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Rottami sulla pista

Flatout 3 è arrivato dal nulla dopo l'abbandono della serie da parte di Bugbear Entertainment: varrà la pena giocare a quest'ennesima riesumazione?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   04/01/2012

La serie Flatout è sempre stata caratterizzata dalla spettacolarità dei suoi incidenti e dalla sua natura profondamente arcade. I primi due capitoli erano sicuramente dei buoni giochi, anche se non perfetti. È con una certa sorpresa che abbiamo appreso dell'uscita del terzo capitolo, anche perché non è che se ne fosse parlato molto prima della pubblicazione quasi a sorpresa a ridosso delle vacanze natalizie. La prima cosa che salta all'occhio appena si avvia il gioco è che manca completamente una modalità carriera. Al giocatore viene data la scelta tra nove modalità slegate tra loro, ognuna divisa in più gare.

Rottami sulla pista

A ogni vittoria corrisponde lo sblocco di una nuova gara e di alcuni extra, tra i quali delle nuove auto, nella stessa modalità. Questo è quanto. La scelta più naturale per iniziare a giocare è partecipare a qualche gara su circuito, in modo da saggiare il sistema di controllo, la sensazione di velocità e come il motore grafico gestisce le collisioni tra le carrozzerie con ancora attaccato un motore, importantissime in ogni Flatout che si rispetti.

Rottami sulla pista

Non ci resta che salire a bordo di uno dei veicoli disponibili sin da subito, distinti da quattro caratteristiche (velocità, maneggevolezza, accelerazione e resistenza) oltre che dall'estetica, e scegliere uno dei piloti. Per la cronaca vi dobbiamo dire che questi ultimi hanno una funzione meramente cosmetica e non cambiano di una virgola l'esperienza di guida. Oltretutto hanno dei modelli tridimensionali che definire bruttini è fargli un complimento, quindi possiamo affermare senza tema di smentita che gli sviluppatori potevano tranquillamente evitare di inserirli risparmiando un po' di risorse. Se pensate che siamo stati troppo cattivi nel giudicarli, continuate a leggere. Ce n'è per tutti.

Finalmente al volante

I giochi di guida si giudicano per le sensazioni che danno mentre si è al volante, non per gli elementi di contorno. Da questo punto di vista Flatout 3 è un disastro su tutti i fronti. Eravamo rimasti alla nostra gara appena avviata. I motori rombano, le ruote fumano e via, si parte! Per modo di dire, visto che dopo un nanosecondo un avversario ci è venuto addosso e siamo finiti a ruote all'aria. Sbadatello. Ritornati in pista riprendiamo la corsa e... un altro incidente.

I modelli dei piloti sono orrendi
I modelli dei piloti sono orrendi

Che avvio folgorante. Visto che siamo in buona fede e che era la prima corsa, abbiamo pensato a un problema d'inesperienza nostra. Ingenui. Flatout 3 è caos puro e immotivato. Un mix tra controlli scivolosi, scarsa leggibilità dello scenario e intelligenza artificiale ai minimi livelli immaginabili crea un'esperienza complessiva frustrante e ingiocabile. Come la descrivereste una corsa vinta in cui abbiamo fatto una trentina d'incidenti? Semplicemente le auto della CPU sembrano guidate da dei serial killer che fanno di tutto per venirci addosso o andare addosso ai loro compari. All'inizio può anche essere divertente vedere continue esplosioni alla Call of Duty e lamiere che volano in ogni dove, ma quando si decide di fare sul serio, allora sorgono grossi problemi e s'inizia a capire che si è esagerato. Possibile che ogni auto che tenti di superarci debba venirci addosso? Possibile che incidenti fatti a velocità risibile facciano comunque perdere il controllo dell'auto? Possibile che non sia umanamente possibile concludere una singola corsa senza che qualcuno ci venga addosso? Il caso più emblematico è la gara di velocità, una delle nove modalità di cui parlavamo prima, che inizia sempre con una qualche fungo atomico sulla pista. I veicoli in gara sono estremamente fragili e scoppiano come petardi appena toccano un ostacolo. Il risultato è che di velocità se ne vede pochina, poiché si vive con la paura costante di finire contro un muretto e vedere il veicolo trasformarsi in un fuoco artificiale.

Echi di Flatout

Comunque, messo ordine nel caos, si riesce anche a condurre una gara completa. Purtroppo emergono subito altri problemi non di poco conto. Ad esempio, la mancanza di una modalità carriera impone di arrivare sempre per primi per sbloccare le gare successive. Tutte le altre posizioni sono praticamente inutili, comprese la seconda o la terza. Il guaio è che anche nei primissimi tracciati, dati i problemi illustrati sopra, vincere non è una passeggiata.

Rottami sulla pista

Si rischia così di dover ripetere innumerevoli volte un singolo tracciato prima di riuscire a vedere la luce, con la frustrazione che raggiunge il limite estremo quando si perde all'ultimo giro per colpa di un incidente inevitabile causato dalla CPU (l'esempio più frequente è quello di un'auto avversaria inattesa che ci tampona a grande velocità facendoci finire fuori strada).
Insomma, cosa rimane dei vecchi capitoli in Flatout 3? Praticamente niente, verrebbe da dire. I primi due capitoli offrivano sì degli incidenti spettacolari, ma erano giocabili e ben equilibrati, avevano sì un sistema di guida arcade, ma era preciso e non viscido e traballante come quello del terzo capitolo. Avevano sì meno modalità, ma c'era sempre una lunga carriera e, soprattutto, non erano state aggiunte competizioni a caso tanto per fare numero come successo in questo caso. Ad esempio, la possibilità di guidare un big foot non è male, ma i veicoli selezionabili sono così delicati che il difficile non è tanto colpire i barili prima degli avversari (uno degli obiettivi della modalità), quanto riuscire ad arrivare alla fine senza essere completamente distrutti.

Multiplayer e grafica

A questo punto vi parleremmo volentieri della modalità multiplayer, ma più che dirvi che manca cronicamente di opzioni non possiamo, poiché non siamo riusciti a giocare una singola partita online in più di due settimane di tentativi. Il motivo?

Rottami sulla pista

CCV: Carenza cronica di videogiocatori. Abbiamo provato anche a fare da host, ma dopo un'ora passata da soli a contare le vertebre della schiena di un topo, abbiamo desistito.
Parliamo invece degli aspetti tecnici che... non brillano (strano eh?!?). Pur trattandosi di un gioco uscito esclusivamente su PC, non si vedono meraviglie. I modelli delle auto sono piuttosto blandi e i tracciati non sono ricchissimi di elementi. Gli scenari più piacevoli da guardare sono quelli cittadini, ma non si grida mai al miracolo e, soprattutto, di memorabile c'è ben poco. Ad andare oltre la sufficienza è soltanto il sistema di danni alle auto, che però impallidisce in confronto a quello dei vecchi Flatout, per non citare mostri sacri come i vari titoli di corse di Codemasters o i Burnout di Criterion. Insomma, anche dal punto di vista tecnico Flatout 3 non vale il prezzo del biglietto.

Conclusioni

Multiplayer.it
4.0
Lettori (29)
4.0
Il tuo voto

Lasciatelo perdere. Lo avrete già capito guardando il voto, ma è necessario ribadirlo: Flatout 3 è un pessimo gioco che disonora il nome che porta. Da salvare c'è veramente poco, ma non basta a sollevare le sorti di questo mezzo disastro. Caotico, a tratti ingiocabile, è un titolo mal calibrato che non vale il suo prezzo. Speriamo che la serie venga ripresa seriamente, o che muoia per sempre.

PRO

  • All'inizio il caos può anche divertire...

CONTRO

  • ...ma ben presto si capisce che porta solo frustrazione
  • Nessuna modalità carriera
  • Troppe gare perse per incidenti inevitabili

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: GeForce GTX 560 Ti OC
  • Sistema operativo: Windows Vista 32 bit

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP / Windows Vista / Windows 7
  • Processore: 2 GHz Intel Core2 Duo o AMD Athlon 64 X2 o superiore
  • RAM: 2 GB
  • Scheda video: Nvidia GeForce 8600+ / AMD Radeon HD X2600+
  • Spazio su disco: 16 GB
  • DirectX: 9.0c