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Il fascino del vuoto

The Void è un gioco complesso e articolato, capace di affascinare e di sconvolgere. Scopriamo perché.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   28/12/2009

The Void non è un videogioco semplice da spiegare. All'apparenza sembra uno sparatutto in prima persona, ma le similitudini si fermano alla posizione delle telecamera in soggettiva.

Il fascino del vuoto

Nei panni di un trapassato finito in un non luogo (il "Void" del titolo) popolato da strane creature il cui eterno perpetuarsi è a rischio, dovremo andare a caccia di... colori. Non pensate subito al peggio. I colori servono praticamente a tutto e sono la base delle interazioni possibili nel mondo di gioco. Ad esempio, uno degli scopi principali da perseguire è quello di creare dei giardini di colori per garantirsi la sopravvivenza. Per farlo bisogna avvicinarsi agli alberi, "spalmarli" con un colore per fargli prendere vita e, trascorso un ciclo nel Void, tornare a raccogliere i frutti del lavoro. Più colore si spalma sull'albero, più se ne potrà raccogliere successivamente. Ma come si modulano i colori? Semplice, li si raccoglie (da alberi, erba o lucciole) e nella cosiddetta Camera Obscura li si incanala in uno dei cuori del personaggio (ne può avere un massimo di ventuno) traendoli dalla barra della Lympha (la memoria dei colori raccolti), per farli infine trasformare in tonalità utilizzabili che finiscono nella paletta alla sinistra dello schermo.

Il vuoto

I colori hanno anche altre funzioni. Ad esempio servono per combattere contro i predatori che girano per le camere delle Sister, delle entità mistiche femminili che popolano il Void e che guidano le azioni del protagonista. Per farlo bisogna spalmare i nemici e, negli scontri più avanzati, usare dei glifi per compiere attacchi più complicati o per difendersi.

Il fascino del vuoto

Ogni glifo va disegnato sullo schermo consumando colori. Anche in questo caso, più colore si spalma, più potente sarà l'effetto prodotto. Non bastasse quanto illustrato sopra, i colori hanno anche altre funzioni, come quella di permettere di comunicare con le Sister e i Keeper (i guardiani delle Sister) o quella di ottenere i favori delle prime riempiendone i cuori. Vi sembra complicato? Non è ancora finita. Il Void è diviso in camere che vanno raggiunte tracciando percorsi diversi. A differenza di quando ci si trova nelle camere, nel Void il tempo scorre facendo alternare i cicli che consentono la riproduzione del colore (e della fauna) nelle camere. Purtroppo il tempo consuma anche il colore vitale del protagonista, che va ripristinato nella Camera Obscura. Quindi, lo scorrere del tempo è necessario al giocatore per poter accumulare colore, ma è nello stesso tempo deleterio perché ne può causare la morte.

Il pieno

Come avrete capito The Void è un videogioco molto più sfaccettato della media.

Il fascino del vuoto

Tanta complessità viene arricchita da una visione filosofica di fondo che guida le mosse del giocatore e le mette più volte in discussione, sia a livello di meccaniche di gioco che di trama vera e propria, sviluppangola in modo inaspettato. I ragazzi di Ice-Pick Lodge, già autori del controverso e affascinante Pathologic, possono essere senza dubbio annoverati tra quei pochi che cercano di spingere il medium videoludico oltre la soglia del giocattolo tecnologico. Ovviamente The Void non è per tutti e richiede, soprattutto all'inizio, la volontà di confrontarsi con un prodotto dal gameplay originale che fonda il suo fascino sulla rappresentazione più che sull'azione e che chiede al giocatore di compiere delle scelte spesso problematiche, per condurlo a uno dei tredici finali differenti.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (23)
8.1
Il tuo voto

Se lo confrontiamo con i prodotti medi che affollano il mercato, The Void lascia interdetti per la sua diversità. In questo caso il voto deve essere letto come un'indicazione per il pubblico medio, non come un giudizio complessivo sul gioco che, per quanto ci riguarda, può ambire a qualsiasi voto (dipende da come lo si legge). Consci della complessità che lo caratterizza e delle diverse emozioni che può produrre, tra le quali il rifiuto totale, vogliamo darvi un consiglio anomalo per una recensione, che solitamente dovrebbe dare un giudizio assoluto: parlatene con chi lo ha giocato. The Void può produrre sensazioni molto diverse tra loro e merita di essere approfondito e giocato fino in fondo.

PRO

  • Rappresentazione audio/visiva affascinante
  • Trama e meccaniche di gioco fuse in modo originale e naturale
  • Molto complesso

CONTRO

  • La curva di apprendimento è piuttosto ripida
  • Alcuni potrebbero rimanere interdetti e non capirlo
  • Molto complesso

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: GeForce 250 GTS
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP/Vista/
  • Processore: Pentium 4 da 2,0 GHz/AMD Athlon 2000+ o superiore
  • RAM: 512 MB
  • Scheda video: GeForce 5600 o ATi Radeon 9600, entrambe con 128MB
  • Spazio su disco: 6 GB
  • DirectX: 9.0c