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La Recensione di Se mi ami, non morire

Una drammatica storia d'amore e guerra ai tempi di whatsapp

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   01/11/2017

Una buona storia deriva da diversi fattori, e il modo in cui viene raccontata è uno degli elementi fondamentali da prendere in considerazione. In questi anni stiamo assistendo a una sorta di nuova ondata sperimentale sulle potenzialità narrative dei videogiochi, tra walking simulator, narrazioni "ambientali" ed emergenti che si basano sul concetto di esplorazione delle caratteristiche specifiche del medium più che sulla composizione di contenuti di un certo livello, e il bello è che l'impatto può essere devastante. Questo è l'effetto che fa Se mi ami, non morire, il nuovo titolo del team The Pixel Hunt costruito sotto la guida di Florent Maurin e ispirato a storie reali sulla tragedia della guerra civile in Siria. Il nome deriva da una frase siriana che è una sorta di monito tra innamorati: "abbi cura di te, non azzardarti a morire prima di me", che riassume perfettamente le condizioni in cui si trova la coppia di coniugi protagonisti della storia.

La Recensione di Se mi ami, non morire


Tralasciando le ormai sterili questioni sull'aderenza di questo titolo ai canoni dell'industria videoludica, che ormai sanno di anacronistico, diciamo subito che non si tratta a tutti gli effetti di un videogioco classico ma di un racconto interattivo, che concede al giocatore di prendere alcune scelte nella forma di consigli e indicazioni inviate a un interlocutore virtuale all'interno di una chat, che portano a decisioni e conseguenze diverse fino a uno dei 19 finali diversi previsti dagli sviluppatori. L'idea di una meta-comunicazione telematica non è completamente nuova (viene in mente ad esempio Lost Phone) ma raramente è stata messa in scena con questa vividezza e la scenografia in cui gli eventi si svolgono donano alla storia un impatto notevole, ma il tutto è stato trattato con grande maestria dal team. Prendere spunto dalle storie dei migranti e rifugiati siriani può essere un modo semplice per donare visibilità a un progetto, rischiando di banalizzare l'argomento o marciarci sopra in maniera ipocrita, per questo motivo Se mi ami non morire risulta ancora di più un esperimento riuscito: perché riesce a risultare insieme lieve e incisivo, alternando dialoghi leggeri e ironici a momenti di gravità inaudita, che possono portare a derive tragiche e penetranti.

Se mi ami, non morire è una storia d'amore e guerra che lascia il segno

La chat più importante del mondo

Tutto si svolge come una chat in stile whatsapp tra il giocatore, che interpreta il ruolo di Majd, e la moglie Nour che ha deciso di tentare la fuga dalla Siria, precedendo il marito verso la speranza di salvezza all'estero con l'idea di potersi poi ricongiungere all'arrivo. Ovviamente la migrazione da una zona di guerra è una cosa estremamente complicata e tutta la vicenda assume i contorni di una sorta di avventuroso viaggio attraverso paesi e confini armati, con il rischio costante di perdere la comunicazione, o la vita. La chat si svolge in una specie di tempo "reale" fatto di momenti di scambio intensi e poi pause, in modo da donare l'illusione di un dialogo reale con una persona in viaggio: è possibile comprimere i tempi facendo scorrere il gioco senza soluzione di continuità ma questa particolare sfasatura rende più coinvolgente la narrazione e in alcuni momenti, quando Nour si trova nelle situazioni di maggiore pericolo e le pause nella comunicazione diventano lunghe, è facile trovarsi veramente in apprensione per lei, accogliendo con un certo sollievo la notifica con il messaggio ricevuto che può giungere in qualsiasi momento.

La Recensione di Se mi ami, non morire


A complicare il viaggio della donna giungono ovviamente un'enorme quantità di imprevisti e pericoli e il fatto che si tratti di fatti verosimili, basati sulle testimonianze reali dei profughi siriani, non può mancare di far ragionare - noi che viviamo da quest'altra parte della barricata - in maniera più diretta su diversi concetti che tendiamo ormai a dare per scontati. Tuttavia il bello di questo titolo è proprio il fatto di farci entrare nel suo mondo senza forzature: non ha l'aria di un documentario educativo, né si affida a facili affettazioni per raccontare il dramma. Majd e Nour dialogano amabilmente, battibeccano, si punzecchiano con battute ironiche come farebbero due coniugi affiatati e brillanti ed è proprio questa realistica caratterizzazione dei personaggi che ci fa entrare in perfetta sintonia con entrambi. Trovandoci nel ruolo del pacato e prudente Majd, facciamo nostra la sua preoccupazione per le sorti della caparbia, avventurosa ma anche generosa e fragile Nour e le eventualità peggiori ci colpiscono nel profondo, portandoci facilmente a ripercorrere l'intera storia per cercare di cambiare le scelte fatte e raggiungere finali più positivi.

La Recensione di Se mi ami, non morire

Conclusioni

Versione testata Android, iPad 1.2
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo 3,49 €
Multiplayer.it
9.0
Lettori (5)
7.0
Il tuo voto

Videoludicamente parlando, con Se mi ami, non morire siamo vicini alle visual novel, ovvero si tratta di un racconto interattivo nel quale ci si limita a leggere il testo e fare delle scelte che portano conseguenze nella storia, ma il supporto grafico in questo caso è fortemente limitato dalla sua impostazione in stile chat, che comporta solo qualche immagine di contorno nelle foto che si inviano i due protagonisti. Eppure, in quelle scarne linee di testo e nel modo in cui queste arrivano al giocatore c'è una potenza notevole, trovando il modo di immergerci direttamente in un dramma tremendamente attuale, rendendocelo vicino come non mai. La caratterizzazione dei personaggi risalta in maniera particolare nella vivacità dei dialoghi, dando vita a una coppia di interlocutori per cui è facile provare delle emozioni vere ed entrare in sintonia, ed è questo forse il merito maggiore del "gioco", l'elemento su cui riesce a fare leva per porci di fronte ad argomenti così difficili da mandare giù.

PRO

  • Una storia che lascia il segno
  • Ottima caratterizzazione dei personaggi
  • Interessante soluzione di meta-comunicazione
  • Ottima traduzione in italiano

CONTRO

  • Molto scarno come interfaccia e contorno
  • Richiede di rifare grosse parti identiche per provare strade diverse