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L'evoluzione del genere

Titanfall 2 deve vedersela con due pesi massimi: che sia proprio l'outsider il miglior sparatutto di questo tumultuoso autunno?

RECENSIONE di Aligi Comandini   —   24/10/2016

Tra i tanti benefici della critica - oltre a un accogliente posto prenotato all'inferno - c'è anche la possibilità di testare i giochi più attesi con largo anticipo. Dunque, laddove la maggior parte delle umane genti si scanna su quale sia il miglior sparatutto del periodo prenatalizio al grido di "Call of Duty regna!" o "Battlefield è un gioco meglio!", molti di noi sghignazzano in modo sornione, avendo già fatto un bel po' di esperienza diretta con i succitati titoli.

L'evoluzione del genere

Il rovescio della medaglia, di solito, sono commenti un tantinello coloriti sotto agli articoli, ma è una croce che si porta con facilità se si amano gli sparatutto in prima persona, e viene trascinata con particolare gioia quando si ha modo di provare il titolo meno discusso di questa trinità di videogame, ovvero Titanfall 2. E per la cronaca, non lo riteniamo "meno importante" ma solo meno noto tra le masse, poiché Titanfall è la serie con cui il team nato dai vecchi (e indimenticati) Infinity Ward ora noto come Respawn Entertainment ha deciso di far avanzare il genere degli shooter arcade (ove con la parola arcade non si intendono i cabinati, ma la distanza dai giochi simulativi e tattici in favore dell'azione) e tra di loro ci sono pur sempre alcuni dei principali creatori di quel videogame che ad oggi è considerato il più grande punto fermo del genere: Modern Warfare 2. Di conseguenza in questo periodo infuocato la loro ultima creatura è plausibilmente quella sottoposta al maggior scrutinio critico da parte degli utenti, nonostante un potenziale commerciale inferiore agli altri due marchi. Non una facile sfida, per gli sviluppatori, che hanno deciso di mettere mano con forza ai già ottimi sistemi congegnati per il predecessore e di approdare anche sui lidi di PlayStation 4. Noi, ovviamente, questi cambiamenti li abbiamo provati sulla nostra pelle e analizzati, e oggi abbiamo il non facile compito di valutarli.

Abbiamo testato a fondo singleplayer e online di Titanfall 2: qui trovate il nostro giudizio finale

Un'altra via per il single player

Uno degli elementi più discussi del nuovo Titanfall è indubbiamente la campagna single player, grande novità di questo secondo capitolo. Nonostante dei trailer molto promettenti, il rischio di contentino in questi casi è sempre dietro l'angolo, al punto che persino con uno studio rinomato come quello coinvolto era impossibile esprimersi prima di una prova completa. Fortunatamente i ragazzi di Respawn Entertainment non si sono seduti sugli allori e hanno deciso di affrontare la agguerrita concorrenza percorrendo una via ben lontana da quella classica a cui i blockbuster del periodo ci hanno abituato.

L'evoluzione del genere

La campagna di Titanfall 2 è infatti un fulgido esempio di game design ben riuscito: inizia lentamente, limitando l'uso delle sue stesse meccaniche per introdurre gradualmente il giocatore ai sistemi; poi si apre in modi del tutto inaspettati, scardinando i preconcetti che vogliono le campagne militareggianti delle banali fotocopie l'una dell'altra. Il tutto avviene peraltro costruendo su una base narrativa di rara semplicità: voi interpretate infatti Jack Cooper, un semplice ma talentuoso soldato di fanteria a bordo della nave James Macallan, durante una spedizione verso il misterioso pianeta Typhoon. Ad accompagnarlo c'è il capitano Lastimosa, un pilota di Titan veterano che lo prende in simpatia e decide di fargli da mentore senza permessi ufficiali. Passata quindi una furba fase tutorial in compagnia del buon capitano, tutto va inevitabilmente al diavolo, lasciando Jack orfano del suo maestro e assegnato a un poderoso robot di nome BT-7274. Praticamente solo contro un'intera organizzazione di cattivoni, il nostro alter ego non si trova però semplicemente ad ammazzare un soldato dietro l'altro: gli sviluppatori hanno usato al meglio la natura di "centro di ricerca" del pianeta dove si svolge la campagna, inventandosi una lunga serie di trucchetti che trasformano completamente l'esperienza di capitolo in capitolo.

Una storia al servizio dei fuochi d'artificio

Il vantaggio che ha permesso a Respawn di sperimentare con la campagna è stata la decisione immediata di non prendersi troppo sul serio. La storia come detto è essenziale e quasi totalmente costruita attorno al rapporto tra Jack e BT, che si sviluppa a forza di dialoghi stralunati e battute involontarie del Titan, e riesce con il suo umorismo a non annoiare nonostante un background non indimenticabile.

L'evoluzione del genere

È ad ogni modo il ritmo degli avvenimenti a mantenere realmente il giocatore incollato allo schermo, una serie inarrestabile di eventi che alle volte rende persino insensata la trama, ma sulle cui follie è facile passare sopra quando ci si diverte. D'altronde la campagna di Titanfall 2, è il caso di ripeterlo, contiene elementi di rado visti in uno sparatutto: molte delle missioni sono costruite su elementi platform e mappe mutevoli, e gli scontri - che di norma vi vedono ammazzare soldati di dubbia intelligenza - non sono di certo il suo punto più alto. A rendere spassoso il massacro di un'intelligenza artificiale un po' ebete è la genialità del level design, a cui si aggiungono intervalli ricchi di puzzle e momenti cinematografici capaci di far impallidire Michael Bay. Per la cronaca, la campagna a tratti ci ha stupito al punto da spingerci ad evitare quasi ogni genere di spoiler in questa recensione. Impossibile avere altra reazione quando, convinti di doverci aspettare un single player emulo di Call of Duty, ci siamo trovati davanti a livelli che per certi versi ricordano di più Guacamelee! o Deadcore. Non bastasse, tutto si innalza ulteriormente grazie alla mostruosa varietà delle armi: in Titanfall 2 vi sono un'infinità di fucili d'assalto, a pompa e mitragliatori, che permettono di ignorare parzialmente la varietà non eccezionale degli avversari e la loro scarsa furbizia. L'unico appunto negativo che ci sentiamo di fare sulla campagna riguarda pertanto i boss: titani potenziati che sono utili solo come tutorial per il multiplayer e di rado hanno la verve che ci si aspetterebbe da un combattimento del genere. Ah, c'è anche il fatto che l'avventura dura circa 6 ore; un peccato perché, una volta completata, ne avremmo volute giocare molte altre.

Gotta go slightly slower

L'avventura in singolo di Titanfall 2 è insomma un extra di qualità altissima, al di là delle sbavature sopracitate. La forza del gioco risiede tuttavia ancora una volta nel suo elemento primario, quel multiplayer di cui abbiamo parlato qualche giorno fa e che ha stregato un bel po' di appassionati degli sparatutto online con la sua incredibile velocità e la profondità delle sue meccaniche.

L'evoluzione del genere

I Respawn Entertainment con questo titolo dovevano far fronte a un dilemma di non facile risoluzione: da una parte le meccaniche messe in campo col predecessore erano state osannate dalla critica, dall'altra però presentavano barriere di abilità che avevano reso difficile mantenere una community sostanziosa sulle piattaforme di appartenenza e al contempo non erano state in grado di riconquistare parte del pubblico dei concorrenti. Non volendo snaturare più di tanto una formula riuscitissima, hanno quindi optato per delle modifiche marginali ma significative, unite a un generale allargamento del ventaglio di opzioni a disposizione dei giocatori. Ci spieghiamo meglio: Titanfall 2 presenta meccaniche di movimento estremamente simili al primo Titanfall, che permettono di eseguire salti doppi, scalare rapidamente pareti, scivolare con gran velocità o correre sui muri (e sparare mentre si scorre sulle varie superfici). Slittare di muro in muro permette di aumentare la propria accelerazione, poi mantenibile con salti laterali una volta toccato terra (una manovra nota come "bunnyhopping"). Il gioco originale dava la possibilità di raggiungere velocità estreme, che ad alti livelli rendevano quasi un obbligo padroneggiare tali manovre alla perfezione; Titanfall 2 non diminuisce la velocità di base del gioco (una certa inerzia nelle corse sui muri, che rallentava il movimento, è stata eliminata dopo le proteste dei giocatori durante le fasi di test), ma limita parzialmente l'efficacia del bunnyhopping e diminuisce il tempo necessario ad uccidere gli avversari, facilitando le eliminazioni ed enfatizzando l'uso dei movimenti base. È indubbio che certi veterani storceranno il naso di fronte a tale scelta, ma è un sacrificio che viene ben controbilanciato dalla massa di cambiamenti aggiuntivi che il sistema ha ricevuto.

Molti nemici, molta gloria

I soldati ad esempio ora dispongono di innumerevoli abilità tattiche, che oltre a cambiarne sensibilmente l'aspetto fisico ne mutano anche in parte il ruolo in battaglia. Si va da utilissimi rampini a barriere che potenziano il danno, passando addirittura da passaggi dimensionali che permettono di scomparire e riapparire in un'altra zona, e il tutto condito da una lunga serie di modifiche alle armi e alle abilità passive per personalizzare ancor di più l'esperienza.

L'evoluzione del genere

I Titan hanno poi subito un trattamento ancor più significativo, ora divisi in sei classi ognuna dotata di capacità uniche e poderose Abilità Core caricabili, a un livello tale da esser divenuti l'uno la risposta diretta all'altro. Se già quindi Titanfall godeva di una forte dualità - è ancora diviso tra spettacolari e mobilissimi scontri nei panni dei piloti e fasi più tattiche e lente a bordo dei titani, modalità permettendo - questo secco aumento di poteri e tecniche dona ai suoi sistemi una varietà impressionante, che spinge a sperimentare costantemente con nuove soluzioni. Delle modalità, invece, abbiamo già parlato fino allo sfinimento nel nostro speciale dedicato al multiplayer, perciò è solo il caso di ribadire che sono ben nove, e che tra classici come Attrition e Cattura la Bandiera, e ottime novità come Bounty Hunt e Last Titan Standing c'è l'imbarazzo della scelta (l'unica un po' abbozzata è Colosseo, ma resta un'idea carina). Vorremmo potervi anche garantire la stabilità del comparto online, ma purtroppo la nostra recensione si è tenuta in ambiente chiuso, a tu per tu con gli sviluppatori. Non siamo particolarmente preoccupati per la stabilità dei server, va però precisato che l'introduzione di network che raggruppano i giocatori e permettono di organizzare facilmente partite con gli amici (a mo' di gilde) crea una leggerissima possibilità di vedere problematiche nel matchmaking al lancio. Noi intanto vi avvertiamo.

Ti guardo dall’alto

Confermata la qualità delle meccaniche e del single player, e valutati positivamente quasi tutti i cambiamenti, i dubbi principali rimasti sono solo due: bilanciamento e qualità delle mappe. Sul primo è ovviamente difficilissimo esprimersi in questa sede, poiché ci vogliono settimane prima di notare effettivi squilibri nelle combinazioni di abilità in mano a giocatori abili e non basta certo una sessione review per comprendere cosa va cambiato e cosa no. Di certo la varietà di combinazioni disponibili permette di rispondere più o meno a tutto, così come la scelta di relegare la Smart Gun del predecessore al menu delle Abilità Boost (tecniche equipaggiabili a parte e caricabili durante la partita in modo simile alle Abilità Core dei Titan) risulta indubbiamente ottima, oltre a dimostrare un discreto quantitativo di autoironia.

L'evoluzione del genere

Sulle mappe le sicurezze sono simili, con qualche incrinatura in più. La verticalità di alcune di esse è ad esempio molto più limitata rispetto al precedente Titanfall, e favorisce le sparatorie secche piuttosto che l'arguta navigazione degli spazi. Questo però non vuol dire che manchino le mappe ben congegnate: vi sono location ricchissime di supporti, passaggi alternativi e zone dove spostarsi furbescamente dona immensi vantaggi, che avvicinano molto l'esperienza al passato. La presenza di mappe leggermente più accessibili e navigabili non deve in parole povere spaventare, perché il fulcro dell'esperienza rimangono movimento rapido e prontezza di riflessi, e anche perché nuove mappe e modalità verranno aggiunte in futuro gratuitamente con tanto di remake già confermato dell'amatissima Angel City. Meno sicuri siamo invece sulla gestione di altri DLC: le skin presenti nel gioco sono numerose e curate, ma si è già parlato di metterne di aggiuntive a pagamento, e non è sicuro se eventuali Titani extra andranno pagati o arriveranno gratis. I contenuti presenti comunque sono già lodevolissimi e Respawn non sembra aver pensato a un piano di espansioni aggressivo per il futuro. Se c'è una cosa che Titanfall 2 prova, è che lo studio si è concentrato sulla qualità del gioco base, evitando di perder tempo sugli orpelli. Qualche considerazione in chiusura sul comparto tecnico: la versione modificata del Source utilizzata dalla software house, pur basandosi su un motore non moderno, fa la sua bella figura grazie a una direzione artistica da manuale e mantiene una fluidità invidiabile sia su Playstation 4 che su Xbox One. La differenza grafica tra le due console (abbiamo avuto modo di testarle entrambe) è davvero marginale, con una definizione leggermente più elevata su Playstation ma qualche scatterello ingiustificato durante la campagna, e una maggior stabilità sulla console Microsoft. I Respawn sono riusciti a raggiungere un livello invidiabile con i mezzi a disposizione, e sia i titani che i soldati nemici sono stilisticamente impeccabili e molto dettagliati. Non aspettatevi però incredibili effetti di illuminazione, shader avanzatissimi o un livello grafico eccellente sulla distanza.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Multiplayer.it
9.0
Lettori (190)
8.7
Il tuo voto

Ci aspettavamo grandi cose da Titanfall 2 e Respawn non ha deluso. La campagna ha saputo sorprenderci con improvvisi cambi di stile e trovate brillanti lontane da quelle tipiche degli sparatutto moderni, mentre le granitiche meccaniche del titolo rendono il rinnovato multiplayer una gioia per gli amanti delle sparatorie adrenaliniche. Qualche sacrificio in favore dell'accessibilità è stato fatto, non si può negare, ma il risultato finale resta eccellente e merita considerazione. Nella battaglia tra i blockbuster guerreschi, pare proprio che sia il terzo incomodo il gioco più solido dal punto di vista del gameplay puro. C'è poco altro da dire.

PRO

  • Gameplay affinatissimo e frenetico
  • Multiplayer competitivo spassoso, più variegato e ricco di modalità
  • Campagna single player sorprendentemente curata e ricca di sorprese
  • Più titani, sensibilmente più unici, personalizzabili e divertenti da usare

CONTRO

  • Alcune mappe poco verticalizzate e più semplici rispetto al passato, e time to kill diminuito per favorire i neofiti
  • I boss sono piuttosto deludenti
  • Un paio di ore di campagna in più sarebbero state perfette