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Altri alieni da tostare

Il terzo capitolo della nuova serie Alien Breed fa irruzione su PC e Xbox 360: varrà la pena concludere quanto si è iniziato?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   14/12/2010

Il terzo e ultimo capitolo della nuova serie di Alien Breed è anche il più riuscito, ma paradossalmente il meno interessante. La trama prosegue e conclude quella dei due episodi precedenti. Non che la narrazione sia importantissima in un titolo del genere, ma almeno dà un senso all'azione. Per il resto, volendo dare un giudizio definitivo, sarebbe possibile copiare/incollare gli articoli degli altri due episodi e aggiungere che i livelli hanno un design migliore e la difficoltà è stata leggermente ricalibrata verso l'alto, in modo da eliminare quella sensazione di sfida nulla che caratterizzava le partite giocate ai primi due livelli di difficoltà - provatelo comunque al livello massimo per trarne il massimo.

Altri alieni da tostare

A questo punto vi sarete già posti una domanda: ma se il gioco migliora alcuni elementi dei predecessori, perché definirlo come il meno interessante? Il motivo è abbastanza semplice da spiegare: aver scelto di creare una serie con quello che sembra essere un singolo videogioco diviso in tre, produce un po' di stanchezza nella fruizione, soprattutto se i primi due terzi non hanno fatto impazzire. Fondamentalmente, Alien Breed 3: Descent è identico a quanto già visto: offre la stessa progressione nei potenziamenti, lo stesso ritmo nell'apparizione dei nemici e la stessa durata complessiva. Le armi sono le cinque che ben conosciamo e anche i membri della Razza, che non è un pesce ma solo l'originalissimo nome degli alieni, non hanno ricevuto restyling di sorta. Gli stessi livelli, tutti molto simili tra loro nello stile visivo e, di conseguenza, simili a quelli di Impact e Assault, non fanno che rinforzare la sensazione di deja vu che affligge ogni momento di gioco.

Cooperiamo?

Un altro grosso problema di Alien Breed 3: Descent, almeno nella sua versione PC, problema che non dipende dagli sviluppatori, si chiama Alien Swarm, il titolo gratuito di Valve di recente pubblicazione, che condivide con Descent lo stesso stile di gioco, ma è molto più curato a livello tattico e, soprattutto, è molto frequentato dai giocatori.

Altri alieni da tostare

La sua esistenza, piaccia o meno, fa perdere parecchio appeal alla modalità cooperativa degli Alien Breed, terzo capitolo compreso, dei quali è speculare. In effetti, trovare qualcuno con cui giocare online è un'impresa non da poco, molto più che finire la campagna single player. Un problema simile, c'è anche se si gioca su console, ma in questo caso perché la concorrenza è molta e di sparatutto che sfruttano entrambi gli stick ce ne sono a bizzeffe.
Tecnicamente, siamo sullo stesso livello dei predecessori (e non poteva essere diversamente). I modelli tridimensionali sono sempre gli stessi, le texture sono dello stesso livello, l'atmosfera generale è invariata e così via. Si vive sempre nell'attesa della catastrofe imminente, con il progressivo aumentare dell'intensità e della cadenza delle esplosioni e il verificarsi di un maggior numero di eventi scriptati. In generale, ci sentiamo di affermare che è più spettacolare degli altri Alien Breed, ma in alcuni frangenti è anche più confusionario.

Altri alieni da tostare

Breve storia degli Alien Breed

La serie Alien Breed nasce negli anni novanta su Amiga e ottiene immediatamente un grande successo dovuto alle virtù tecniche e al gameplay non lineare ispirato a Gauntlet. Il primo capitolo è Alien Breed del 1991, di cui esiste anche una Special Edition del 92 e una riedizione per CD32 del 1994. È uno sparatutto a volo d'uccello dall'atmosfera tesissima, in cui si è sempre in affanno per la mancanza di chiavi e di munizioni.
Alien Breed II: The Horror Continues (1993) prosegue sulla falsariga del primo episodio, ma è meno difficile in generale, pur mantenendo lo stesso fascino. Alien Breed: Tower Assault è il terzo episodio e, pur essendo ben fatto, non aggiunge nulla ai capitoli precedenti se non una maggiore libertà nel design dei livelli.
Alien Breed 3D (1995) nasce per inseguire la moda del 3D dettata da Doom. All'epoca venne accolto bene, ma oggi è il titolo più debole della serie, non brillando più per le virtù meramente tecniche.
Alien Breed 3D II: The Killing Grounds (1996) è il seguito naturale di Alien Breed 3D ed è l'ultimo gioco ufficiale della saga prima della recente trilogia.
Curiosità: nel 2007 viene pubblicato un remake gratuito del gioco originale, Alien Breed Obliteration, che è scaricabile a questo indirizzo: LINK

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (7)
4.3
Il tuo voto

Alien Breed 3: Descent è l'ultimo capitolo di una serie che sembra più un singolo gioco spezzato in tre (anzi, probabilmente lo è). Il difetto principale, se si è interessati a giocare in multiplayer, è Alien Swarm, il titolo cooperativo gratuito di Valve che è molto simile al titolo di Team 17. Il single player è divertente finché dura, ma vi consigliamo di giocare prima gli altri due episodi se volete seguire la storia dall'inizio. Paradossalmente, manca la tensione dei primi Alien Breed (quelli degli anni novanta), ma il miscuglio tra azione e avventura funziona bene e come sparatutto si lascia giocare. Comunque, non aspettatevi niente di miracoloso, se non qualche ora di onesta azione ammazza alieni.

PRO

  • Costa poco
  • Livelli dal design ben fatto
  • Più spettacolare rispetto ai capitoli precedenti

CONTRO

  • Su PC: Alien Swarm è uno scoglio difficile da superare
  • Su Xbox 360: il genere degli sparatutto con twin stick è parecchio frequentato
  • Il single player offre poca attrattiva se non si sono giocati i predecessori

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: GeForce 250 GTS
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP/Vista/7
  • Processore: 2.0 GHZ o superiore
  • RAM: 1 GB
  • Scheda video: NVIDIA 6800+ o ATI Radeon X700+ o superiore
  • Spazio su disco: 2 GB
  • DirectX: 9.0c