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Un Avatar blu alto tre metri

Indossate i trampoli e la calzamaglia blu e gettatevi nella nuova avventura di James Cameron

RECENSIONE di Michele Bertini   —   02/12/2009

Versione testata: Xbox 360

Accompagnato da una genesi travagliata, l'ultimo, visionario lavoro del regista padre di Terminator James Cameron è definitivamente giunto a conclusione e prossimo all'uscita nelle sale di tutto il globo. A dare maggior completezza all'intero progetto, Cameron ha voluto seguire da vicino ogni passo dello sviluppo del tie-in della pellicola, affidato alle mani di Ubisoft che ha portato avanti la sfida pioneristica di voler sdoganare la stessa tecnologia 3D di cui si vanta il film anche all'interno dell'omonimo gioco.

Un Avatar blu alto tre metri

Fin da subito ci si è resi conto come questa implementazione sarebbe costata qualche compromesso, oltre al fatto che la fruizione del vero 3D per la totalità dell'utenza videoludica rimanga ancora oggi una utopia. A questo punto c'è da capire se gli sforzi profusi hanno dato i loro frutti e se con James Cameron's Avatar ci hanno regalato un prodotto godibile al di là delle mere questioni di natura tridimensionale.

Pandorapedia

Le vicende si sviluppano sulla superficie del pianeta Pandora, caratterizzato da una florida vegetazione e da una popolazione autoctona dalle sembianze umanoidi, i Na'vi, dalle spiccate caratteristiche tribali e che vivono in un particolare stato di simbiosi con la natura del pianeta stesso. Già dalla selezione del nostro personaggio appare evidente come durante la storia saremo chiamati a impersonare sia un umano che un Na'vi, che stanno a rappresentare i due schieramenti che combattono per il controllo del pianeta. La campagna inizia nei panni di un militare appena giunto dalla terra e dopo pochissime ore di gioco un bivio narrativo costringe il giocatore a decidere da quale parte stare: da quella degli invasori dell'RDA, oppure se prendere le difese dei Na'vi nella loro lotta per la propria patria. Non due campagne distinte ma una sola che, se voluta sviscerare completamente, richiede di essere rigiocata dal principio una seconda volta.
Il procedere per missioni ci dà la possibilità di sbloccare e visitare numerose aree del pianeta, queste risultano particolarmente vaste ed esplorabili in tutta la loro superficie quasi come ci trovassimo in un episodio della serie GTA.

In ogni zona di gioco sono disponibili missioni da sbloccare e obiettivi secondari da conseguire, il tutto integrato nel level design della zona esplorabile nella sua totalità grazie anche all'uso di mezzi o creature, sia aeree che terrestri.
Grande importanza è stata posta nel proporre un mondo credibile e profondamente caratterizzato fin nei minimi particolari, il gioco infatti vanta una sua enciclopedia chiamata "Pandorapedia" che offre alcune informazioni riguardo ogni elemento dell'universo partorito da James Cameron, dalle informazioni sulla fauna e al flora di Pandora a quelle sui Na'vi fino alle schede tecniche riguardo le strutture degli umani e ai tutorial sui mezzi da comandare e sulle creature da cavalcare. Il numero di voci della Pandorapedia può anche essere ampliato grazie alla possibilità del giocatore di analizzare l'ambiente con uno scanner che ricorda da vicino quello utilizzato in Metroid Prime.

Lost Pandora

Durante il nostro vagare per le giungle inospitali di Pandora si ha a che fare con numerosi pericoli rappresentati dalla flora e dalla fauna del pianeta e dagli indigeni bluastri, se stiamo seminando distruzione nei panni di un umano, oppure dall'esercito invasore dell'RDA qualora si decida di abbracciare la nobile causa dei Na'vi. Nel primo caso il gameplay ricorda molto da vicino quello di Lost Planet, con la telecamera alle spalle del personaggio e la selezione delle armi attraverso il d-pad insieme ad un sistema di mira in terza persona privo di alcuno zoom sull'arma. L'azione è veloce e talvolta confusionaria, complice una telecamera posta a una distanza non ottimale dal personaggio e la fitta vegetazione che non di rado contribuisce a nascondere il nostro assalitore. La campagna degli umani risulta sicuramente più divertente anche se la schiacciante superiorità bellica dell'RDA e il ricorso a mezzi militari particolarmente efficaci su campo di battaglia appiattiscono eccessivamente verso il basso la difficoltà del gioco. Non altrettanto convincente appare il combattere tra le fila dei nativi bluastri, in questo caso bisogna rivolgersi prevalentemente al corpo a corpo sfruttando la superiorità fisica degli alieni. Noiosa e ripetitiva questa faccia della campagna non regala stimoli né particolari momenti memorabili che invogliano a portarla avanti.

Un Avatar blu alto tre metri

A dare maggior profondità agli scontri vengono in aiuto un discreto numero di abilità che possono essere sbloccate o potenziate accumulando esperienza e che riflettono le caratteristiche peculiari e tecnologiche degli umani (come una richiesta di attacco aereo) o l'innata fusione dei Na'vi con la natura del loro pianeta natale. Oltre al potenziamento delle varie abilità, l'accumulo di esperienza in combattimento porta a ottenere nuove armi e armature sempre però seguendo uno schema di ricompense preimpostato. A dare un po' di varietà ai combattimenti contribuiscono alcuni boss che, anche se non necessitano di una particolare tecnica per aver ragione su di loro, offrono pur sempre una sfida maggiore rispetto all'eccessiva facilità della campagna. Davvero limitata è invece la longevità che si assesta su appena 5 ore se ci si dedica alle sole missioni principali, quest'ultime eccessivamente ripetitive e banali e non basta l'espediente della doppia campagna per risollevare il giudizio generale.

Risiko Avatar

Ad agevolare gli spostamenti all'interno delle grandi aree di gioco, oltre al ricorso a mezzi umani e bestie selvagge, corrono in aiuto i teletrasporti disseminati in numerosi punti strategici che possono essere utilizzati una volta attivati, questa risorsa è presente per entrambe le specie comandabili dal giocatore che sfruttano però elementi diversi e indipendenti per spostarsi. Un'altra funzione dei teletrasporti è quella di poter accedere ad un gioco secondario denominato Conquista. Questa modalità strategica offe una rappresentazione tridimensionale dell'intero pianeta Pendora suddiviso in diverse aree colorate di diverso colore, roso o blu, a seconda se siano sotto il controllo degli umani o dei Na'vi. In ogni area è possibile ubicare, crediti permettendo, basi di supporto e difese di vario genere, oltre alla mobilitazione e creazione di truppe suddivise, in ordine di forza tra fanteria, mezzi terrestri e unità volanti. Seguendo un'alternanza di azione a turni, proprio come ne famoso gioco da tavolo risiko, abbiamo il compito di conquistare tutte le aree del nemico diventando di conseguenza i soli padroni del pianeta, gli scontri si sviluppano seguendo un criterio numerico, influenzabile dalla presenza di fortificazione o di unità di livello superiore. Sicuramente si tratta di una feature accessoria molto gradita, che può contribuire ad allungare il brodo di una campagna che si esaurisce troppo in fretta e che regala molte soddisfazioni, oltre ad un buon numero di bonus godibili nel gioco principale.

Obiettivi Xbox 360

James Cameron's Avatar non è molto generoso per quanto riguarda i punti e gli obiettivi, molti dei quali sono segreti o sbloccabili durante la campagna o nel multiplayer, mentre gran parte del bottino è destinato per chi riesce a completare tutte le sottomissioni di ogni area disponibile su Pandora.

3D o non 3D

Inutile spreco di risorse o nuova frontiera del videogioco? Non sarà certo James Cameron's Avatar a fugare tutti i dubbi che ruotano attorno all'uso della tecnologia 3D nei videogiochi, in particolar modo perché è ovvio come ancora la stragrande maggioranza dell'utenza non ha la strumentazione adatta (leggasi un televisore ad alta definizione che lo supporti) per poter godere di questo prodigio tecnico. Per i pochi fortunati che dispongono di una tv adatta rimandiamo alla nostra prova sul campo per valutare l'influenza della tridimensionalità sul gioco. Vissuto in modalità normale Avatar denota sì qualche compromesso dovuto all'implementazione della nuova feature, avvertibile in particolar modo in campo di illuminazione dinamica, shader ed effetti vari che latitano sulla scena, ma l'impatto generale è senz'altro molto buono e valorizzato dalla totale assenza di aliasing. Un plauso ai programmatori va per la realizzazione degli ambienti di Pandora che regalano scenari naturalistici davvero ammirevoli che trasmettono la sensazione di un ecosistema tanto affascinante quanto ostile, ma comunque vivo e dinamico. Il numero di poligoni utilizzati non fa gridare al miracolo, ma non risulta mai deficitario o grezzo. Questi risultati sono stati ottenuti grazie ad un attento e apprezzabile lavoro in fase di direzione artistica, piuttosto che ricorrendo alla mera opulenza grafica, quest'ultimo è di certo l'aspetto meglio riuscito di tutto il pacchetto.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.6
Lettori (137)
7.0
Il tuo voto

I problemi di James Cameron's Avatar risiedono, al di là della tanto chiacchierata implementazione della tecnologia 3D, in una campagna dalla duplice faccia: se tra le file dell'RDA ci si diverte abbastanza grazie sopratutto alle sezioni a bordo di mezzi, mecha ed elicotteri, combattere con i Na'vi risulta un'esperienza molto meno appagante. Spesso eccessivamente facile e davvero troppo breve non si risolleva con le missioni secondarie o con una modalità multiplayer che non aggiungono niente di concreto all'economia generale del gioco. Anche la necessità di non svelare niente della trama dell'attesissimo film mortifica la narrazione e l'immersività nello splendido (quello sì) pianeta Pandora.

PRO

  • Aree vaste e liberamente esplorabili
  • La giungla di Pandora è affascinante
  • I mezzi umani danno soddisfazioni

CONTRO

  • Il 3D è una feature per pochi
  • Singleplayer ripetitivo e breve
  • Campagna dei Na'vi non all'altezza