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Super Mega Baseball 2: la recensione

Metalhead tenta il fuori campo con Super Mega Baseball 2, un sorprendente gioco dedicato al baseball che mescola leggerezza e simulazione

RECENSIONE di Mattia Armani   —   08/05/2018

Gratis con Xbox Live Gold per il mese di maggio, Super Mega Baseball 2 raccoglie l'eredità del primo valido capitolo per portarla nell'era di PlayStation 4 Pro e Xbox One X che rispetto alle versioni base delle medesime console vantano diverse migliorie tecniche, lasciando però l'esclusività della risoluzione 4K alla versione PC. Ma non è di certo la grafica il punto di forza del titolo Metalhead, che mantiene lo stile deformed del primo capitolo puntando i riflettori sull'evoluzione del gameplay, sullo stile umoristico e sulle novità più concrete che riguardano il multiplayer online e una personalizzazione estesa.

Casa base Jack!

La grafica caricaturale, gli scivoloni e le animazioni umoristiche sono una parte importante dell'identità di Super Mega Baseball 2, un titolo che per certi versi ricorda alcuni lungometraggi in computer grafica targati Dreamworks, ma non sono indicatori della profondità del gameplay. I giocatori, va detto, si muovono un po' più velocemente di quanto non possa fare un essere umano in carne e ossa, ma la fisica è realistica, i salti non sono estremi e il ritmo di gioco ricorda molto da vicino quello di una vera partita di baseball. Super Mega Baseball 2, nonostante il nome altisonante che ricorda qualche vecchia gloria nipponica, è un vero e proprio gioco di baseball, non certo simulativo come MLB The Show ma comunque capace di accontentare tanto il giocatore occasionale quanto l'appassionato. Anche il primo dei due, comunque, deve prendersi il tempo di imparare almeno le regole base che girano intorno a un campo di gioco diviso in due parti. Quella più importante, chiamata diamante, deve il suo nome alla posizione delle quattro basi che la delimitano e che possono essere occupate, procedendo in senso antiorario, dalla squadra che è in attacco. Perché questo avvenga è necessario che il battitore, che è posizionato sulla casa base, riesca a effettuare una battuta valida, impedendo al lanciatore di centrare il guantone del ricevitore e di effettuare uno strike.

Super Mega Baseball 2: la recensione

Se il battitore subisce tre strike è fuori e rischia di finirci anche mancando la palla o facendola finire più volte fuori dalla zona di gioco valida. Se invece riesce a battere correttamente può correre verso la base che si trova alla sua destra e può occuparla a meno che gli avversari non prendano al volo la palla che ha appena battuto o che non riescano a lanciarla a uno dei difensori che occupano la base verso cui sta correndo prima che riesca raggiungerla. Tutto questo, che comprende diverse altre meccaniche come finte e palle smorzate, gira intorno al fatto che i corridori riescano o meno a compiere il giro completo del diamante, ottenendo un punto ciascuno ogni volta che raggiungono la zona di partenza che non a caso si chiama casa base. Ed è un percorso difficile a meno che un battitore non riesca a centrare il cosiddetto fuoricampo, mossa regina del baseball, che vede la palla battuta uscire dal terreno di gioco permettendo a tutti i corridori in campo di andare a punto senza che gli avversari possano fare alcunché per fermarli. In ogni caso, comunque, eliminati tre attaccanti i ruoli delle due squadre si invertono e quando entrambi i turni di attacco sono conclusi si chiude un inning, l'unità in cui sono suddivise le partite di baseball.

Super Mega Baseball 2: la recensione

Obiettivi Xbox One

I mille punti di Super Mega Baseball 2 sono vincolati a una grande varietà di obiettivi che comprendono le attività online, la campagna, la personalizzazione e la padronanza del gameplay. Qualche achievement pretende più che altro tempo e pazienza per essere sbloccato, ma il grosso dei punti in palio dipende dal livello di abilità del giocatore, tanto nel colpire la palla quanto nello sconfiggere l'intelligenza artificiale ai più alti livelli di difficoltà.

Un diamante grezzo

Il duello tra attacco e difesa è il momento più rappresentativo del baseball, almeno nell'immaginario comune, e lo è anche in Super Mega Baseball 2, con il giocatore che si ritrova ciclicamente a coprire il ruolo di lanciatore e battitore. Nei panni del primo ci ritroviamo sul monte di lancio, una zona posta esattamente a sessanta piedi e sei pollici dalla casa base, e prima di scagliare la palla possiamo scegliere quale tipo di lancio effettuare passando dalla più diretta palla veloce alla più lenta e meno prevedibile palla curva. Scelto l'approccio, che può essere variato applicando diversi modificatori con la croce direzionale, non resta che decidere la posizione del cursore e controbilanciarne il movimento automatico che avviene mentre carichiamo il lancio con l'apposito tasto. Lo scopo è quello di lanciare il meno centralmente possibile senza uscire dalla zona di strike, e l'approccio scelto da Super Mega Baseball 2 rende le dinamiche di lancio ben più divertenti e varie di quanto non lo siano nella stragrande maggioranza dei titoli di baseball esistenti. E lo stesso vale per la fase di battuta, con un indicatore di posizione che si muove automaticamente verso la palla, anche se può essere influenzato dal giocatore per alterare la traiettoria, e ci suggerisce quando è il momento giusto di premere il tasto per colpirla. Quando questo avviene la sfida si sposta sul resto del campo e come capita spesso nei giochi di baseball i tasti azione del pad, disposti a rombo, corrispondono alle basi del diamante, consentendoci di scegliere con un click verso quale indirizzare la palla se siamo in difesa o uno specifico corridore se siamo in attacco. Ma questo approccio non è così intuitivo come sembrerebbe, visto che si scontra con una reattività non impeccabile dei controlli, con il comportamento non sempre coerente dell'intelligenza artificiale e con la necessità di scegliere uno specifico giocatore o caricare una barra di potenza per lanciare la palla il più velocemente possibile verso la posizione desiderata. Con il tempo però i problemi passano in secondo piano, lasciandoci in mano un gameplay che regala parecchie soddisfazioni e valorizza le sostituzioni grazie a un ottimo sistema di gestione di morale e affaticamento. Lanciare il corridore verso una base nell'istante giusto o fermare un'azione avversaria sul filo sono momenti importanti che in Super Mega Baseball 2 possono dare tanta soddisfazione quanto battere un fuoricampo, ed è senza dubbio questo uno degli indicatori più evidenti dell'impegno profuso da Metalhead nello sviluppo di un titolo che si mantiene in perfetto equilibrio tra semplicità e realismo. Tutto condito da un selettore della difficoltà che permette di tarare la sfida al millimetro, dalla personalizzazione completa che compensa l'assenza di qualsivoglia licenza e dall'inedito online che include anche la cooperativa in due contro la CPU. Peccato per le troppe similarità tra i pochi stadi disponibili e per il cross-play che come al solito non funziona tra PlayStation 4 e Xbox One, ma si tratta di note minori per un titolo si pone un gradino al di sopra del primo capitolo e si guadagna un posto al sole nel panorama dei titoli dedicati al baseball.

Super Mega Baseball 2: la recensione

Conclusioni

Versione testata Xbox One
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Windows Store
Multiplayer.it
8.5
Lettori (4)
7.8
Il tuo voto

A prima vista Super Mega Baseball 2 potrebbe sembrare un arcade scanzonato, e chi pretende licenze e realismo assoluto potrebbe restarne deluso, ma dietro alle gambette corte e alle mascelle poderose dei giocatori si nasconde un titolo in ottimo equilibrio tra leggerezza e simulazione, ancora imperfetto ma fedele quanto basta al vero baseball senza per questo pretendere una conoscenza enciclopedica del celebre sport statunitense.

PRO

  • Meccaniche e fisica realistiche e soddisfacenti
  • Gameplay profondo e divertente, ora potenziato da un vero comparto online
  • L'Ego system permette di tarare la difficoltà al millimetro

CONTRO

  • Intelligenza artificiale non sempre coerente e controlli talvolta poco reattivi
  • Lo stile grafico non è dei più originali