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Il fuoco della vendetta

Brutal Fantasy: The Orcs of Undermountain esplora il genere dei picchiaduro a scorrimento, conferendogli un comparto artistico di grande impatto e un'originale struttura "survival"

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   15/02/2011

Si può essere guerrieri abili e valorosi, ma è impossibile non lasciare qualcosa sul campo di battaglia. C'è chi vi lascia un arto, chi la propria umanità. Il protagonista di Brutal Fantasy: The Orcs of Undermountain sul campo di battaglia perde addirittura la propria anima, divorata da un'entità oscura che lo spinge a combattere, combattere, combattere senza sosta e senza pietà, cercando di soddisfare una sete di vendetta che non accenna a placarsi.

Il fuoco della vendetta

La battaglia si combatte sulle montagne, e i nemici non sono più uomini: fra i cadaveri si muovono orchi, non-morti e persino maghi in grado di svanire e di lanciare incantesimi malefici. Una semplice spada non basterà a eliminarli, a guidarne la lama dovrà essere uno spirito inarrestabile, che possa contare anche sul supporto delle arti oscure. Attraverso una serie di location differenti, il nostro guerriero si troverà dunque ad affrontare orde sempre più numerose e determinate di nemici, annientandole con le sue armi finché non rimarrà altro che silenzio. Come accennato in apertura, il gioco propone le dinamiche classiche dei picchiaduro a scorrimento, racchiudendole però in una struttura di tipo survival. Non bisogna però confondere Brutal Fantasy con un qualsiasi "schiacciapensieri" in cui la partita va avanti finché non si muore: lo scenario è fondamentalmente statico, gli avversari si alternano rapidamente e ci sono fasi piuttosto concitate, ma esiste un termine per ogni stage e a quel punto è possibile dedicarsi al potenziamento del personaggio, spendendo i soldi raccolti sul campo di battaglia per acquistare nuove e più potenti armi.

Gara di sopravvivenza

L'efficacia di ogni spada dipende da fattori "ruolistici" come forza, velocità e destrezza, dunque a seconda del caso lo stesso colpo può infliggere un danno superficiale o un danno critico. Man mano che si superano gli stage, identificati nella trama come giorni (ce ne sono venti in tutto), vediamo comparire nuove tipologie di nemici, dotati di capacità di attacco e difesa differenti rispetto ai loro predecessori. Per fortuna possiamo contare su di un ottimo sistema di controllo, basato su un d-pad virtuale e su tre pulsanti: uno per l'attacco con la spada, uno per la parata con lo scudo e uno per usare la magia.

Il fuoco della vendetta

Quest'ultima dipende da una barra che si riempie man mano che eliminiamo i nostri avversari, e può variare a seconda del caso: all'inizio è disponibile unicamente una sorta di "sfera infuocata", più avanti si acquisisce un incantesimo di guarigione, e così via. La combo di base si ottiene premendo ripetutamente il pulsante di attacco, mentre agendo due volte sul d-pad e premendo il pulsante di attacco è possibile eseguire una potente carica in grado di sbaragliare anche interi gruppi di orchi. È un peccato che un sistema di controllo così preciso non sia stato sfruttato per inserire un maggior numero di mosse: la presenza di pochi attacchi e la quasi totale inutilità della parata fanno sì che l'azione diventi ben presto ripetitiva, mischiando le carte in tavola solo quando la difficoltà diventa molto più alta. Si tratta certamente di un difetto intrinseco nel genere dei picchiaduro a scorrimento, ma ribadiamo che una maggiore varietà avrebbe sicuramente giovato alla godibilità dell'esperienza, e speriamo che in un futuro aggiornamento gli sviluppatori possano inserire nuove mosse. Se la precisione e l'affidabilità dei controlli costituiscono senz'altro uno dei punti di forza di Brutal Fantasy: The Orcs of Undermountain, il comparto tecnico non è da meno e in particolare bisogna fare un plauso alla grafica: originale, per certi versi "sporca" ma dotata di un indubbio fascino, è stata creata appositamente dal J. Rose Art Studio, già noto su deviantart.com.

La versione testata è la 1.0
Prezzo: 1,59€
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Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (8)
5.4
Il tuo voto

Un ottimo sistema di controllo e uno stile grafico originale: sono questi i tratti distintivi di Brutal Fantasy: Orcs of the Undermountain, un picchiaduro a scorrimento di stampo classico arricchito da alcuni elementi RPG. La struttura "survival" del gioco, che si palesa nella presenza di scenari quasi statici che man mano si riempiono di nemici da abbattere, diventa più avvincente man mano che passano i "giorni", gli avversari si fanno più scaltri e la difficoltà cresce. Tuttavia si sente la mancanza di un maggior numero di mosse: le sette magie si eseguono tramite la pressione di un singolo tasto, e l'attacco in corsa da solo non basta a creare la varietà necessaria a sostenere il gameplay nel lungo periodo. In tal senso il sistema di potenziamento e la possibilità di acquistare nuove armi aiutano, ma solo fino a un certo punto. Se vi piace il genere, dategli un'occhiata.

PRO

  • Eccellente sistema di controllo
  • Grafica molto particolare
  • Venti livelli, sette magie, tantissimi nemici

CONTRO

  • Poche mosse a disposizione
  • Parata quasi inutile
  • Azione molto ripetitiva