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Astro Ranch, recensione

Ispirandosi ai più popolari "farming game" in circolazione, Tag Games porta su iPhone la propria interpretazione della vita di fattore... su un pianeta alieno.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   24/03/2010

I due simpatici gemelli Max e Sindy non riescono a smettere di farsi i dispetti, neppure durante un viaggio spaziale. Premere troppi pulsanti sul quadro dei comandi può non essere l'idea migliore in certi casi, però, e così la navicella su cui si trovano comincia a dare i numeri, costringendoli ad abbandonarla a bordo di due distinte capsule d'emergenza.

Astro Ranch, recensione

Fratello e sorella finiscono dunque per separarsi, atterrando su pianeti differenti; ma vengono immediatamente accolti con calore dagli abitanti del luogo, entusiasti all'idea di affidare la gestione dei propri campi a un illustre membro della Farming Federation. Dopo aver scelto di impersonare Max o Sindy, insomma, ci troviamo a fare quattro chiacchiere con il sindaco del villaggio su cui siamo atterrati. Ci spiega che i terreni sono fertili, che possiamo coltivare diversi tipi di ortaggi e che la loro rivendita ci farà guadagnare un interessante gruzzolo. Con la giusta somma di denaro magari potremo acquistare una nuova navicella e tornare a casa? Meglio levarsi dalla testa certe idee, almeno per il momento. Piuttosto, è il caso di rimboccarsi le maniche e dedicarsi all'agricoltura...

Quanti occhi ha Zio Tobia...

A parte l'ambientazione aliena, Astro Ranch si presenta come un "farming game" classico, in cui il nostro obiettivo è l'arricchimento dei campi attraverso le varie fasi di lavoro: la semina, l'innaffiamento, l'eventuale disinfestazione e la raccolta. Con il denaro inizialmente a nostra disposizione, possiamo recarci presso il rivenditore locale e acquistare ad esempio dei semi di mais, quelli più a buon mercato, con lo scopo di ottenere delle belle pannocchie da vendere. Comprati i semi, torniamo al campo e utilizziamo la vanga per smuovere il terreno: basta selezionare lo strumento in questione dall'inventario per farne apparire l'icona nella parte alta a destra dello schermo, quindi trascinare detta icona sulla zona di terreno che intendiamo lavorare.

Astro Ranch, recensione

Con qualche quadratino di terreno smosso, selezioniamo i semi e allo stesso modo li trasciniamo verso la zona in cui vogliamo piantarli. Il resto dipende dal tempo e dall'acqua: il primo scorre purtroppo in maniera molto lenta e non è possibile accelerarlo in alcun modo, la seconda va raccolta presso il pozzo e versata utilizzando il nostro fido annaffiatoio. Una volta raggiunta la loro forma finale, le pannocchie possono essere raccolte utilizzando la falce e poi depositate presso una sorta di impianto di spedizione che le immette sul mercato e ci restituisce una somma di denaro. Reinvestendo questi soldi potremo acquistare semi per piante di varia natura, più o meno semplici da coltivare e contraddistinte da un differente valore di mercato. Nel caso in cui si presentino dei parassiti a minacciare le nostre piantagioni, dovremo acquistare dei pesticidi e applicarli sulla zona interessata prima che la pianta venga compromessa. Durante le prima fasi di gioco, tale eventualità avrà un peso non indifferente sui risultati, perché i pesticidi hanno un certo costo e possono essere utilizzati una sola volta. L'azione di gioco standard viene arricchita dalla presenza di un paio di semplici minigame (la pesca, su tutti) che hanno il compito di farci trascorrere nel modo più veloce possibile il tempo che divide una "innaffiata" dall'altra. L'unica alternativa a questa soluzione sarebbe infatti recarsi nella propria "casa" e dormire per alcune ore, svegliandosi poi giusto in tempo per innaffiare le piante e ripetendo l'operazione fino alla raccolta. Si tratta di un limite non da poco, che pesa sul gameplay come un macigno anche e soprattutto vista la natura portatile del gioco: non è davvero proponibile tenere l'iPhone in mano aspettando che i minuti passino, senza la possibilità di accelerare il tempo, e allo stesso modo la gestione di piantagioni sempre più grandi e bisognose di attenzione si traduce in un'esperienza impegnativa, che richiede molto tempo e pazienza. Il comparto tecnico è composto da una grafica di discreta fattura, funzionale al gioco ma senza strafare, e da un accompagnamento musicale piuttosto ripetitivo. I controlli si basano esclusivamente sul touch screen, con il personaggio che si muove prontamente verso il punto dello schermo che tocchiamo.

La versione testata è la 1.1
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Conclusioni

Multiplayer.it
6.2
Lettori (3)
4.7
Il tuo voto

Il sottogenere dei "farming game" sta riscuotendo un grande successo negli ultimi anni, specie fra l'utenza "casual": si tratta di prodotti molto semplici e accessibili, spesso caratterizzati da una grafica vivace e simpatica, che chiedono all'utente fondamentalmente di avere un bel po' di tempo a disposizione. È indubbio che durante le giornate meno piene in ufficio o quando davvero non si sa cosa fare questo tipo di applicazioni possano tornare utili, ma è difficile collocarle in un ambito portatile come quello dell'iPhone. Astro Ranch svolge bene il compitino, non propone alcunché di innovativo ma offre una struttura sufficientemente solida e varia per catturare l'attenzione degli amanti del genere. Il problema è appunto la presenza di enormi tempi morti che mal si sposano con una fruizione rapida ed estemporanea, nonché un prezzo di vendita (3,99 euro) onestamente sproporzionato alla qualità del prodotto.

PRO

  • Gameplay solido
  • Un gran numero di oggetti
  • Sistema di controllo intuitivo

CONTRO

  • Decisamente noioso
  • Tecnicamente appena discreto
  • Prezzo piuttosto alto