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Il postino suona sempre tre volte

Una delle serie videoludiche più oltraggiose e politicamente scorrette di tutti i tempi torna con un terzo episodio che farà sicuramente discutere

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   16/01/2012

Ci sono software house che vengono ricordate unicamente per un videogame. Nel caso di Running With Scissors, la situazione è però differente: Postal è l'unico franchise mai partorito dal team, e possiamo dire senza timore di smentita che i motivi della sua popolarità (ne è stato tratto anche un film, peraltro il migliore che il temibile Uwe Boll abbia mai diretto) non vanno ricercati nella qualità del prodotto, bensì nel suo essere decisamente sopra le righe per quanto concerne i temi trattati e la violenza visiva. Il primo episodio, pubblicato nel 1997, ci vedeva controllare il protagonista, Postal Dude, in un contesto action con visuale isometrica, in cui il nostro obiettivo era semplicemente quello di ammazzare il maggior numero possibile di nemici per passare al livello successivo, senza la benché minima trama a corredo.

Il postino suona sempre tre volte

Con il secondo episodio, uscito nel 2003, il team ha scelto di trasformare il tutto in un first person shooter, fornendo al personaggio una certa libertà d'azione, spingendo ancora di più l'acceleratore sulla violenza gratuita e aggiungendo al mix un umorismo di bassissima lega, stracolmo di riferimenti al sesso e al razzismo. Ciò ha effettivamente reso celebre la serie, anche se nel modo sbagliato, tanto che in alcuni paesi Postal è stato addirittura bandito. Da allora sono passati ben otto anni, e Running With Scissors ha deciso di cambiare ancora una volta la forma della sua creatura, passando al genere dei third person shooter. Postal Dude si ritrova bloccato nell'apparentemente tranquilla cittadina di Catharsis e deve svolgere qualche lavoretto per racimolare i soldi necessari per fare il pieno alla sua auto e ripartire. La struttura di Postal III si basa appunto sulla natura di questi "lavoretti", assimilati a missioni singole e praticamente autoconclusive: basti dire che la prima mansione che ci troveremo a svolgere è quella di raccogliere, tramite un aspiratore, i fazzolettini di carta usati dai clienti nelle "cabine per la masturbazione" di un grosso sexy shop, quindi difendere il negozio dall'assalto di un gruppo di femministe arrabbiate. E non si tratta certamente del punto più basso del gioco, anzi è letteralmente solo l'inizio.

Going Postal

Uno dei (pochi) punti di forza di Postal 2 era rappresentato dall'enorme numero di armi a disposizione del protagonista, in grado di ammazzare chiunque in qualsiasi modo: dalle pistole alle spade, passando per stelle ninja, martelli e liquido infiammabile, era possibile infierire tanto sulle persone armate quanto sugli ignari passanti, facendoli a pezzi ed eventualmente urinando sui loro cadaveri (ecco, speriamo che nessuno faccia un accostamento con i recenti - e vergognosi - fatti di cronaca riguardanti il corpo dei Marine). La maggior parte di questi elementi sono stati ripresi per il terzo episodio, e infatti utilizzando la rotella del mouse è possibile equipaggiare gli strumenti più disparati, che stavolta includono un puntatore laser per aizzare il fedele pitbull Champ contro le parti basse di un nemico, uno spray al peperoncino (utilizzarlo sugli agenti in tenuta antisommossa rappresenta palesemente una citazione di quanto accaduto ad alcuni manifestanti del movimento Occupy Wall Street), un pesante machete in grado di fare a pezzi i nemici, granate, pistole, fucili e così via.

Tanzen was here...
Tanzen was here...

Il problema è che l'effetto scenico della maggior parte delle armi più fantasiose non va di pari passo con la loro efficacia, e il grado di difficoltà del gioco ci costringerà a equipaggiare unicamente gli strumenti più affidabili ed efficaci, mettendo da parte tutto il resto. Si tratta solo di uno dei limiti derivanti dalla quasi totale mancanza di bilanciamento della nuova produzione targata Running With Scissors, che si distingue in particolare per l'intelligenza artificiale degli avversari, pari a zero: gli NPC si muovono seguendo pattern predeterminati, una volta allertati ci vengono semplicemente incontro e attaccano, peraltro senza fare una piega quando rispondiamo al fuoco, finché non stramazzano al suolo privi di vita. Se il difetto finisce per essere in parte "mascherato" durante gli scontri a fuoco, si rivela in tutta la sua drammaticità quando dobbiamo combattere a mani nude, evidenziando uno dei sistemi di rilevamento delle collisioni peggiori che si siano mai visti in un video game: Postal Dude tira pugni all'aria, il nemico si sposta come se niente fosse e dobbiamo addirittura inseguirlo per continuare a colpirlo. Avremo la prova di averlo effettivamente colpito quando, dopo una serie di diretti, andrà finalmente a terra. La scarsissima sensazione di impatto viene amplificata dal mancato supporto per i controller: gestire un action game in terza persona con mouse e tastiera non è di per sé il massimo della vita, e in questo caso specifico l'esperienza si rivela particolarmente frustrante, macchinosa e malamente realizzata.

"Io sto dalla parte del bene!"

Gli sviluppatori hanno cercato di inserire un elemento di novità fornendo al giocatore la possibilità di scegliere fra due diversi "allineamenti" da un certo punto dell'avventura, per la precisione stare dalla parte della polizia (e dunque affrontare i nemici con armi non letali) oppure schierarsi con il malvagio sindaco Chomo (interpretato da Ron Jeremy, un veterano del porno made in USA) e con lo zio Dave, dunque utilizzare il classico arsenale senza farsi troppi problemi se si ammazza qualche civile.

Il postino suona sempre tre volte

Inutile dire che la seconda opzione si rivela quella più fedele alla filosofia che da sempre caratterizza Postal, nonché la meno peggio per via dell'alto grado di difficoltà. Al di là di questo fattore, purtroppo, c'è ben poco che possa valere l'acquisto di Postal III, attualmente in vendita solo su Direct2Drive e GameFly, rispettivamente al prezzo di 29,95 sterline e 39,99 dollari (l'uscita su Steam, prevista per la fine di dicembre, è stata misteriosamente posticipata). Si tratta infatti di un titolo realizzato davvero male, molto frustrante per via dello scarso sistema di combattimento e dell'intelligenza artificiale inesistente, con missioni ripetitive che prevedono l'eliminazione di un certo numero di bersagli o la difesa di un determinato soggetto, e che si differenziano unicamente per le tematiche, ogni volta più "scabrose" ma incapaci di strappare il benché minimo sorriso, tanto è basso il loro livello. L'unica cosa che si salva è il comparto tecnico, mosso dal collaudato engine Source (e dunque in grado di girare anche su PC di fascia medio bassa), che offre una buona quantità di scenari e personaggi discretamente realizzati (anche se la maggior parte sono cloni l'uno dell'altro). Pessimi invece i tempi di caricamento, lunghissimi, mentre sul fronte glitch segnaliamo la presenza di un bel po' di problemi più o meno gravi, da risolvere tramite patch.

Conclusioni

Multiplayer.it
3.0
Lettori (72)
6.7
Il tuo voto

Chiariamo subito le cose: non abbiamo alcun problema con le tematiche affrontate da Postal III, nonostante l'umorismo del gioco sia così di bassa lega da intristire anziché strapparci una risata. Siamo per la libertà di espressione e dunque ben venga anche questa visione volutamente assurda ed esagerata di temi come l'integrazione sociale, le malattie sessualmente trasmissibili (vogliamo parlare delle scimmie malate di AIDS che infettano i passanti in modo quantomeno fantasioso?) e ovviamente la violenza. Il problema è che non si può realizzare un prodotto "oltraggioso" e sperare che la gente ne parli e lo acquisti semplicemente per questo motivo, e purtroppo il terzo episodio di Postal, forse più dei precedenti, è chiaramente impostato in tale maniera, viste le evidenti mancanze in termini di qualità e varietà del gameplay. Lasciatelo perdere.

PRO

  • Realizzazione tecnica discreta
  • Due possibili strade da seguire
  • Un bel po' di armi a disposizione...

CONTRO

  • ...ma il sistema di combattimento è pessimo
  • Intelligenza artificiale praticamente inesistente
  • Azione estremamente lineare e ripetitiva

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i3 350M
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video ATI Radeon HD 5650
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore Intel Pentium IV da 3,0 GHz
  • 2 GB di RAM (Windows XP), 4 GB di RAM (Windows Vista, Windows 7)
  • Scheda video NVIDIA GeForce 6600, ATI Radeon X800
  • 13,5 GB di spazio libero su hard disk
  • Sistema operativo Windows XP, Windows Vista, Windows 7

Requisiti consigliati

  • Processore Intel Core 2 Duo da 2,4 GHz
  • 3 GB di RAM (Windows XP), 4 GB di RAM (Windows Vista, Windows 7)
  • Scheda video NVIDIA GeForce 7600, ATI Radeon X1600
  • 13,5 GB di spazio libero su hard disk
  • Sistema operativo Windows XP, Windows Vista, Windows 7