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Io sarei leggenda

Dopo The Conduit, il team High Voltage si presenta con il suo secondo progetto "serio" su Wii, un picchiaduro ad incontri a sfondo mitologico.

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   02/07/2010
Io sarei leggenda

Osannati come i nuovi profeti dello sviluppo su Wii durante le fasi di lavorazione del promettente The Conduit, i ragazzi di High Voltage hanno indubbiamente perso una buona dose di credibilità nel corso degli ultimi tempi: non solo il loro titolo di punta ha finito per tradire le - enormi ed eccessive - aspettative, ma tutti i progetti a cui si sono dedicati in seguito hanno soltanto contribuito ad infoltire la poco rispettabile categoria dei tie-in spazzatura. Impossibile dunque non avvicinarsi a questo Tournament of Legends con un pizzico di scetticismo, figlio anche dell'appartenenza del titolo ad un genere davvero scomodo per quel che concerne la piattaforma Nintendo. Vediamo dunque ora se potremo avere il piacere di essere smentiti...

Thanatos actiregularis

Attingendo e rivisitando in maniera abbastanza discutibile la mitologia greca, Tournament of Legends si basa su una struttura narrativa abbozzata, che fondamentalmente coinvolge un manipolo di dieci lottatori desiderosi di raggiungere e sconfiggere Thanatos, il dio della morte, per poterne così ereditare gli enormi poteri. Ognuno dei dieci personaggi disponibili è mosso dalle motivazioni più disparate, descritte da sequenze statiche in stile comic-book che fungono da apertura e chiusura dell'apposito Story Mode. Le differenze tra i vari combattenti non si esauriscono ovviamente qui: seguendo i clichè propri di ogni beat'em up che si rispetti, si passa dal guerriero potente ma lento a quello agile ma deboluccio, con tutte le vie di mezzo del caso. Se si escludono queste dovute concessioni al classicismo, Tournament of Legends è un picchiaduro a scorrimento dotato di una discreta carica innovativa, rappresentata da alcune sfaccettature di gameplay concettualmente più che valide ma che però faticano a trovare una corretta traduzione videoludica. E' il caso dell'equipaggiamento che è possibile assegnare all'eroe di turno, composto da un set di armi ed un potere magico che garantisce un particolare bonus lungo tutta la durata dell'incontro: man mano che si sconfiggono avversari, si ottengono nuovi elementi a cui attingere per modificare lo stile di combattimento del proprio alter ego, in quello che sembrerebbe un apripista ad una notevole varietà di gioco. E invece un sistema di combattimento piuttosto semplicistico, legato a doppio filo alla necessità di muovere Remote e Nunchuck per effettuare gli attacchi, finisce per svilire una buona idea di fondo, riducendo gli scontri ad uno sbracciarsi scevro di significative componenti tattiche.

Io sarei leggenda

Un discorso analogo è applicabile al ruolo rivestito dall'armatura che protegge i lottatori, suddivisa in quattro sezioni e capace di assorbire un tot di danni prima di andare in pezzi: in questo caso, i colpi inferti alla parte scoperta provocano più danni, spingendo l'utente a ripetere sempre gli stessi fendenti anziché sfruttare tutte le mosse a propria disposizione. Che, per la cronaca, comprendono l'utilizzo di armi da lancio e lo sfruttamento di una manciata di attacchi speciali, entrambi effettuabili previo caricamento di un apposito indicatore. Purtroppo la varietà di strumenti offensivi messi a disposizione da High Voltage passa decisamente in secondo piano se per portare a termine lo Story Mode è sufficiente oscillare costantemente il Remote sull'asse verticale, aiutati anche da un'IA degli avversari tutto tranne che ostica.

Bello senz'anima

L'impressione che si ha di Tournament of Legends è dunque quella di un prodotto che sulla carta aveva tutte le carte in regola per innalzarsi al di sopra la media, ma che manca di alcune fondamentali accortezze in fase di realizzazione vera e propria. In questo ambito rientra il deprimente vuoto cosmico che il titolo mostra in termini di modalità di gioco: lo Story Mode è affiancato soltanto dagli immancabili Versus e Training, mentre mancano totalmente sezioni utili ad aumentare una longevità che, così com'è, risulta davvero scarsa. L'assenza di un qualunque tipo di materiale sbloccabile diviene addirittura paradossale se si pensa che gli elementi d'equipaggiamento collezionabili in single player non servono assolutamente a nulla se non per essere sfoggiati nelle sfide in locale con un altro giocatore umano.

Io sarei leggenda

Ed è un vero peccato che Tournament of Legends sprechi così malamente un buon potenziale, costituito anche da una realizzazione tecnica di tutto rispetto in relazione agli standard Wii: graficamente, l'opera High Voltage è capace di prodursi in scorci addirittura spettacolari, specialmente in occasione dei vari attacchi speciali, ma in generale colpisce positivamente per la qualità delle arene in cui si combatte, curate in ogni dettaglio e discretamente varie. Ottimo riscontro anche per i modelli poligonali dei personaggi (di dimensioni generose e anche in questo caso molto curati nell'aspetto nonché per quel che concerne delle animazioni particolarmente fluide ed ispirate) e per i giochi di luce che infarciscono ogni singolo fendente mandato a segno. Il sonoro fa la sua buona parte, con musiche orchestrali dal giusto piglio epico ed effetti convincenti: insomma, se il resto della produzione High Voltage fosse stato al livello del comparto audiovisivo, saremmo qui a parlare di un novello Soul Calibur...

Conclusioni

Multiplayer.it
6.8
Lettori (11)
6.5
Il tuo voto

Tournament of Legends poteva rappresentare una bella esclusiva per Wii, ponendosi come un picchiaduro ad incontri caratterizzato da un notevole colpo d'occhio e da meccaniche che sfruttavano bene il sistema di controllo della console Nintendo: invece High Voltage ricade nuovamente nella "sindrome The Conduit", piazzando sugli scaffali un prodotto largamente inferiore al suo potenziale. Lungi dall'essere un brutto gioco, Tournament of Legends soffre di un sistema di combattimento troppo semplicistico e di una cronica mancanza di materiale in termini di modalità: aspetti che, uniti a varie ingenuità sotto il profilo ludico, lo riducono ad essere un prodotto interessante per qualche sfida in multiplayer e poco più.

PRO

  • Tecnicamente più che buono
  • Sistema di controllo immediato
  • Diverse idee interessanti...

CONTRO

  • ...quasi tutte realizzate in maniera approssimativa
  • Combattimenti troppo semplicistici
  • Modalità di gioco ridotte all'osso