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Double Dragon, recensione

I fratelli Billy e Jimmy Lee tornano in un remake sviluppato appositamente per i dispositivi Apple, a ventiquattro anni di distanza dall'uscita dell'originale Double Dragon

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   04/04/2011

Il genere dei picchiaduro a scorrimento così come lo conosciamo, ovvero con i personaggi che possono spostarsi in profondità all'interno di uno scenario rappresentato con una visuale dall'alto a tre quarti, è nato esattamente nel 1986, con l'uscita del coin-op Renegade. Fortemente influenzato dal film "The Warriors" ("I Guerrieri della Notte", da noi), il gioco ci vedeva appunto vestire i panni di un vigilante che si trovava ad affrontare numerose gang sullo sfondo di ambientazioni prettamente urbane.

Double Dragon, recensione

Il medesimo team di sviluppo, ovvero Technos Japan, ha realizzato l'anno successivo proprio Double Dragon, smussando gli spigoli e arricchendo il gameplay di quello che possiamo a tutti gli effetti definire come il l'archetipo di un genere che fece furore da lì ai primi anni '90, con titoli che ancora oggi i nostalgici ricordano con piacere. Dopo tre episodi usciti sia in sala che sulle piattaforme da gioco dell'epoca, Double Dragon è tornato alla ribalta nel 1994 grazie a un b-movie con Robert Patrick e Mark Dacascos, da cui è stato tratto un discreto picchiaduro a incontri per Neo Geo. Il remake che possiamo acquistare sull'App Store, sviluppato da Brizo Interactive, è già uscito nel 2009 per la console Zeebo (venduta in Brasile, Messico, Russia e India...) e arriva sui dispositivi Apple forte di un sostanziale restyling grafico, pur mantenendo intatti i propri punti di forza (su tutti la qualità delle animazioni e l'ottimo character design). Sia dunque chiaro che non ci troviamo di fronte all'originale Double Dragon di Technos Japan, bensì a una reinterpretazione che ne riprende la struttura e buona parte del gameplay, aggiungendo nuove mosse al repertorio dei personaggi e accompagnando l'azione con un'ottima colonna sonora, composta da ispirati remix delle vecchie musiche.

Un pugno pieno di rancore

La spedizione punitiva dei fratelli Lee inizia dopo il rapimento della bella Marian da parte della banda dei Black Warriors. La storia alla base di questo nuovo Double Dragon non sembra dunque cambiata di una virgola, anche se l'introduzione si avvale di numerosi disegni di ottima qualità. Al comando di Billy o Jimmy, dovremo dunque ripulire una serie di scenari dai membri di tale gang, lasciando per ultimi i boss e cercando infine di salvare Marian. Come accennato in precedenza, sono tanti gli elementi in comune con l'originale coin-op del 1987, in particolare la sensazione di impatto si rivela fin da subito molto buona e sono presenti le armi che il nostro personaggio può togliere di mano ai nemici per poi usarle lui stesso: fruste, mazze da baseball e barili, principalmente.

Double Dragon, recensione

Tanto utilizzando i pugni quanto i calci, è possibile eseguire una combo in grado di mettere al tappeto qualsiasi avversario, e in genere basta reiterare la manovra per segnare una nuova eliminazione. Il nostro personaggio può anche saltare e sferrare un calcio volante, ma tale soluzione non si sposa bene con il sistema di controllo touch implementato da Brizo Interactive, che purtroppo lascia molto a desiderare. Disponibili in due varianti, base e avanzata, i controlli si rivelano infatti uno dei più grossi problemi di questo remake, visto che sulla carta le mosse disponibili sono numerose, ma riuscire a eseguirle è tutto un altro discorso. Al di là delle combo di default e dei colpi potenziati che possiamo infliggere una volta accovacciati (un uppercut o una ginocchiata), infatti, il nostro repertorio risulta fortemente limitato da un sistema male ottimizzato e per nulla adatto al touch screen, in particolare per via della scarsa precisione del d-pad virtuale. Il gameplay soffre di conseguenza, e ci costringe a giocare in modo estremamente statico, azionando separatamente spostamento e manovre offensive. La situazione viene inoltre aggravata dalla completa mancanza di "tolleranza" per quanto concerne le collisioni: per colpire un avversario dobbiamo essere perfettamente allineati alla sua posizione, ma individuarla diventa difficile dal momento che gli sprite non proiettano un'ombra al suolo. È un vero peccato, perché al di là dei limiti intrinseci del genere dei picchiaduro a scorrimento (che peraltro non risulta propriamente adatto a una fruizione rapida ed estemporanea, anzi richiede un impegno che duri virtualmente fino al completamento del gioco), Double Dragon rende molto bene gli elementi più importanti e introduce oltretutto la possibilità di sbloccare numerosi nuovi personaggi portando a termine più volte l'avventura.

La versione testata è la 1.00.00
Prezzo: 2,99€
Link App Store

Conclusioni

Multiplayer.it
ND
Lettori (6)
10
Il tuo voto

Questo remake di Double Dragon si presenta come un'operazione riuscita a metà: da una parte i combattimenti restituiscono una buona sensazione di impatto, il repertorio di mosse disponibili è vasto e completare il gioco più volte ci permette di sbloccare diversi nuovi personaggi controllabili; dall'altra parte, il sistema di controllo touch si rivela fin da subito estremamente macchinoso, rende impossibile eseguire molte manovre e si accompagna a una gestione delle collisioni davvero problematica, a cui si poteva porre rimedio banalmente, disegnando la classica "ombra rotonda" sotto i personaggi e aumentando la tolleranza dei colpi. C'è sempre la speranza che un aggiornamento possa risolvere tali problematiche, tuttavia al momento risulta difficile consigliare l'acquisto del gioco a chi non è un nostalgico appassionato di picchiaduro a scorrimento.

PRO

  • Personaggi ben disegnati e animati
  • Le musiche ricalcano quelle originali, entrano subito in testa
  • Ottima sensazione di impatto e numerosi extra sbloccabili

CONTRO

  • Rilevazione delle collisioni problematica
  • Controlli molto macchinosi
  • Va necessariamente giocato tutto d'un fiato