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Tette al sangue

Cosa può andare storto in un gioco con protagoniste delle belle ragazze svestite imprigionate in un dungeon?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   13/02/2017

Se scorrete le bacheche social di molti dei vostri amici o seguaci o come li chiamate di un qualsiasi social network, vi accorgerete che sono dominate da notizie e battute trash. Alcune possono essere divertenti, altre meno, ma poco importa. Solitamente anche chi fa continui appelli alla fine del degrado sul web non è da meno e riempie le sue giornate di immondizia, pubblicata per il lol, ossia per farsi una risata. L'autore di Bloody Boobs deve aver pensato di poter ottenere un discreto successo realizzando un titolo trash con protagoniste delle ragazze poco vestite, e così è stato. Non venderà milioni di copie, ma ne ha piazzate già abbastanza ed è stato condiviso e commentato, tanto da essere meritevole di attenzione mediatica. Costa pochissimo (tre euro a prezzo pieno), se ne parla malissimo, eppure non è stato ignorato come meriterebbe. Evidentemente le tette funzionano e la voglia di apparire simpatici e politicamente scorretti trasforma molti in facile prede delle più sciocche operazioni commerciali.

Abbiamo provato Bloody Boobs, un gioco davvero brutto. Ma davvero tanto. Non ci credete?

Natiche al vento

L'action adventure in terza persona di Eduard Bulashov, annunciato qualche tempo fa, racconta di avvenenti ragazze imprigionate per essere sacrificate a un antico dio. Questo è quanto. No, non stiamo evitando di anticiparvi chissà quali colpi di scena della trama. La sostanza è davvero tutta qui.

Affrontare la vita in tanga. Una filosofia interessante.
Affrontare la vita in tanga. Una filosofia interessante.

Ne riparleremo più avanti. Prima di avviare una partita bisogna creare il proprio avatar, scegliendone la capigliatura, la dimensione del seno, il vestito (se così vogliamo chiamarlo), il colore della pelle e poco altro. I vestiti sono in realtà due costumi provocanti che sembrano usciti direttamente da un porno, mentre il resto dell'editor offre davvero poche scelte rispetto a quanto ci si potrebbe attendere da una roba simile. C'è anche la possibilità di mascherare le ragazze con una busta di carta sulla testa. Ma questo è quanto. Trattandosi della parte più riuscita di Bloody Boobs è tutto dire. Purtroppo però si può anche iniziare a giocare. Qui sarebbe tornato utile un bel bug bloccante di quelli che ti mandano in pappa il PC impedendoti di proseguire, ma il gioco si è avviato normalmente e ci siamo ritrovati con la ragazza appena creata, chiamata simpaticamente Pompinia, dentro a un muffo e polveroso dungeon. Ci siamo guardati intorno alla ricerca di possibili interazioni, ma nulla, quindi abbiamo imboccato l'unico corridoio disponibile e ci siamo messi a provare i controlli, spiegati da una schermata all'avvio del gioco (che rimane sullo schermo per tre secondi) e non configurabili. La nostra lei può camminare, correre o strisciare. Lì per lì viene da pensare a un qualche sistema stealth, ma in realtà non è così. Ossia, il sistema stealth dovrebbe esserci, ma non funziona. Tutto ciò che bisogna fare è non farsi vedere dai nemici, poco importa se correndo o strisciando. Anzi, a dirla tutta andare lenti può rivelarsi controproducente. Quindi via di falcate e scopriamo che cosa si può fare in questo labirinto.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7-4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 10

Requisiti minimi

  • Sistema operativo Windows 7 o superiore
  • Processore Intel Core i5 @ 3.4 GHz
  • 4 GB di RAM
  • Scheda video nVidia GeForce GTX 470 / AMD Radeon HD 7850
  • 5 GB di spazio su Hard Disk
  • DirectX 9.0c

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo Windows 7 (64-bit)
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video nVidia GeForce GTX 670 / AMD Radeon HD 7990
  • DirectX 11

Preghiamo

L'unica cosa che si può fare in questo dannato gioco è pregare (il che è abbastanza paradossale, visto il tema di fondo). L'obiettivo delle ragazze è di trovare quattro altari e mettersi ad adorarli. Non c'è davvero altro. In realtà narrano le leggende che da qualche parte si possano recuperare delle bombe, ma sono completamente inutili quando si conosce la posizione degli altari (fissa). Per il resto possiamo usare il tasto destro del mouse per fare il dito medio, ma è davvero tutto qui. Bloody Boobs è una specie di brutto nascondino, di cui si fatica a capire il senso.

L'editor è la parte migliore del gioco
L'editor è la parte migliore del gioco
I mostri hanno un'intelligenza artificiale tutta loro
I mostri hanno un'intelligenza artificiale tutta loro

Volendo si può giocare anche in cooperativa, ma perché farlo visto che collaborare è totalmente inutile? Fatta pratica con il sistema di controllo e compreso il funzionamento dei nemici, Bloody Boobs è completabile in meno di venti minuti. I nemici, poveretti loro, sono di due tipi: c'è un demone che striscia a terra e che fa moltissimo rumore, e c'è un altro demone che cammina in posizione eretta. Entrambi si comportano allo stesso modo: da bravi marpioni, quando vedono la protagonista le corrono dietro tentando di ucciderla. L'intelligenza artificiale funziona però malissimo. Ci sono alcune occasioni in cui i nemici sembrano implacabili (anche correndo non gli si riesce a sfuggire), mentre in altre si dimenticano della loro preda dopo pochi istanti. Che si corra o si strisci cambia poco e si viene attaccati a prescindere. I demoni godono di una vista buonissima e possono individuarci anche a molti metri di distanza. In alcuni casi l'unico modo per superarne uno è farsi inseguire sperando che si dimentichi velocemente della nostra esistenza. Se si viene colpiti, sullo schermo appaiono dei vistosi segni rossi, che indicano il danno. Dopo molti colpi lo schermo si riempie di questa roba fastidiosissima che rende difficile continuare a giocare. Dal punto di vista grafico Bloody Boobs non è disprezzabile, ma gli manca completamente una direzione artistica. Il dungeon sembra fatto a caso con asset rimediati e messi tanto per dare varietà. Ad esempio a un certo punto si trova un albero luminoso chiuso in una delle stanze. La sua funzione? Nessuna, sta lì tanto per decorare. E le fogne? A parte che sono brutte ma, soprattutto, perché ci sono delle fogne in un tempio dedicato a degli antichi dei? Perché uno degli altari è messo dietro a delle botti di vino? Perché qualcuno ci ha voluto tanto male da produrre questa roba? È davvero difficile trovare qualcosa che si salvi in questo disastro ludico, di cui il fatto che le protagoniste siano semi nude e le loro tette abbiano una fisica assurda è il minore dei problemi. Un accenno finale lo merita anche la ricca quantità di documenti che spiegano il perché del rapimento. Pensate che girando per il dungeon se ne trovano ben zero. Pochi ma ben scritti, verrebbe da dire. La cura dei dettagli è tutto.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 2,99 €
Multiplayer.it
1.1
Lettori (44)
7.6
Il tuo voto

Bloody Boobs è un disastro che riesce a fare male il poco che fa. Economico, ma sempre un disastro è. A conti fatti la presenza di donne poco vestite utilizzate per attirare l'attenzione è il minore dei problemi. Dovendolo definire parleremmo di un nascondino brutto, anzi, insulso. Ma probabilmente è anche peggio. In mezz'ora si vede tutto ciò che ha da offrire, che se vogliamo è un pregio. Giocarci da soli non ha senso. Giocarci in cooperativa non ha senso. Giocarci non ha senso. Nemmeno l'editor ha senso. Fatichiamo nel trovare un motivo che possa giustificarne l'acquisto. Nemmeno parlare di masturbazione regge, perché in giro per la rete c'è davvero di molto meglio allo scopo. Insomma, lasciatelo perdere. Anzi, meglio, fate finta che non esista e continuate a vivete le vostre vite ignorandolo.

PRO

  • L'inquadratura può essere messa in soggettiva per guardarsi le tette
  • Lo si può regalare ai figli per convincerli che i videogiochi fanno male
  • Disinstallarlo genera molta soddisfazione

CONTRO

  • Niente di rilevante da segnalare
  • No, davvero, non ci viene in mente niente
  • Siete proprio malfidati