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Splinter Cell Conviction, recensione

L'ultima avventura di Sam Fisher approda anche su dispositivi Apple, con l'obbiettivo di offrire all'utenza iPhone un'esperienza simile a quella del fratello maggiore per PC e 360.

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   04/06/2010

Che Splinter Cell Conviction sia un gioco enorme lo si intuisce già dai 500MB di memoria occupati dall'applicazione, praticamente il doppio della grandezza di Chaos Rings o di Iron Man 2, l'altra recente hit di Gameloft. Un iPod Touch da 8GB potrebbe non essere tanto contento del nuovo ospite, ma il peso è giustificato dalla quantità di carne al fuoco che la casa transalpina ha confezionato in questa nuova avventura portatile di Sam Fisher. Il porting per iPhone e iPod Touch cerca infatti di offrire un'esperienza, se non identica, quanto più simile a quella della controparte per PC e Xbox 360, e lo fa replicando la stessa trama e lo stesso approccio al gioco, che saltella continuamente tra sessioni stealth e scontri a fuoco in terza persona.

Splinter Cell Conviction, recensione

Introdotta da un breve filmato in computer grafica, la storia comincia con Sam Fisher in missione a Malta, alla ricerca di informazioni sulla figlia Sarah e sul mistero che avvolge la sua presunta morte. Molti degli avvenimenti, proprio perché riprendono esattamente ciò che è stato lasciato in sospeso nei capitoli precedenti, potrebbero risultare di difficile comprensione a chi si avvicina per la prima volta alla serie. Il fatto poi che parecchi dialoghi e situazioni siano stati scremati rispetto al gioco originale non fa che peggiorare le cose: un esempio è il personaggio di Victor Coste, introdotto fin dall'inizio e giocabile in un flashback, ma descritto talmente male che il giocatore avrà l'impressione di essersi perso qualche passaggio. Di sicuro, un breve riepilogo riassuntivo a inizio gioco non avrebbe fatto altro che giovare alla neofita utenza iPhone.

Uno 007 sotto la lente

Oltre alla trama, Splinter Cell Conviction per iPhone eredita dalla versione casalinga anche alcune idee stilistiche e visive, come gli obbiettivi proiettati sulle mura degli edifici o le sagome che Sam Fisher lascia momentaneamente nei posti in cui viene avvistato. Tuttavia, mentre su PC e console i colori scompaiono quando non si è in vista, ciò non accade nella versione per iPhone, nella quale tutto si limita a un'icona rossa in un angolo dello schermo. Se da un lato è sicuramente una soluzione assai meno elegante, dall'altro è molto probabile che su un dispositivo mobile non avrebbe reso alla stessa maniera e, anzi, avrebbe rischiato di rendere l'intero gioco inguardabile.
Dopo le primissime ore si comincia finalmente a capire come mai Splinter Cell Conviction occupi così tanto spazio nella memoria del proprio iPhone: oltre ad essere tecnicamente notevole e con un'ottima grafica tridimensionale, il gioco offre un'elevata quantità di livelli con scenari tutti diversi tra loro. Purtroppo capita di ritrovarsi ad affrontare sfilze di nemici cloni, ma la varietà negli ambienti e nelle situazioni è davvero lodevole, col giocatore che viene catapultato costantemente da un posto all'altro del mondo.

Splinter Cell Conviction, recensione

Peccato che tutto venga sporcato da scelte di level design talvolta inspiegabili: in una missione ambientata in Iraq, ad esempio, basta raccogliere un bazooka per vedere alcuni tank e soldati apparire magicamente da un viottolo precedentemente sgombro. Pessima anche l'IA dei nemici, che il più delle volte non fanno altro che correre contro Fisher senza cercare copertura, pronti ad essere accolti con una pallottola sulla fronte. Non che sia così facile, sia chiaro: spesso prendere la mira richiede un po' di tempo passato a giocare con il sistema di controllo, laddove sgattaiolare alle spalle di un nemico e metterlo K.O. dà molta più soddisfazione.
Capiterà di tanto in tanto di dover interrogare alcuni personaggi, minacciandoli e colpendoli finché non avranno sputato il rospo: sarebbe un'idea interessante, se non si risolvesse tutto in una ripetuta pressione di un singolo tasto. Inoltre è sempre meglio assicurarsi di aver fatto fuori tutti i nemici nei paraggi prima di interrogare qualcuno, dal momento che una volta cominciato l'interrogatorio non si può mollare la presa fino alla fine delle domande, restando così del tutto indifesi al fuoco avversario. A lasciare un po' di amaro in bocca è però la totale assenza di una modalità multigiocatore: se nella versione per PC e console è presente un'intensa opzione cooperativa, su iPhone e iPod Touch Sam Fisher resta sempre solo. Solo come un cane randagio.

La versione testata è la 1.0.0
Link App Store

Conclusioni

Multiplayer.it
8.9
Lettori (672)
8.7
Il tuo voto

Splinter Cell: Conviction poteva essere la migliore esperienza action mai apparsa su iPhone e iPod Touch, e invece, purtroppo, si limita a essere solo un bel gioco. Dilaniato dal complesso di inferiorità rispetto al fratello maggiore per console e PC, la versione mobile cerca di replicarlo in ogni aspetto. Gli interrogatori, le uccisioni multiple, il visore notturno, l'utilizzo di uno specchio per guardare oltre le porte: sono tutte idee interessanti, ma implementate male o presenti solo in determinate occasioni, dando la terribile sensazione che la libertà di scelta sia solo un'illusione e che sia il gioco a decidere per voi. Alcuni bug e imperfezioni grafiche più o meno fastidiose finiscono poi per minare un ottimo comparto tecnico, punto di forza del titolo Gameloft, che si salva definitivamente grazie alla varietà degli ambienti, alla quantità dei livelli e alla soddisfazione data dai momenti stealth.

PRO

  • Tecnicamente sopra la media
  • Tanti livelli e varietà nelle ambientazioni
  • Sessioni stealth appaganti

CONTRO

  • Tante idee sviluppate male
  • Sistema di puntamento non perfetto
  • Manca una modalità multiplayer