioni e tratti somatici rispetto ad alti giocatori blasonati che risultano comunque molto ben realizzati ma mancano di quel realismo possibile grazie alla scansione facciale. Allo stesso modo, per il Barcellona vengono riproposte le tattiche più utilizzate come il tiki-taka tipico della squadra catalana che darà il meglio di sé nella costruzione di una fitta rete di passaggi per arrivare in rete, ma ovviamente rimangono disponibili anche tutte le altre strategie da selezionare nell'apposito menu nel caso si preferisse un'approccio più propenso agli inserimenti laterali o al gioco sulle fasce. Arriveranno inoltre tutta una serie di contenuti speciali per le modalità, come i kit storici e glorie del passato del calibro di Rivaldo, Ronaldo, Ronaldinho, Puyol e Xavi da utilizzare come Leggende in MyClub.

Trofei PlayStation 4

PES 2017 mette a disposizione 41 trofei, suddivisi in 2 Ori, 12 Argenti e 26 Bronzi e l'immancabile Platino. Ci sono innanzitutto quelli legati all'allenamento, con le prove che vanno superate almeno con una valutazione argento, e poi toccherà spendere parecchie ore nella Master League e in Diventa un Mito per andare a vincere nei vari campionati in giro per il mondo. Si passa all'online con la modalità MyClub e le Divisioni da scalare a suon di vittorie contro gli altri giocatori.

Licenze problematiche

Il contraltare a una così curata esperienza con il Barça è la perdita di molte altre licenze che probabilmente posizionano PES 2017 tra i titoli con meno squadre ufficiali dell'ultimo periodo. Barcellona e Atletico Madrid infatti sono le uniche che si salvano in un campionato spagnolo non più licenziato, che vede quindi le restati diciotto squadre e quelle della serie B spagnola portare nomi totalmente inventati, così come loghi e divise. Se la passa un po' meglio l'Italia, che sebbene non abbia la licenza ufficiale della Serie A presenta tutte le squadre fedelmente riprodotte tranne il solito Sassuolo diventato Sansagiulo a cui si aggiunge la Juventus tramutatasi in PM Black White. La dipartita della squadra Campione d'Italia è un duro colpo visto che porta con sé anche lo Juventus Stadium, uno dei pochi stadi con licenza ufficiale apparsi nella scorsa edizione di Pro Evolution Soccer. Come l'anno scorso, anche la Serie B è totalmente priva di licenze. Si salvano il campionato argentino, cileno, brasiliano, olandese (Eredivisie), francese (Ligue 1 e Ligue 2), con una predominanza di club ufficiali sudamericani rispetto a quelli europei. Nelle due divisioni del campionato inglese rimangono l'Arsenal e il Liverpool, mentre per il Portogallo ci sono SL Benfica e Sporting Lisbona. Manca la Bundesliga, con le sole Bayern Levercusen, Borussia Dortmund e FC Schalke 04 a rappresentare il campionato tedesco, alle quali si aggiungono le altre squadre europee Club Brugge, Dinamo Zagabria, CSKA Mosca, FC Basilea, Besiktas e Dinamo Kiev. In questo panorama quella che ne esce maggiormente penalizzata è la licenza UEFA Champions League, con sempre meno club ufficiali a prenderne parte a discapito dello spettacolo. Oltre alla Juventus, purtroppo manca anche il Bayern Monaco, un pezzo pregiatissimo tra le squadre europee in lizza per la vittoria finale. Se a tutto ciò aggiungiamo la mancanza delle licenze per altre big come Real Madrid, Siviglia, Manchester City, Porto, Tottenham e Leicester, la Champions perde inaspettatamente di appeal. Anche la questione stadi è critica, con prima tra tutti la mancanza del National Stadium of Wales di Cardiff che ospiterà la finale di UEFA Champions League 2017. Alla fine, al di là del pregevole Camp Nou, rimangono San Siro, l'Olimpico e un paio d'altri, ma nella maggioranza dei casi anche quest'anno ci troveremo a calcare troppe volte il terreno di gioco del Konami Stadium. Rispetto all'anno scorso mancano inoltre la Copa Sudamericana e la Copa Libertadores con le relative squadre partecipanti, mentre sopravvive la AFC, la Champions League Asiatica. Da parte di Konami quindi la situazione non è delle più rosee, ma dobbiamo ricordare la presenza dell'editor e la possibilità di condividere i dati di modifica con gli altri utenti muniti di PlayStation 4, che potranno sbizzarrirsi nella creazione di divise, loghi e stadi ufficiali da condividere poi con il resto della community.

Fox Engine in grande spolvero

Il parco modalità è pressoché invariato rispetto agli alti anni, con la Master League e Diventa un Mito a farla da padrona per quanto riguarda i contenuti offline e MyClub per le ore passate a giocare in rete. Quest'ultima non abbiamo ancora potuto provarla per via dei server scollegati, ma ci siamo immersi nella Master League e nelle sue novità tra cui il nuovo sistema dei trasferimenti. Con PES 2017 avremo infatti a disposizione due differenti budget per il mercato, uno per pagare il prezzo del cartellino dei giocatori e l'altro dedicato al monte ingaggi.

Calcio d'inizio
Calcio d'inizio

Sforare non è possibile quindi bisogna pensare accuratamente a dove investire i denari a disposizione. In tal senso fanno molta gola i giocatori del Bayern Monaco che, viste le leggi sui diritti d'immagine vigenti in Germania, possono essere presenti nel titolo solo se fanno parte delle rispettive squadre nazionali: ci saranno quindi Neuer, Robben, Jerome Boateng, Vidal come svicolati, ma mancheranno altri giocatori come Lahm e Xabi Alonso. Oltre al pregevole lavoro fatto con i volti dei giocatori del Barcellona e con il Camp Nou, Pro Evolution Soccer 2017 non viene stravolto dal punto di vista visivo ma migliorato in ogni sua parte. La definizione del manto erboso, l'illuminazione dinamica, la pioggia incessante, i tifosi sugli spalti e i dettagli a bordo campo sono migliorati rispetto all'anno scorso restituendo un'esperienza ancora più coinvolgente, specie quando parte l'inno della Champions League all'entrata delle squadre in campo. I momenti salienti rimangono sempre molto curati e in grado di esaltare la spettacolarità dell'azione appena conclusa. Tutti i giocatori sono riprodotti con dovizia di particolari, dall'acconciatura alla presenza di barba e accessori che indossano regolarmente in campo. È stato ampliato il parco di esultanze personalizzate per ogni giocatore, tra le quali spicca quella di Neymar Jr. che può togliersi la maglietta per correre a petto nudo verso la curva, salvo poi beccarsi un giallo alla ripresa del gioco. A proposito di cartellini, da menzionare l'ottimo comportamento degli arbitri che l'anno scorso ci avevano fatto penare non poco al lancio. I fischietti di PES 2017 sono stati accorti e puntuali nell'assegnare calci di punizione, rigori e cartellini, mostrando anche un'ottima gestione dei vantaggi. A margine da segnalare l'utilizzo della vibrazione del controller ogni qualvolta la palla va a stamparsi sul palo o ci sono situazioni di contatto più o meno pronunciate tra due giocatori. La telecronaca è nuovamente affidata al duo Fabio Caressa e Luca Marchegiani che ha implementato nuove battute a favore della varietà, anche se molto spesso il nome della squadra risulta ancora pronunciato con toni differenti rispetto al resto della frase.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Multiplayer.it
8.5
Lettori (69)
7.4
Il tuo voto

Pro Evolution Soccer 2017 si è confermato un ottimo passo in avanti per il calcistico Konami, seppur non manchino i problemi. Grazie al ritmo di gioco più compassato e alla grande libertà nel controllo dei calciatori virtuali, il gameplay riesce a divertire e soddisfare anche coloro che sono alla ricerca di maggiore profondità per mettere alla prova la propria abilità. La gestione della squadra con tattiche, strategie e cambi di baricentro movimenta di molto le partite, grazie soprattutto all'intelligenza artificiale adattiva che legge le nostre giocate per contrastarci al meglio. Il risultato è un titolo godibile che però mai come quest'anno soffre la perdita di licenze importanti che in parte vanno a minare anche la godibilità stessa della UEFA Champions League. Un'altra partita importante si giocherà sugli aggiornamenti di rose e giocatori, ma solo il tempo ci dirà se Konami ha imparato la dura lezione dello scorso anno.

PRO

  • Gameplay profondo e rifinito nella gestione della palla
  • La gestione della squadra assume sempre maggiore importanza
  • Tante opzioni tattiche a disposizione
  • Ottima l'esperienza con il Barcellona...

CONTRO

  • ...ma mancano molte licenze importanti
  • Telecronaca più varia, ma ancora non soddisfacente
  • La gestione degli aggiornamenti sarà cruciale