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La recensione di Fart Simulator 2018

Quattro mini giochi incentrati sui peti: oltre alle risate c'è di più?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   22/12/2017

"È questo l'inno del corpo sciolto, lo può cantare solo chi caca di molto, se vi stupite la reazione è strana perché cacare soprattutto è cosa umana," cantava Roberto Benigni quando ancora era Roberto Benigni. Quella che viene considerata come una delle più basse funzioni del corpo umano, una di quelle di cui non parlare assolutamente agli aperitivi o a una cena elegante, in realtà è intrecciata a doppia mandata con la nostra cultura.

La recensione di Fart Simulator 2018

Diciamo che ne è il concime. Raccontava Dario Fo di quando San Francesco lanciò dello sterco su Papa e curia destando un grande scandalo. Del resto il giullare di Dio entrò nudo in chiesa ben prima di quelli che oggi lo fanno per farsi un ritratto trasgressivo da condividere sui social. Dio stesso, nel Deuteronomio, si preoccupa di dove mandare il suo popolo a espletare i suoi bisogni: "Avrai un posto fuori dell'accampamento e là andrai per i tuoi bisogni. Nel tuo equipaggiamento avrai un piolo, con il quale, quando ti accovaccerai fuori, scaverai una buca e poi ricoprirai i tuoi escrementi." Niente di strano, visto che per i credenti è lui che ci ha creati, buchi ed escrementi compresi, quindi è anche giusto che ci fornisca un tutorial su tutte le nostre meccaniche. E se per De André "Dal letame nascono i fior", per Freud attraversiamo tutti la cosiddetta fase anale, tra i diciotto e i trentasei mesi (qualcuno non la supera mai), in cui prendiamo coscienza dei nostri sfinteri e iniziamo a interessarci e provare piacere nel fare la cacca (se vi interessa l'argomento, leggete "Tre saggi sulla teoria sessuale" e vivete felici). Sicuramente la coprolalia, cioè l'impulso incontrollabile a pronunciare parole e frasi oscene, può essere considerata una malattia, ma da sempre le feci e le funzioni corporali sono state utilizzate, dal basso e dall'alto, come strumento di dissacrazione del potere. La sostanza, solida, è che la stitichezza non rende felici nemmeno le regine.

Fart Simulator 2018 non ha certo un retroterra così colto. Probabilmente è più l'opera di un ragazzotto annoiato che vuole mettersi in mostra usando il classico espediente della scorreggia rumorosa fatta in pubblico. Quella solitamente seguita da sghignazzi scemi. Comunque, a differenza di molte altre operazioni simili, in questo caso la premessa è stata quantomeno fatta seguire da un gioco vero e proprio, a tratti anche ben fatto, pur con tutti i suoi limiti. In verità Fart Simulator 2018 è diviso in quattro giochi tutti con i peti come leit motif: nel primo bisogna scorreggiare sui clienti di un centro commerciale, evitando di farsi prendere da guardie e palestrati e di gonfiarsi eccessivamente facendo passare troppo tempo tra un vento e l'altro, pena l'esplosione in una nuvola marrone; nel secondo bisogna raggiungere lo spazio utilizzando indovinate un po' quale forza propulsiva?

La recensione di Fart Simulator 2018

Non crediamo sia difficile arrivarci; il terzo è un mockup della serie Metal Gear, chiamato Metal Fart Solid, in cui un certo Colon 'El ci affida tramite Codec l'incarico di sventare i piani dei terroristi di Fart-Hound che stanno combinando chissà cosa nella base di Shadow Noses; il quarto e ultimo è un'avventura grafica (molto breve) che diventa un survival action in cui si è armati di un fucile spara peti contro dei terribili zombi. Intendiamoci: ci troviamo di fronte a un titolo povero, dal prezzo bassissimo, che si esaurisce in circa un'ora. Alcune sezioni, in particolare quella del viaggio verso lo spazio, sono patetiche, a essere gentili, ma vi giuriamo che Fart Simulator 2018 riesce a strappare più di qualche risatina e ha anche dei momenti che non esitiamo a definire geniali. Ad esempio ricordate il famoso scontro con Psycho Mantis in Metal Gear Solid in cui bisognava cambiare la porta del controller per sfuggire ai suoi poteri psichici? In Fart Simulator 2018 si affronta un certo Bloody Mensis, che va sconfitto disattivando letteralmente l'audio per fermare il suo terribile canto. Anche la fase arcade è migliore di quello che sembra, visto che giocando si sbloccano diversi bonus, tipo uno smart-peto pulisci schermo o l'invisibilità, che aggiungono un'inattesa varietà all'azione.

Certo, non aspettatevi molto di più di qualche citazione azzeccata o di una corsa al punteggio, perché stiamo sempre parlando di un titolo che viene venduto per due euro. Sicuramente però è molto più riuscito di operazioni nate da presupposti simili, come i "What's Under your blanket!?", che sghignazzavano senza curarsi minimamente del gameplay.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7-4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 10

Requisiti minimi

  • Sistema operativo Windows 7, 8, 10
  • Processore Intel core 2 duo
  • 1 GB di RAM
  • Scheda video GeForce GT2xx
  • DirectX 9.0
  • 260 MB di spazio su Hard Disk

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 1,99 €
Multiplayer.it
6.0
Lettori (1)
10
Il tuo voto

Fart Simulator 2018 sembrava un peto e invece... non è un capolavoro, ma non fa neanche rimpiangere i due euro che si spendono per acquistarlo. È evidente che chi l'ha sviluppato sapeva quello che stava facendo, tra una sequenza arcade ben realizzata e una serie di riferimenti meta-videoludici azzeccati. Ovviamente bisogna essere persone di spirito per apprezzarlo, oltre ad avere la prontezza di turarsi il naso al momento giusto.

PRO

  • Alcuni dei minigiochi sono ben realizzati
  • Più sostanza di quel che si potesse pensare
  • Qualche barlume di genio

CONTRO

  • Alcune sequenze sono orrende
  • Ovviamente dura pochissimo
  • È più uno scherzo che un gioco