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Un idraulico tra le stelle

Mario torna nello spazio con il sequel che tutti aspettavamo: sei mondi da esplorare, centoventi stelle da conquistare e una giocabilità che racchiude l'essenza del videogioco.

Già il debutto sul mercato di un titolo di Mario è un piccolo evento, sempre. Ma quando esce il sequel di un videogame definito da molti come "il migliore mai realizzato", è chiaro che sono tutti lì, nintendari e non, ad attenderlo al varco. Be', l'attesa non è stata vana, e Super Mario Galaxy 2 è esattamente come ce l'aspettavamo: un capolavoro di game design che riprende le meccaniche del primo episodio ma non si limita semplicemente a riproporle, presentandosi piuttosto come un esercizio di stile marchiato "N", una rassegna di idee che sembrano non avere mai fine e si rinnovano da una galassia all'altra. Ci piace immaginare gli sviluppatori Nintendo, supervisionati naturalmente dal buon Miyamoto, impegnati a buttare giù concetti, sequenze e situazioni da rappresentare sullo schermo, in una sorta di gara interna in cui vince chi inventa il materiale migliore.

Un idraulico tra le stelle

Per questa recensione abbiamo completato il gioco in poco più di quattordici ore, conquistando il "minimo sindacale" di stelle (settantuno) e raccogliendo i frutti di un'esperienza che ci ha lasciati davvero soddisfatti, con di fronte però ancora un bel po' di lavoro da fare per ottenere tutte le stelle ed esplorare tutte le galassie. Iniziamo dunque col dire che SMG2 dura un bel po': si può ipotizzare qualcosa come 20-25 ore per ottenere le centoventi stelle (anche perché bisogna considerare che le sfide più avanzate richiedono un maggior numero di tentativi per essere superate), più un bel po' di ore extra da dedicare alle immancabili sorprese. Difficile chiedere di più a un prodotto di questo genere, che può essere divorato in una settimana o gustato lentamente nel corso di un mese o più, per poi essere magari ripreso e completato ancora una volta con un occhio ai tempi per ogni singolo stage.

Galaxy Express

L'incipit della nuova avventura di Mario è il solito: il malvagio Bowser, divenuto gigantesco grazie a un potere misterioso, rapisce la Principessa Peach e la porta via con sé lanciando il suo guanto di sfida all'idraulico baffuto. Quest'ultimo ovviamente si lancia subito all'inseguimento e dopo una prima sezione bidimensionale, utile per prendere confidenza con il sistema di controllo e il puntatore a infrarossi del Wii-mote (che anche in questo sequel viene utilizzato per raccogliere le astroschegge visibili sullo schermo), incontra un giovane e potente Sfavillotto che gli si nasconde nel cappello donandogli l'abilità di ruotare su sé stesso.

Un idraulico tra le stelle

La rotazione permette quindi all'eroe di usare la prima Stella Lancio del gioco, destinata a proiettarlo su quella che sarà la "base di partenza" dell'idraulico per tutta la durata del viaggio spaziale: un'astronave che raffigura proprio la testa di Mario e che sulla sua superficie ospita diversi Toad e Sfavillotti che in un modo o nell'altro ci offriranno il loro aiuto. Viene quindi completamente ridisegnato il sistema di navigazione fra una galassia e l'altra, con la nave raffigurata come una pedina e le galassie che diventano accessibili man mano che conquistiamo nuove stelle. Per spostarsi verso una galassia basta indicarla con il Wii-mote e premere il pulsante A, con l'interfaccia grafica che indicherà il numero di stelle disponibili e l'eventuale presenza di comete; queste compaiono solo dopo aver raccolto un certo numero di medaglie-cometa e generalmente costituiscono l'ultimo passo verso il completamento di una galassia. Un sistema quindi che fa un "passo indietro" rispetto a quello del primo capitolo, ma che risulta anche più efficace, snello e immediato. Durante la navigazione si possono incontrare degli Sfavillotti Ghiotti, che in cambio di un po' di astroschegge si trasformano in nuove galassie che arricchiscono il mondo in cui ci troviamo. Gli Sfavillotti Ghiotti sono presenti anche all'interno di galassie già esistenti, e possono trasformarsi rispettivamente in pianeti (che di solito costituiscono uno dei "percorsi alternativi" presenti in ogni scenario) o in funghi verdi (in grado di donarci una vita extra) o rossi (che raddoppiano la nostra energia vitale). A proposito di energia, in Super Mario Galaxy 2 esiste ancora la correlazione tra monete raccolte e "barra della salute", nel senso che una volta subito un colpo si può raccogliere una moneta per ripristinare l'energia persa. Esistono poi i funghi rossi appena citati, che aggiungono altre tre unità di energia e rendono Mario dunque capace di incassare il doppio dei colpi: un aiuto particolarmente gradito quando c'è da affrontare boss più minacciosi del solito. A proposito di boss, bisogna dire che gli sviluppatori hanno fatto un lavoro straordinario: sono tutti enormi, ma grazie al design particolarmente azzeccato vantano sempre una certa personalità. Per sconfiggerli bisogna imparare i loro movimenti, come nel più classico degli episodi di Super Mario Bros., e portare i propri attacchi con tempismo e precisione.

Idraulici sull'orlo di una crisi di nervi

Durante le prime fasi dell'avventura, uno degli Sfavillotti che accompagnano Mario guarda l'astronave e dice, profeticamente, che i suoi colori (specie il verde) gli ricordano Luigi. Sempre nell'ottica dei "percorsi alternativi" su cui si basa il gioco, che offrono diverse situazioni all'interno di una stessa galassia, da un certo punto in poi verrà offerta proprio la possibilità di controllare Luigi e di andare alla conquista di nuove stelle vestendo i suoi panni. A livello pratico il "cambio" non produce differenze sostanziali (Luigi salta leggermente più in alto e si riprende più lentamente dai colpi subiti, dettagli insomma) ma i fan non potranno che apprezzare questo ritorno nonché le numerose citazioni all'indimenticabile Luigi's Mansion, uno di quei titoli per GameCube che ad oggi ancora non hanno trovato un pur meritatissimo sequel.

Un idraulico tra le stelle

Un altro gradito ritorno è quello di Yoshi, il simpatico dinosauro che Mario può cavalcare e che anche in SMG2 dimostra di avere un appetito impareggiabile: basta utilizzare il puntatore del Wii-mote sullo schermo e premere il grilletto B perché inghiotta l'oggetto designato e lo trasformi rapidamente in qualcos'altro, magari un proiettile utile per distruggere le barriere che si frappongono fra noi e la zona successiva. Una volta effettuato il lancio e raggiunta una nuova galassia, ci si trova generalmente di fronte uno scenario diviso in sezioni spesso ben distinte l'una dall'altra, caratterizzate da situazioni differenti. Gli avversari da affrontare non mancano mai e si possono eliminare come al solito saltandogli in testa (operazione che frutta una moneta) oppure colpendoli con la rotazione (cosa che li trasforma in astroschegge), da eseguire scuotendo il Wii-mote. Il "salto in testa multiplo" che caratterizzava gli episodi bidimensionali di Super Mario Bros. si rivela piuttosto complicato in un contesto tridimensionale, anche perché in genere l'unico riferimento circa la posizione è l'ombra proiettata a terra dal personaggio. Purtroppo si tratta anche dell'unico modo che si ha per superare le sempre più difficili sfide che vengono lanciate da una scimmietta molto competitiva, prove che prevedono appunto l'eliminazione di un gran numero di nemici entro un tempo limite e che vanno ripetute un bel po' di volte prima che un mix di tempismo e fortuna permetta di completarle e guadagnarci così una nuova stella. Non si tratta dell'unico tipo di sfida da affrontare, comunque: in alcune galassie dovremo volare in groppa a un gigantesco uccello, dirigendone i movimenti tenendo il controller in orizzontale verso lo schermo; in altre ci troveremo a cavalcare delle sfere in un contesto simile a quello di Super Monkey Ball, regolando gli spostamenti con il Wii-mote in verticale a mo' di joystick; in altre ancora dovremo acciuffare un coniglio dispettoso pattinando su distese innevate; infine, ci troveremo a "scivolare" lungo interminabili canali costellati da trappole. La varietà di situazioni è quindi una delle maggiori qualità di questo sequel, in grado davvero di sorprendere a ogni livello con un qualche elemento nuovo da apprezzare; un autentico "giocattolo" che ogni fan Nintendo troverà semplicemente irresistibile.

Il Mario che (non) ti aspetti

Se nel primo Super Mario Galaxy si poteva contare sul classico fiore-arcobaleno capace di donare la momentanea invincibilità e su quello bianco che permetteva di lanciare palle di fuoco, nonché sui funghi in grado di trasformare Mario in ape, spettro e molla, in Super Mario Galaxy 2 il numero di poteri e trasformazioni è stato decisamente aumentato: Mario può tramutarsi in una roccia rotolante in grado di distruggere la maggior parte degli oggetti sul suo cammino, acquisire il potere di creare fino a tre nuvole ruotando su sé stesso in modo da raggiungere zone altrimenti inaccessibili e utilizzare una trivella per perforare i pianeti da un'estremità all'altra.

Un idraulico tra le stelle

Può anche far mangiare a Yoshi il classico peperoncino piccante perché il dinosauro inizi a correre velocissimo (anche sull'acqua!), oppure un frutto azzurro che lo trasforma in una sorta di palloncino in grado di sollevarsi in aria per un determinato periodo di tempo. Non solo sono tantissime le possibilità offerte, dunque, ma tutte hanno una funzione ben precisa all'interno di ogni galassia. In SMG2 non esistono dei poteri "inutili", che magari possono rendere la vita più facile ma che non possiedono un reale scopo in quello specifico contesto. Molto spesso, al contrario, le peculiarità di una galassia si riflettono proprio nei poteri che potremo utilizzare al suo interno, creando un rapporto simbiotico fra scenario e capacità di movimento che da solo rende l'idea della quantità di lavoro svolto da Nintendo per quanto concerne il level design. L'introduzione della trivella, per dirne una, ha del geniale. A un certo punto quel concetto viene a contatto con degli interruttori che modificano la forza di gravità da una direzione all'altra, permettendo dunque di perforare la superficie su cui si trova l'idraulico da ogni angolazione e raggiungere, così, le zone più nascoste. Più complicata appare invece la gestione del potere della "molla", che come nel primo SMG dà la possibilità di effettuare salti prodigiosi a patto di premere il pulsante A nel momento esatto in cui il personaggio si "accorcia" al contatto col terreno.

Considerazioni tecniche

Se il gameplay di Super Mario Galaxy 2 ha dei limiti, essi sono più che altro di tipo sistematico, ovvero legati alle caratteristiche peculiari dei controller del Wii. La forma ottagonale del "vano" che ospita lo stick analogico del Nunchuk, ad esempio, obbliga spesso a effettuare una diagonale precisa laddove invece il movimento di Mario non risulta vincolato in alcun modo; ecco quindi che può capitare di andare in conflitto con tale discrepanza, soprattutto nei passaggi più delicati o che richiedono grande precisione.

Un idraulico tra le stelle

E la capacità del personaggio di ruotare su sé stesso - che necessita di un attimo di "ricarica" per poter essere riutilizzata e che quindi mal si sposa con gli scontri più "affollati" basandosi sullo scuotimento del Wii-mote - finisce inevitabilmente per "fare cilecca" in determinati momenti, magari proprio quando tale manovra è essenziale alla nostra sopravvivenza (il pensiero va alla galassia "flip-swap", in cui il pavimento è diviso in tabelle che cambiano posizione proprio in seguito alle nostre rotazioni, alternandosi a pericolosi baratri). Sebbene l'idea che ha accompagnato lo sviluppo di questo Super Mario Galaxy 2 sia stata quindi quella di un prodotto più vicino all'utenza casual, al contrario il gioco si rivela ben presto impegnativo anche per i più esperti. La svolta "hardcore" appare palese già dopo il secondo mondo, con una difficoltà media decisamente maggiore rispetto al primo episodio e una gran quantità di situazioni potenzialmente frustranti, che però allo stesso tempo rendono ancora più soddisfacente il loro superamento. Fortunatamente se è vero che certi passaggi possono quindi richiedere diversi tentativi e la perdita quindi di un buon numero di vite, è altrettanto vero che il gioco non è mai "crudele", offrendo spesso e volentieri 1up extra per rimpolpare la propria riserva. Il comparto grafico, contraddistinto anche stavolta da un frame rate di sessanta fotogrammi al secondo praticamente impeccabile, utilizza in modo discreto e intelligente gli effetti speciali (fur shading, superfici riflettenti, ecc.) e mostra un uso dei colori magistrale, che dona a ogni galassia una caratterizzazione ben precisa. Osservando il lavoro svolto dai programmatori Nintendo viene quindi spesso da chiedersi come mai la qualità media a livello grafico dei giochi Wii sia invece così distante, ma questa è un'altra storia... Praticamente perfetto invece il level design, capace di prestarsi tanto a un'esperienza rapida ed essenziale quanto alle fasi di ricerca più minuziose. In tal senso Super Mario Galaxy 2 potrebbe fare da riassunto per sintetizzare anni di game design e progresso ludico: un condensato di gameplay, puro e semplice. La gestione della telecamera, pur rivelandosi eccellente per la maggior parte del tempo, in un paio di scenari si lascia un po' andare, creandoci qualche grattacapo. Infine i modelli poligonali dei personaggi e le loro animazioni risultano pressoché invariati, mentre il sonoro come al solito ha dalla sua parte la forza di brani e musichette così orecchiabili da restare impressi nella testa già dopo il primo ascolto.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.8
Lettori (867)
9.3
Il tuo voto

Vista la quantità e la qualità delle idee presenti nel primo Super Mario Galaxy, la sensazione comune era che il sequel ci avrebbe proposto più o meno le stesse cose, magari sviluppando determinati concetti e aggiungendo qualche nuovo scenario. Possiamo invece dire di essere rimasti sinceramente sorpresi dalle novità introdotte, sia dal punto di vista del gameplay (ora più robusto e a tratti molto impegnativo) che dal punto di vista della varietà, con tante galassie completamente nuove che si intrecciano con altrettanto inediti poteri e abilità. Sappiamo bene che il game design in casa Nintendo viene sempre al primo posto, e Super Mario Galaxy 2 non fa che confermare tale concetto: tutto è tarato alla perfezione, le situazioni si susseguono in modo straordinariamente fluido e non c'è un solo momento di stanca. Magari si poteva fare qualcosa per inserire una modalità multiplayer propriamente detta, ma si tratta del proverbiale pelo nell'uovo per un prodotto che al momento non ha rivali nel suo genere. Questa è Nintendo.

PRO

  • Tante novità di grande valore
  • Davvero impegnativo
  • Rappresenta la sintesi del videogioco secondo Nintendo

CONTRO

  • Rari problemi con la visuale
  • Può essere frustrante
  • Non ha la carica di novità del primo, ma chi se ne importa?

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Un idraulico tra le stelle

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