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La recensione di Puzzle Fighter

Capcom rispolvera un classico degli anni '90 e lo porta su sistemi mobile: come sarà andata a finire?

RECENSIONE di Christian Colli   —   28/11/2017

Super Puzzle Fighter II Turbo occupa un posto speciale nei cuori dei giocatori cresciuti negli anni '90, nell'epoca della prima PlayStation e dei primi esperimenti firmati Capcom. Il puzzle game originale era semplice ma geniale: mescolando Puyo Puyo coi suoi picchiaduro di punta, rappresentati attraverso un adorabile stile super deformed o chibi, Capcom aveva offerto ai giocatori un passatempo divertente e spettacolare che nel giro di poco tempo diventò un vero e proprio cult. Lo stile irresistibile convinse Capcom a sfornare addirittura un picchiaduro a tema - Super Gem Fighter Mini Mix, praticamente lo spin-off di uno spin-off! - e nonostante ciò ci sono voluti ben ventun anni per vedere ripescato il brand, se escludiamo la versione HD Remix uscita per PlayStation 3 e Xbox 360 qualche tempo fa. Ora Puzzle Fighter è arrivato anche sui nostri tablet e telefonini: possiamo dirci soddisfatti del suo ritorno o è proprio vero che alcune porte, una volta chiuse, non dovrebbero essere riaperte?

Vinca il migliore?

Le dinamiche non sono cambiate poi così tanto rispetto al 1996: lo scopo del gioco consiste ancora nel distruggere più gemme possibili facendole entrare in contatto con le sfere dello stesso colore, innescando possibilmente molteplici reazioni a catena. La differenza sostanziale risiede nel fatto che ora l'energia vitale dei giocatori è effettivamente rappresentata da una barra come nei picchiaduro e distruggendo le gemme seguendo certi schermi il lottatore che abbiamo scelto per impersonarci eseguirà diverse mosse speciali. Per esempio, distruggendo un quadrato composto da quattro gemme, Ryu scaglierà il suo solito Hadoken contro l'avversario, infliggendo una quantità di danni che dipende dalla potenza della mossa speciale in questione. Il gioco, infatti, ricompensa le nostre vittorie con i soliti scrigni che possono contenere lottatori o costumi extra, nuove mosse speciali o copie di quelle che già possediamo che potremo consumare per potenziarle, aumentando contemporaneamente il livello del lottatore e quindi la sua energia vitale massima e i danni che infliggerà ogni volta che distruggiamo un certo quantitativo di gemme.

La recensione di Puzzle Fighter

A cesellare ancora meglio questa interessante deriva strategica ci pensano anche due novità interessanti: innanzitutto, ogni lottatore è associato a un colore e distruggendo quelle gemme infliggerà più danni del solito; inoltre, dopo aver completato il tutorial e vinto le prime partite, potremo scegliere due lottatori di supporto che ci garantiranno alcuni bonus. Comporre il team è piuttosto importante, anche perché il roster - che comprende personaggi Capcom provenienti da brand come Street Fighter, Resident Evil, Devil May Cry e Mega Man - inizialmente è molto limitato e bisogna farsi strada con quello che si ha a disposizione nella speranza di trovare nostri lottatori preferiti. E qui casca l'asino. Puzzle Fighter è un titolo free to play e questo significa che gli acquisti in-app, per quanto apparentemente trascurabili, si insinueranno fastidiosamente nei vostri pensieri ogni volta che il locale di Honda chiude e non premia più le vostre vittorie per un giorno intero, oppure dopo che avrete completato le poche missioni giornaliere e scoprirete che potrete affrontarne altre soltanto pagando con la valuta del gioco, elargita gratuitamente in quantità minuscole oppure in vendita per denaro reale nell'apposito cash shop.

La recensione di Puzzle Fighter

Purtroppo Puzzle Fighter scivola maldestramente proprio su questo punto. Non abbiamo mai sentito la necessità di acquistare alcunché, sia chiaro, ma il gioco purtroppo è avaro di contenuti e una volta esaurite le missioni single player giornaliere, comunque accessibili solo via Internet, ci si può cimentare unicamente con le partite classificate contro gli altri giocatori: i vari gradi peraltro sbloccano alcuni lottatori, ma avanzare è durissima. Ogni tanto il netcode fa cilecca, facendoci perdere le sfide senza neppure averle cominciate, e il matchmaking, che spesso ci fa affrontare avversari di livello e grado molto più alti, lascia decisamente a desiderare. Anche il sistema di controllo non ci ha convinto pienamente: possiamo ruotare le gemme in caduta con un semplice tap, quindi trascinarle lungo lo schermo per metterle più velocemente in posizione. Quest'ultima azione è fondamentale perché ci permette di risparmiare tempo prezioso, ma purtroppo il gioco a volte confonde il tap con lo slide e all'ultimo momento ruota le gemme in una posizione indesiderata, mandando in vacca gli schemi avevamo progettato. Peccato davvero, perché il gameplay si presta ottimamente alla fruizione mobile e il modo in cui Capcom ha gestito gli elementi "ruolistici" è ingegnoso e accattivante, mentre tutto il resto avrebbe dovuto essere realizzato meglio, a cominciare da una direzione artistica che può piacere o non piacere, per carità, ma che davvero non allaccia le scarpe al character design rotondeggiante del 1996.

Conclusioni

Versione testata Android 2.0
Digital Delivery Google Play
Multiplayer.it
6.0
Lettori (4)
7.0
Il tuo voto

Capcom aveva tra le mani il gioco perfetto per i sistemi mobile e una formula a microtransazioni non particolarmente invasiva, ma ha gettato tutto alle ortiche con un titolo poverissimo di contenuti che obbliga a un grind ripetitivo e poco soddisfacente. Le meccaniche e la simpatia degli eroi Capcom lo rendono adatto a qualche partitella saltuaria di poche pretese, ma purtroppo Puzzle Fighter non offre altri stimoli e finisce con l'essere dimenticato nel giro di poche ore. L'originale, insomma, resta un piccolo capolavoro ancora imbattuto.

PRO

  • Il gameplay è sempre immediato, spassoso e spettacolare
  • Le microtransazioni non sono invasive
  • Animazioni molto carine

CONTRO

  • Character design decisamente discutibile
  • Pochissimi contenuti
  • Il sistema di controllo dà qualche problema