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Anno 1800, la recensione

Anno 1800 è il capitolo che riporta la serie gestionale di Blue Byte ai fasti di Anno 1404, come potrete leggere nella nostra recensione.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   16/04/2019

Anno 1800 è riuscito a riprendere la serie Anno per i capelli dal gorgo in cui la stavano trascinando i capitoli precedenti (Anno 2070 e Anno 2205), non brutti in senso assoluto, ma troppo impegnati a integrare meccaniche improprie e di compromesso per essere davvero convincenti. Blue Byte ha quindi deciso di fare autoanalisi e di tornare a guardare al suo capolavoro, Anno 1404, per ridare alla serie il lustro che merita. Senza mezzi termini, tra le produzioni tripla A, Anno 1800 è il gestionale cittadino migliore degli ultimi anni, superiore di molto al recente e pur valido Tropico 6. Il motivo? Cerchiamo di capirlo.

Anno 1800 4

Modalità

Anno 1800 ha diverse modalità, sia per giocatori solitari, sia per chi vuole passare del tempo online. In single player è possibile affrontare la campagna narrativa oppure dedicarsi alla modalità sandbox. Come il titolo fa intuire, l'ambientazione è quella della rivoluzione industriale, anche se va detto che di storico il titolo di Blue Byte ha ben poco, almeno a livello di trama. La campagna racconta del ritorno in patria del protagonista dopo un lungo viaggio oltreoceano, che trova suo padre assassinato e la sua compagnia espropriata dal malvagio zio. Insieme alla sorella e a un amico indiano dovrà quindi riuscire a sviluppare un'isola abbandonata, cercando contemporaneamente di scoprire chi ha ucciso il genitore.

Il tutto si traduce in un gameplay dalle due anime: da una parte bisogna preoccuparsi della costruzione e della gestione della nostra città, mentre dall'altra bisogna svolgere delle missioni per mare per ottenere risorse e informazioni dagli altri governanti. La mappa della campagna narrativa è fissa e progettata in modo tale da accompagnare la progressione del gioco, sia a livello di sviluppo urbano, sia in termini di successione degli eventi. Ad esempio in un momento preciso della trama ci sarà richiesto di rimuovere un pezzo di montagna con la dinamite per raggiungere delle miniere di ferro, senza le quali non solo non è possibile produrre alcuni oggetti che ci servono per svolgere una missione, ma anche creare alcune linee produttive che ci consentono di ampliare la nostra città. Ovviamente tutti questi vincoli non sono presenti nella modalità sandbox, completamente configurabile, in cui date alcune risorse iniziali, siamo lasciati liberi di sperimentare.

Anno 1800 6

In generale, Anno 1800 è affrontabile a diversi livelli di difficoltà, di cui quelli più semplici adatti davvero a tutti e quelli più difficili dedicati agli appassionati del genere. Fortunatamente i compromessi sono pochi e toccano solo alcuni aspetti del gioco. Ma non corriamo troppo.

Interfaccia utente

A stupire di Anno 1800, qualsiasi sia la modalità o la difficoltà selezionata, è l'interfaccia utente, realizzata con una cura e un'intelligenza davvero incredibili. Blue Byte ha avuto l'intuizione di evitare i classici menù che racchiudono tutti gli edifici di una certa categoria in un'unica schermata, studiando invece un sistema intuitivo legato alle linee produttive, che consente di individuare subito le strutture da realizzare per ottenere una certa risorsa e il tipo di lavoratori richiesto per farli funzionare.

Anno 1800 3

Il livello di specializzazione di questi ultimi si lega a doppio filo con lo sviluppo del tessuto urbano, che cambia sensibilmente con il modificarsi delle loro esigenze. Per dire, il primo tipo di lavoratori, quelli agricoli, hanno pochi bisogni primari e si accontentano di case modeste. Sono impiegati per lavorare i campi, allevare animali, produrre il legname e così via. Produzioni più complesse, come quella del vetro o del cibo in scatola, richiedono lavoratori specializzati che non si accontentano di una vita frugale, ma chiedono cultura, divertimenti e vogliono cibo più raffinato. Finché i bisogni di una certa classe sociale non vengono soddisfatti, non è possibile accedere a quella successiva, ossia non è possibile migliorare gli edifici in cui vivono i cittadini per attirare lavoratori avanzati. Si tratta di un sistema semplice ed efficace, che ha il grande vantaggio di consentire una pianificazione profonda della città nonché di non confondere mai il giocatore, che così può gestire lo sviluppo urbano in ogni suo aspetto.

Altra intuizione geniale dell'interfaccia, che d'ora in poi vogliamo in ogni gestionale, è la modalità pianificazione, che consente di posizionare gli edifici sulla mappa anche in assenza delle risorse richieste. Sostanzialmente il giocatore può creare uno scheletro della città, anticipando le sue stesse mosse. Dopo aver piazzato il progetto di un edificio sulla mappa, basta un click per costruirlo. Chi ama visualizzare le cose prima di decidere come procedere lo troverà uno strumento incredibilmente versatile, di cui non potrà più fare a meno.

Gestionale puro

Dal punto di vista gestionale, Anno 1800 è realizzato con grande competenza. Erano anni che un gestionale tripla A non proponeva un gameplay in cui la città deve essere progettata razionalmente e non basta piazzare gli edifici di qua e di là per ottenere tutto. Qui ogni edificio entra in relazione con gli altri e i fattori da tenere in considerazione per creare un tessuto urbano economicamente sostenibile sono moltissimi: dalla qualità delle strade, al posizionamento dei quartieri abitati, passando per quello degli edifici produttivi stessi, che non devono essere mai troppo distanti dalle fonti di materie prime e dai magazzini, pena il rallentamento della produzione.

Anno 1800 2

L'unica vera semplificazione riguarda i magazzini unificati che contengono e mettono a disposizione anche le risorse stoccate in zone molto distanti. Evidentemente si è voluto evitare di complicare troppo la logistica delle merci, facendo concentrare il giocatore su altro, in particolare sulla soddisfazione dei bisogni dei cittadini. Insomma, nel caso di Anno 1800 alcune semplificazioni sembrano più un modo per non appesantire il gameplay che delle scorciatoie per attirare il grande pubblico. Comunque sia una pianificazione urbana razionale dà anche altri vantaggi, come ad esempio il minor dispendio monetario per mantenere forze dell'ordine e vigili del fuoco, così come la maggiore influenza di scuole, mercati, pub e altri edifici che forniscono servizi indispensabili per la popolazione. Da non sottovalutare anche il lato marittimo del gioco, che parte dalla costruzione di un porto attrezzato di tutto (capitaneria, magazzini, arsenale e così via), per arrivare ad avere una flotta commerciale e militare capace di dominare i mari. Saper gestire i commerci, facendosi amici gli altri governanti così da poter stabilire delle rotte sempre più fruttuose, è essenziale per l'economia della nostra città, così come disporre di navi che possano difenderci dai pirati e dalle aggressioni delle fazioni avversarie. Gestire i vascelli è davvero molto semplice: basta selezionarli e cliccare sul punto della mappa in cui devono andare per farli muovere. Quando si è nei porti si possono caricare, scaricare o vendere merci, oppure si possono prendere a bordo delle personalità con capacità speciali. Come accennato, le navi hanno anche la funzione di avatar per svolgere alcune delle missioni che ci vengono assegnate e per organizzare delle spedizioni che servono per scoprire nuovi territori.

Anno 1800 1

Alcune di queste missioni rappresentano purtroppo uno dei più grossi punti deboli del titolo di Blue Byte, visto che spesso sono poco interessanti, quando non proprio asfissianti. Pensiamo in particolare alle missioni di scorta o a quelle di inseguimento, che richiedono entrambe di seguire gli spostamenti del nostro vascello per evitare imboscate o di essere visti. Probabilmente sono state messe per dare un po' di varietà al gameplay e per rendere più interessante la campagna narrativa, ma nella sostanza sono trascurabili, quando non fastidiose.

Città viva

Sotto il profilo tecnico Anno 1800 è probabilmente il miglior gestionale sulla piazza. A livello di dettagli degli edifici Tropico 6 gli tiene testa (lo usiamo come confronto perché molto recente e di livello produttivo simile), ma dal punto di vista della vitalità della città non c'è paragone: il titolo di Blue Byte offre un ambiente urbano vivo e pieno di cittadini che si comportano in modo credibile. Zoomare sulle strade e stare a guardare è un piacere, che viene ripagato da simpatici eventi. Ad esempio nella chiesa locale vengono organizzati matrimoni, mentre i cortili delle scuole pullulano di ragazzini che giocano. Costruite una piazza davanti al municipio e la vedrete brulicare di persone. Inoltre, con l'aumentare delle classi sociali presenti in città, aumenta anche la varietà dei modelli dei cittadini, vestiti in modo differente per riflettere la loro condizione.

Le cose vanno decisamente peggio con alcuni degli elementi accessori della campagna single player, come la recitazione dei personaggi principali. In questo caso è quasi una fortuna che il doppiaggio sia solo in inglese. Male anche i testi, decisamente poco ispirati e a volte fastidiosi, con personaggi che nelle schermate diplomatiche ripetono in continuazione le stesse frasi e che finiscono per frammentare un po' il gameplay con la loro invadenza. Per carità, non sono difetti che rovinano il gioco, ma visto che sono comunque molto presenti, è indubbio che una loro influenza ce l'abbiano. Le cose vanno molto meglio nella modalità sandbox, che è quella con cui a conti fatti si gioca di più, ma è un peccato che non si sia potuto fare di più per la campagna.

Conclusioni

Digital Delivery uPlay
Prezzo 59,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (22)
9.2
Il tuo voto

Anno 1800 è il miglior capitolo della serie da Anno 1404. Già questo dovrebbe farvi capire che stiamo parlando di un titolo consigliatissimo agli appassionati del genere. Gli unici difetti riguardano alcuni elementi accessori della campagna single player e del gameplay, che finiscono per pesare sull'esperienza di gioco più che arricchirla. Un plauso merita invece l'interfaccia, in particolare la modalità pianificazione, che è leggibilissima, strutturata in modo intelligente e innovativa. Insomma, questa volta Blue Byte ha fatto davvero centro.

PRO

  • L'interfaccia utente andrebbe studiata nelle scuole
  • Finalmente un gestionale vero
  • Sviluppo cittadino convincente, pianificazione urbana appassionante

CONTRO

  • Alcuni elementi accessori lasciano un po' a desiderare
  • La campagna single player non è proprio eccezionale.