0

Giustizieri cyberpunk nella recensione di JYDGE

Atmosfere classiche e tanto gameplay nel twin-stick shooter JYDGE

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   29/01/2018

Il twin-stick shooter è un po' la risposta moderna allo sparatutto classico, un genere su cui i team indie si dedicano volentieri perché in grado di consentire una reinterpretazione piuttosto personale ma fondata comunque su certi principi universali dello shooter. Col tempo, anche questa reinterpretazione si è ovviamente codificata in genere con un proprio canone di riferimento e proprio in questo stile di gioco il team 10tons sembra essersi particolarmente specializzato. Gli autori dell'ottimo Neon Chrome tornano dunque alla carica sul proprio cavallo di battaglia con questo JYDGE, sparatutto a doppio stick che rappresenta un ulteriore affinamento stilistico per gli sviluppatori in questione, nonché un bell'omaggio a certe atmosfere tipiche dello sparatutto di qualche tempo fa.

Giustizieri cyberpunk nella recensione di JYDGE


A chi ha vissuto gli anni 80-90 videoludici questo JYDGE può far emergere ricordi di giochi simili per impostazione come Alien Breed e The Chaos Engine (per non parlare di Smash TV vista la visione futuristica-distopica) o per ambientazione e concetto come Syndicate, e non è detto che questi riferimenti non siano voluti. D'altra parte, la visione cyberpunk del futuro di JYDGE è quella classica degli anni 80: in un mondo dominato dalla violenza, il JYDGE è una sorta di super-poliziotto che viene inviato direttamente nelle zone ad altissimo rischio per fare piazza pulita di cattivi e possibilmente salvare gli innocenti. Come farlo è presto detto: il nostro eroe è un soldato con innesti cibernetici che gli donano abilità sovrumane, nonché un'affidabile arma potenziabile chiamata Gravel con cui è in grado di negoziare a suon di piombo ed esplosivi con qualsiasi malvivente. Se non è qualcosa di classico tutto questo, non sappiamo cos'altro possa esserlo, considerando anche il richiamo all'estetica tradizionale in stile Blade Runner/Syndicate tutta neon colorati e colori acidi, pioggia battente, oscurità e violenza. Con un'inquadratura dall'alto, ci troviamo dunque a controllare il nostro Jydge con uno "stick" e puntare l'arma a fuoco automatico con l'altro, ovviamente attraverso controlli virtuali replicati sul touch screen, in questo caso.

JYDGE Dredd

Tradizionale è anche la progressione del gioco suddiviso in livelli, ma con una certa importanza assegnata al modo in cui questi vengono completati. Di base, si tratta solitamente di ripulire varie zone da tutte le minacce presenti e salvare gli ostaggi, con una certa libertà lasciata al giocatore per quanto riguarda il percorso da seguire e le metodologie di distruzione da adottare. Questo per quanto riguarda l'obiettivo principale, ma ogni livello propone dei traguardi secondari che diventano di importanza fondamentale per poter ottenere le medaglie, condizioni necessarie per sbloccare livelli e potenziamenti. L'evoluzione del protagonista assume un'importanza capitale con l'aumentare del livello di difficoltà, pertanto questa ricerca degli obiettivi secondari è parte integrante del gioco e non un semplice extra, portandoci a ripercorrere livelli già conclusi anche più volte per ottenere le medaglie, in una meccanica che in un certo senso ricorda un po' il classico grinding.

Giustizieri cyberpunk nella recensione di JYDGE


Proprio come in quest'ultimo caso, il rischio è che la ripetizione ossessiva dei livelli, dato anche l'alto livello di sfida di alcune richieste speciali, possa portare presto alla ripetitività eccessiva o alla frustrazione, anche perché i livelli sono stabili e non generati in maniera random. Tuttavia, un certo studio nel applicato al level design e la possibilità di affrontarli in maniere anche sensibilmente diverse mitiga in parte questa deriva: un elemento importante in questo senso è dato anche dalle possibilità di modifica del Jydge e della sua arma Gravel. I power-up, infatti, non solo aumentano il potere distruttivo o le abilità passive del protagonista ma possono anche offrire soluzioni strategiche alternative e quindi diversi approcci ai livelli: alcune munizioni, ad esempio, consentono di distruggere pareti, altre rimbalzano contro i muri, altre ancora evitano automaticamente i civili, tutto questo consente una certa varietà di stili di combattimento e modi di affrontare una stessa ambientazione.

Giustizieri cyberpunk nella recensione di JYDGE

Conclusioni

Versione testata iPad
Digital Delivery Steam, App Store
Prezzo 5,49 €
Multiplayer.it
8.2
Lettori (1)
7.6
Il tuo voto

Nell'impostazione tutto sommato nuova del twin-stick shooter, JYDGE è intessuto di richiami ad esperienze videoludiche classiche, sebbene non sia chiaro se questo sia voluto o meno. Fatto sta che è difficile non ricordare Syndicate o titoli similari in questa riproposizione canonica del futuro cyberpunk, nella quale è calato uno sparatutto frenetico e impegnativo, divertente quasi al punto da farci scordare i limiti intrinseci degli stick virtuali su touch screen. Un esteso sistema di potenziamenti spinge a completare a fondo i livelli con i loro obiettivi secondari, offrendo anche variazioni al gameplay che mitigano l'inevitabile ripetitività del ritorno in ambientazioni già esplorate, sebbene la scarsità di variazioni sul tema possa farsi sentire nel medio termine.

PRO

  • Buona meccanica sparatutto
  • Ottima implementazione dei power-up
  • Estetica cyberpunk classica e sempre piacevole

CONTRO

  • Poche variazioni nella struttura delle missioni
  • Buon adattamento al touch screen, ma i limiti rimangono
  • La ripetizione dei medesimi livelli può annoiare