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Grand Slam Tennis, recensione

Inaspettatamente tocca ad EA, e non a Nintendo, fare da apripista per il MotionPlus: gli sviluppatori americani saranno stati in grado di cogliere l'occasione?

RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   29/06/2009

Per lungo tempo rivoluzione tecnologica e ludica, almeno in casa Nintendo, sono stati praticamente sinonimi: ogni passo in avanti sul fronte hardware era costantemente accompagnato da uno in quello software, in modo che si esaltassero vicendevolmente, come accadde, ad esempio, tra Nintendo 64 e Super Mario 64.

Grand Slam Tennis, recensione

Durante la stessa epoca, tuttavia, Nintendo non agevolava, per usare un eufemismo, la terze parti che sviluppavano sulla sua piattaforma; adesso siamo nel 2009, il Wii è la console più venduta della generazione, e ad aprire le danze del MotionPlus non c'è un Mario, ma Grand Slam Tennis, di EA.

Salita d'apprendimento

Chiunque si aspettasse di trovarsi di fronte a un gioco in stile Nintendo, pervaso dal sacro fuoco dell'ormai celebre "easy to play, hard to master", rimarrà sicuramente interdetto: il MotionPlus non rende più intuitiva l'esperienza ma, piuttosto, la rende più ostica (soprattutto a chi non ha esperienze tennistiche - reali, non virtuali - alle spalle).

Grand Slam Tennis, recensione

Tralasciando per un momento la qualità del gioco con la nuova periferica, non si può non constatare che, privato del MotionPlus, Grand Slam Tennis risulta più macchinoso e meno profondo del tennis di Wii Sports: i tiri vengono indirizzati sempre in base al tempismo con cui si colpisce la pallina, tuttavia i movimenti automatici del tennista seguono routine meno realistiche e, soprattutto, meno funzionali. Le cose migliorano un po' attaccando il nunchuk, dandosi la possibilità, sostanzialmente, di correggere gli errori della CPU muovendo direttamente il proprio alter ego: in questo caso gli scambi diventano immediatamente più fluidi - e vari - ma, allo stesso tempo, richiedono più abilità e coordinazione, allontanando tutta quella fascia di giocatori occasionali sulla quale ha costruito la propria fortuna Wii Sports. Se giocato per un breve periodo di tempo, quindi, Grand Slam Tennis non convince con nessun sistema di controllo: con Motion Plus e nunchuk risulta poco immediato, senza, invece, meno intuitivo e divertente di Wii Sports.

Nuova Generazione

Il tennis EA dunque non solo non è immediato, ma è completamente privo di un ponte che porti il giocatore dalla modalità più semplice, quella col solo wiimote, a quella più complessa con MotionPlus e nunchuk: la fase iniziale è una salita molto ripida, uno scoglio da superare solo con perseveranza, che allontanerà, prima che vengano padroneggiate le meccaniche di gioco, tanti utenti, potenziali e reali.

Grand Slam Tennis, recensione

Tuttavia, una volta imparato a coordinare i movimenti del tennista con quelli della racchetta, una volta intuito come tenere il Wiimote e come colpire la pallina, la profondità e la varietà di Grand Slam Tennis si manifestano in tutta la loro grandezza: probabilmente già tra un anno sarà superato, ma adesso, sia se paragonato ai giochi privi di motion control, sia se paragonato a quelli per Wii di prima generazione (come il già citato Wii Sports), porta l'interazione a un livello superiore rispetto a qualunque cosa provata prima. La varietà di colpi è enorme: sono tante le direzioni che può prendere un tiro, sono ancora di più gli effetti imprimibili alla pallina che, sintetizzabili nelle due macro categorie Topspin e Backspin, vengono declinati dalle tante possibili inclinazioni del Wiimote. Tutte queste variabili, che influenzano ogni singolo colpo, esaltano la qualità complessiva degli scambi, che mai prima d'ora in un videogioco erano stati così eterogenei, numerosi e realistici.

Online

L'elemento meno curato del sistema di controllo sono sicuramente le battute, che vengono regolate attraverso il tempismo del colpo - alla Wii Sports - e l'inclinazione della leva analogica: un approccio non dissimile da quello che si sarebbe potuto avere senza MotionPlus. Altra scelta discutibile, almeno in teoria, sembrava quella di aver affidato le palle corte e i pallonetti alla pressione di un tasto: questa soluzione al contrario si è rivelata efficace e utile a non complicare ulteriormente - eccessivamente - il gioco, rendendo le partite più ritmate senza privarle di profondità. In Grand Slam Tennis i giocatori hanno la possibilità di migliorare insieme al proprio alter-ego, visto che la modalità più riuscita dell'intero prodotto, almeno in single player, è proprio la carriera: sebbene i quattro tornei che compongono il Grande Slam non siano intervallati da competizioni minori - esclusi match bonus e amichevoli - veder crescere il proprio personaggio, nelle statistiche e abilità, e migliorare come giocatori allo stesso tempo, è piuttosto gratificante. Padroneggiare il sistema di controllo del titolo EA non è facile, ma una volta che ci si è riusciti la scalata verso la gloria è divertente e appagante, soprattutto perché molto impegnativa, cosa rara in un periodo come questo in cui assistiamo ad un imbarazzante calo della difficoltà media dei videogiochi. Sviluppare le caratteristiche del proprio alter-ego è divertente, ma sarebbe stato molto meno stimolante senza la possibilità di farlo gareggiare online con altri tennisti: fortunatamente in questo Grand Slam Tennis riesce in pieno, tanto da offrire il miglior servizio Wi-Fi su Wii, superando anche Mario Kart, più che nell'assenza di lag, pressoché impercettibile in entrambi i giochi, nella qualità del servizio, finalmente privo di codici amico, veloce nel trovare rivali e con graduatorie sia singolari che suddivise a nazioni.

Nerd Sudati

Lo stereotipo del giocatore "hardcore" immobile è destinato ad essere ribaltato nell'immediato futuro, sempre che la via indicata da Nintendo, come sembra sempre più probabile, divenga lo standard al quale tutti faranno riferimento: giocando Grand Slam Tennis non solo non basta oscillare il polso come in Wii Sports, ma non si può nemmeno stare seduti. Per vincere bisogna spesso ruotare il corpo in base alla posizione del personaggio, e per effettuare certi colpi è necessario muovere tutto il braccio, non solo accennare uno spostamento; oltre alla fatica, è reale il rischio di infortunarsi se poco allenati.

Grand Slam Tennis, recensione

A causa del grande spazio (fisico) richiesto per giocare, oltre che per l'inevitabile ma fastidioso split screen verticale (doppi esclusi), il multiplayer offline non è divertente quanto sperato: naturalmente il problema è relativo e principalmente logistico (oltre che finanziario), visto che con una sala spaziosa e una tv da 40'' si risolverebbe immediatamente la questione. Sebbene tecnicamente povero, un altro aspetto riuscito è lo stile grafico adottato, che rende Grand Slam Tennis piacevole da vedere più di quanto non lo sarebbe stato se gli sviluppatori avessero optato per il realismo, campo in cui il Wii, per ben noti e risaputi limiti, non può certo competere con le console Sony e Microsoft. La colonna sonora è stata composta da Paul Van Dyk, uno dei DJ più famosi e talentuosi del pianeta, che, nonostante non abbia certamente offerto la sua migliore performance, ha dato vita a dei pezzi molto caratteristici, in linea con la grafica di Gran Slam Tennis.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.3
Lettori (54)
8.3
Il tuo voto

Grand Slam Tennis è imperfetto, poco immediato, abbastanza macchinoso, decisamente sconsigliato se giocato senza MotionPlus; tuttavia è anche il primo gioco, se utilizzato insieme alla innovativa periferica Nintendo, ad entrare in un nuovo mondo, è il primo titolo di seconda generazione per il Wii e di una nuova era per il videogioco in generale, porta l'interazione a un livello di complessità e profondità mai raggiunto prima. Farraginoso, ma rivoluzionario (e con un ottimo servizio online).

PRO

  • Interazione portata su nuovi livelli
  • Vario e realistico come nessun tennis prima d'ora
  • Buono stile grafico
  • Miglior online su Wii

CONTRO

  • Senza MotionPlus vale la metà
  • Poco immediato
  • Fisicamente faticoso