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RAID: World War II prova a fare il Payday nella nostra recensione!

Un gameplay di successo può bastare a mitigare il peso degli anni?

RECENSIONE di Tommaso Valentini   —   11/10/2017

C'è un'idea di successo che il mercato sembra apprezzare e sostenere: la si prende, gli si cambia look e si cerca di rivenderla a una nuova nicchia di giocatori, magari modificandone l'ambientazione e sperando che il tam tam mediatico faccia il resto. RAID: World War II non è né più né meno che questo, un tentativo di monetizzare un'idea vecchia e, ormai, poco originale, sperando che il pubblico console e PC vengano attirati come mosche sul miele. Cara Starbreeze, te lo vogliamo dire con il cuore in mano: i giocatori nel 2017 vogliono ben altra qualità. La diatriba tra Fortnite e Playerunknown's Battleground ha portato alla ribalta recentemente la discussione tra quanto sia o meno etico appoggiarsi di peso alle idee di altri nel tentativo di bissarne il successo e la storia videoludica è tempestata di cloni che hanno inutilmente cercato di rosicchiarsi a vicenda utenza. Se da una parte però Epic Games ha provato quantomeno a proporre una visione unica e "diversa" dell'esperienza Battle Royale, in RAID ci troviamo a rivivere sostanzialmente un Payday 2 nel passato, con l'aggravante di avere per le mani un motore vecchio di diversi anni e meccaniche ampiamente superate. Ne sentivamo davvero il bisogno?

RAID: World War II prova a fare il Payday nella nostra recensione!

Un taglio spigliato, a tratti irriverente

La presentazione non è neanche una delle peggiori tanto che, a fare le veci del nostro comandante, troviamo John Cleese che nelle vesti di un agente dell'intelligence inglese spingerà la squadra ad attaccare la Germania nazista nel bel mezzo della guerra. Il nostro compito? distruggere le scorte, tagliare i rifornimenti, ammazzare quanti più cattivoni possibili e nel frattempo, se il cronometro ce lo permette, saccheggiare anche le zone di guerra portando a casa il bottino. Diventiamo così una sorta di Bastardi senza Gloria, dediti all'uccisione dei tedeschi in maniera deliberata e il gioco non mette alcun freno alla nostra voglia di massacro, premiando anzi lo sterminio indiscriminato. Prima di entrare in ogni missione è concesso scegliere una tra le quattro classi al momento disponibili così come il suo equipaggiamento per poi lanciarci sui server di gioco online o lasciare che sia l'intelligenza artificiale ad accompagnarci in battaglia. RAID: World War II, ovviamente, non è un titolo che nasce con ambizioni singleplayer, anzi, è proprio nel multi e nella co-op che riesce a dare il meglio di sé, arrivando quasi a divertire se giocato con amici. Il quasi però è d'obbligo perché le mancanze di questo titolo sono tante ed estremamente pesanti. Partiamo allora dalle poche missioni disponibili, prese di peso come struttura da mille altre viste in questi anni. Ci si trova a girare per mappe spoglie e lineari cercando di raggiungere obiettivi chiari ma dal poco appeal: dovremo ad esempio piazzare qualche carica nei bunker o assaltare le stazioni di comunicazione, ma le strategie per farlo restano sempre poche e limitate. Non ci sono grossi piani da mettere in atto per aggirare le numerose guardie naziste che pattugliano l'area di gioco e l'intelligenza artificiale, anche a livello difficile, non mette mai in campo una sfida divertente e stimolante, arrivando ad essere solo più frustrante del necessario. I nostri commilitoni, nel caso siano controllati dalla CPU, si limitano poi a seguire come cagnolini il giocatori, sparando (raramente) agli avversari sulla loro linea di tiro e rimanendo sostanzialmente invisibili agli occhi dei nemici, una situazione che in un caso come questo distrugge completamente l'immedesimazione. Per non parlare poi del nullo acume tattico o dell'impossibilità di impartire anche i più basilari comandi alla squadra. Se dovete giocare da soli, per farla breve, rivolgete senza alcuna remora i vostri risparmi su qualche altro titolo più curato.

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Trofei PlayStation 4

Ottenere tutti i trofei di RAID: World War II è un compito lento e frustrante. Dovrete prepararvi a giocare e rigiocare le stesse missioni un'infinità di volte dato che per raggiungere il tanto agognato platino sarà indispensabile far toccare il cap del livello a tutti e quattro i protagonisti. Dovrete poi finire ovviamente tutti i radi e le missioni, un compito non semplicissimo vista la quantità di bug e crash che vi attendono.

In quattro c'è più gusto

Non migliora di molto la situazione quando saranno tre amici, o tre giocatori casuali, a prendere il fucile in mano ed accompagnarci in missione. Purtroppo il motore di gioco, lo stesso Diesel di Payday 2 (seppur aggiornato alla versione 2.0), è ormai vetusto e pesa tantissimo sulla resa finale. Tutto il comparto tecnico di RAID II è a tratti imbarazzante: non parliamo solo delle animazioni, all'apparenza quasi di una generazione fa, ma anche degli effetti speciali, del feedback delle armi, della velocità di risposta nei comandi e persino di una profondità di campo che non va oltre qualche metro, affossata da una nebbiolina costante indispensabile a mantenere un framerate dignitoso. Purtroppo è un escamotage che, almeno su PlayStation 4, non funziona visto che i cali sono palesi e frequenti, tanto da rendere ingiocabili alcune sezioni. Anche i caricamenti sono lunghi e ingiustificati e non sono stati rari i casi in cui i crash e i bug ci hanno impedito di portare a termine le missioni. Ora, sappiamo benissimo che molti di questi problemi potrebbero essere risolti in futuro con alcune patch ma qui non stiamo parlando di un progetto venduto a prezzo budget ma di un gioco lanciato alla pari di un tripla A. Vorremmo fermarci qui e dirvi che RAID: World War II ha anche degli aspetti positivi ma non lo possiamo fare: le texture e i modelli poligonali sono superati e manca persino tutta quella varietà di armi, attachment e collezionabili che alla fine hanno aiutato Payday a divenire quel successo mediatico di qualche anno fa. Giocare a Raid è insomma frustrante per tutta questa serie di motivi e le introduzioni dal punto di vista del gameplay sono talmente marginali da lasciare davvero poco spazio all'analisi. Le quattro classi hanno delle abilità particolari uniche da attivare nelle situazioni critiche, come la possibilità di vedere attraverso i muri e aumentare il danno dei nostri commilitoni per un breve periodo, ma sono talmente banali e scontate da non valere la vostra attenzione. Persino l'interfaccia sembra essere stata tirata fuori da una demo montata in fretta e furia, senza stile particolare, con icone basilari e carenti di qualsivoglia velleità stilistica. Manca un serio bilanciamento delle armi, con le pistole che riescono serenamente a uccidere cecchini a distanze siderali, e persino la sensazione di pesantezza di Payday 2 qui viene meno, con uno dei feeling peggiori delle armi da fuoco dell'ultimo periodo. Chiude il pacchetto un sistema di progressione inutilmente lento, quasi a cercare di costringervi a restare sui server di gioco.

RAID: World War II prova a fare il Payday nella nostra recensione!

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Prezzo 39,99 $
Multiplayer.it
5.0
Lettori (4)
4.5
Il tuo voto

RAID: World War II è uscito con un obiettivo ben preciso: continuare la fortunata serie di Payday e aggiungerci il sapore della Seconda Guerra Mondiale, una scelta che avrebbe potuto portare grandi risultati. Ciò che ci siamo trovati per le mani invece è un titolo dal dubbio gusto, affossato da di problemi tecnici che ne limitano il divertimento e la godibilità. È un gioco vecchio, venduto a un prezzo esageratamente alto per la qualità e che non merita assolutamente i vostri risparmi. Se vi siete divertiti su Payday continuate a giocare li, il salto a questa nuova serie non vale assolutamente il prezzo del biglietto, almeno finché tutti i problemi e le mancanze non verranno sistemati.

PRO

  • Scene di intermezzo azzeccate e divertenti
  • Il setting della Seconda Guerra Mondiale è sempre interessante

CONTRO

  • Graficamente disastroso
  • Nessuna nuova idea
  • Missioni estremamente ripetitive