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Dead Space, la recensione della versione PC per il remake del survival horror

Il remake di Dead Space si rivela un gioco sofisticato, ma esigente anche su PC: il prezzo da pagare per la versione migliore.

Dead Space, la recensione della versione PC per il remake del survival horror
RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   14/02/2023

È affascinante come il remake di Dead Space riesca a unire in maniera efficace vecchio e nuovo, nello specifico gli elementi classici del capolavoro survival horror di Visceral Games e una cosmesi completamente rivisitata, che fa ampio uso di tecnologie di nuova generazione per spingere al massimo PS5 e Xbox Series X|S, nonché ovviamente la piattaforma Windows.

Quest'ultima può contare sulla versione migliore del titolo sviluppato da EA Motive, grazie alla presenza di preset più avanzati che non devono sottostare ad alcuna limitazione del frame rate, a patto però di possedere una configurazione che sia in grado di sopportare un carico simile: ve ne parliamo nella nostra recensione della versione PC di Dead Space.

Storia: di nuovo sulla USG Ishimura

Dead Space, Isaac Clarke parla e compare spesso senza elmetto durante la campagna del remake
Dead Space, Isaac Clarke parla e compare spesso senza elmetto durante la campagna del remake

Come abbiamo avuto modo di spiegare nel confronto fra Dead Space e The Callisto Protocol, la storia di Isaac Clarke e della sua spedizione a bordo della USG Ishimura riesce ancora oggi a esercitare un grande fascino, a maggior ragione grazie ad alcuni elementi narrativi che gli sviluppatori hanno cercato di valorizzare all'interno del remake, pur senza portare davvero il racconto su di un piano cinematografico.

Il protagonista si reca con una squadra di soccorso sull'enorme nave spaziale finita alla deriva dopo aver ricevuto una richiesta d'aiuto da parte della sua ex fidanzata, la dottoressa Nicole Brennan, ma una volta arrivato trova solo morte e orrore. L'equipaggio è infatti stato apparentemente sterminato da orde di creature raccapriccianti, i Necromorfi: la malsana unione fra un parassita alieno e un corpo umano, che nella loro forma più frequente sviluppano lunghe appendici acuminate.

L'unico modo per eliminare questi mostri è strappargli letteralmente gli arti, e dopo aver assistito al massacro di alcuni dei suoi compagni Isaac trova lo strumento perfetto allo scopo: la Lama al Plasma. L'iconica arma dell'originale Dead Space è per lunghi tratti protagonista assoluta dell'azione, mentre ci spingiamo a esplorare i diversi settori della USG Ishimura nel tentativo di recuperare Nicole e trovare insieme una via di fuga.

Se nell'originale del 2008 il personaggio principale non proferiva parola e restava a volto coperto fino alla sequenza conclusiva, in un tentativo da parte degli sviluppatori di aumentare il grado di immedesimazione del giocatore, nel remake si è scelto di donargli fin da subito una faccia e una voce, quella dell'attore Gunner Wright, che aveva interpretato Clarke nella prima trilogia: una decisione che abbiamo trovato comprensibile ma controversa, e che inevitabilmente toglie un po' di fascino all'esperienza.

Gameplay e struttura: rifatti e migliorati

Dead Space, luci e ombre contribuiscono in maniera sostanziale alle atmosfere nella fase esplorativa
Dead Space, luci e ombre contribuiscono in maniera sostanziale alle atmosfere nella fase esplorativa

La nuova versione di Dead Space non si limita a rivoluzionare gli aspetti tecnici del capolavoro di Visceral Games, bensì introduce diverse novità anche sul piano del gameplay e della struttura, riuscendo a offrire un impianto ancora più solido ma soprattutto al passo coi tempi, nell'ambito di soluzioni che ricordano molto il lavoro di Capcom che abbiamo raccontato nella recensione del remake di Resident Evil 2.

Gli sviluppatori hanno deciso di restare aderenti ai canoni classici dei survival horror e a un'impostazione già di per sé credibile, quella di un protagonista che non può muoversi in maniera più di tanto rapida o agile per via della corazza che indossa, disegnata anche per effettuare riparazioni sugli elementi esterni delle navi e dunque capace di muoversi nello spazio aperto, stavolta grazie all'uso di una coppia di propulsori.

Dead Space, la Lama al Plasma utilizzata contro gli arti di un Necromorfo
Dead Space, la Lama al Plasma utilizzata contro gli arti di un Necromorfo

Il sistema di combattimento impone dunque di mantenere le distanze dai Necromorfi, cercando di usare le armi che man mano diventano disponibili al fine di smembrarli: una soluzione che enfatizza la mostruosità e la pericolosità di queste creature, e che viene abbinata all'uso della Stasi e del Modulo Cinetico per completare un repertorio che apre la strada a meccaniche action shooter in grado di dare grandi soddisfazioni.

Un impianto reso ancora più solido non solo dall'ottima caratterizzazione di ogni singolo strumento, ma anche da una gestione delle risorse e delle munizioni che impone di concedere tempo e attenzione alla fase esplorativa, che nel remake trae vantaggio dall'espediente delle autorizzazioni di sicurezza per promuovere un backtracking che resta facoltativo ma che può aggiungere effettivamente qualcosa all'esperienza.

Dead Space, la navigazione a bordo della USG Ishimura è spesso guidata da comodi indicatori di missione
Dead Space, la navigazione a bordo della USG Ishimura è spesso guidata da comodi indicatori di missione

Dietro i suoni, le sortite improvvise e il posizionamento dei Necromorfi all'interno dello scenario c'è infatti l'Intensity Director, un sistema messo a punto da EA Motive per gestire fondamentalmente la capacità del gioco di coglierci di sorpresa. Grazie ad esso tornare all'interno luoghi già visitati, magari per recuperare il contenuto di alcune casse o per accedere a stanze in precedenza inaccessibili, può portare a eventi imprevisti, come ad esempio furiosi scontri con creature appena "attivate".

A tal proposito, il bestiario di Dead Space si conferma fenomenale, sia per quanto concerne il design dei mostri, che incutono effettivamente timore, sia per la loro varietà. Agli istinti primordiali di molte di queste creature, che caricano a testa bassa incuranti delle armi di cui disponiamo, si abbinano peraltro i comportamenti imprevedibili dei Lurker, che tendono a nascondersi alla vista per poi colpirci con i loro dardi.

Realizzazione tecnica

Dead Space, sezioni della nave messe a ferro e fuoco
Dead Space, sezioni della nave messe a ferro e fuoco

Se è vero che il remake firmato EA Motive non coglie l'occasione di portare la narrazione a un livello cinematografico, preferendo mantenere i modelli dei personaggi standard nel corso della maggior parte delle sequenze di intermezzo, con tutto ciò che ne consegue anche e soprattutto sul fronte delle animazioni facciali e del dettaglio generale, sul piano dell'effettistica non c'è alcun dubbio che il gioco offra un'esperienza di nuova generazione.

Gli elementi cardine di un survival horror sci-fi, dunque l'alternanza di luci, ombre e foschia, può contare in questo caso su tecnologie estremamente sofisticate e convincenti, che peraltro contribuiscono in maniera molto chiara alle meccaniche di gameplay. La nebbia in cui ci si imbatte in determinati luoghi, ad esempio, impedisce di vedere i nemici e finanche di utilizzare il puntamento laser dell'arma, che viene appunto proiettato sul fumo.

Dead Space include sezioni a gravità zero rinnovate grazie all'introduzione dei propulsori
Dead Space include sezioni a gravità zero rinnovate grazie all'introduzione dei propulsori

Se è vero che il design dei Necromorfi è stato mantenuto in maniera fedele all'originale del 2008, sotto la loro orribile scorza si nascondono strati di muscoli e ossa che sotto i colpi delle nostre armi vengono orribilmente rivelati, dandoci così una precisa idea del danno arrecato e di quanto ancora bisognerà insistere perché quelle mostruose appendici vengano mozzate, fermando finalmente l'avanzata del nemico.

È interessante vedere questo risvolto come un'aggiunta alla storica interfaccia grafica di Dead Space, che consente di controllare direttamente sulla corazza del protagonista gli indicatori della sua energia vitale e della Stasi. Ci si muove insomma tra la fedeltà al passato e le esigenze di rinnovamento di un prodotto del 2023, che ritroviamo in particolare nelle animazioni di Isaac, meno legnose così come sono più agili e spediti i suoi passi fra i corridoi della USG Ishimura.

Dead Space, le comunicazioni portano avanti la trama insieme a tanti elementi di contorno, come documenti e audiolog
Dead Space, le comunicazioni portano avanti la trama insieme a tanti elementi di contorno, come documenti e audiolog

L'enorme nave spaziale svolge un ruolo fondamentale nell'ambito dell'avventura, che interpreta anche stavolta con grande competenza e convinzione grazie a un design solido e a suo modo iconico, di nuovo una riuscita via di mezzo fra il rispetto dell'opera originale e il desiderio di introdurre qualcosa di inedito; persino per quanto concerne i comprimari, meglio caratterizzati non solo dal punto di vista narrativo ma anche visivo.

In tal senso, purtroppo, il doppiaggio in italiano non convince e finisce per togliere qualcosa all'esperienza piuttosto che aggiungere. Colpa di un'interpretazione alla cieca e priva di riferimenti, come spesso accade nei videogiochi? Non ci è dato saperlo, ma il risultato lascia spesso a desiderare in termini di intensità e convinzione, con l'unica eccezione dell'attore che interpreta Isaac. Ah, ovviamente nel remake ci siamo risparmiati Dario Argento, regista iconico ma doppiatore da incubo.

La versione PC

Dead Space utilizza buio, luce e foschia in maniera eccellente
Dead Space utilizza buio, luce e foschia in maniera eccellente

Come si comporta dunque il remake di Dead Space su PC? In apertura abbiamo parlato di "versione migliore" non a caso: sebbene i preset qualitativi adottati dagli sviluppatori siano fondamentalmente gli stessi utilizzati su PS5 e Xbox Series X, a seconda dell'hardware in nostro possesso potremo spingere un paio di impostazioni e soprattutto ottenere un compromesso migliore in termini di risoluzione effettiva e frame rate.

Certo, in tutti i casi non si prescinde da una qualche tecnologia di upscaling, che si tratti del DLSS 2.0 o dell'FSR 2.0, che sembrano comportarsi in maniera simile ma con un leggero vantaggio del sistema messo a punto da NVIDIA: a quanto pare la grafica del titolo di EA Motive è talmente complessa che alle risoluzioni più alte manda letteralmente in pappa qualsiasi GPU, con l'unica eccezione dei modelli di punta dell'ancora inavvicinabile serie 4000.

Dead Space, le opzioni grafiche della versione PC
Dead Space, le opzioni grafiche della versione PC

Utilizzando una configurazione che include un processore Intel Core i5 13500, 16 GB di RAM DDR5 e quella che si pone al momento come una delle schede video più diffuse fra i giocatori PC, la RTX 3070, questo peso straordinario si traduce in circa 50 fps a 1440p effettivi, con tutte le impostazioni al massimo (al netto del ray tracing) e senza DLSS o FSR. Attivando queste ultime tecnologie con il preset "qualità", il gioco subisce una spinta sostanziale, superando i 100 fps.

Andando però ad abilitare il ray tracing, che il remake di Dead Space applica all'occlusione ambientale, la situazione cambia parecchio e per tenere tutto al massimo a 1440p e raggiungere i 60 fps bisogna optare per il preset "bilanciato" oppure attivare lo scaler dinamico, che va a diminuire la risoluzione laddove ce n'è bisogno, riuscendo così a limare le prestazioni quel tanto che basta per colmare piccoli gap.

Dead Space, Isaac alla scoperta di una nuova zona
Dead Space, Isaac alla scoperta di una nuova zona

Un'altra strada è chiaramente quella delle regolazioni di fino, del resto le opzioni non mancano qualora si abbia voglia di sperimentare: oltre a risoluzione e sincronia verticale ci viene dato modo di ricorrere o meno al VRS, scegliere l'antialiasing fra TAA, DLSS e FSR, quindi impostare qualità della luce, delle ombre e dei riflessi, la risoluzione volumetrica (che incide tanto sulla fluidità), la già citata occlusione ambientale con o senza ray tracing e la qualità della profondità di campo.

Stando ai nostri test, con una RTX 3070 è possibile ottenere con successo un output a 4K e 60 fps, ma non senza abbassare i preset e attivare le tecnologie di upscaling dell'immagine. In tutti i casi è importante disattivare l'effetto "grana pellicola", che aggiunge rumore a una situazione già tendente agli artefatti da ricostruzione, e cercare di mantenere una certa percentuale di avanzo prestazionale per non incorrere in evidenti fenomeni di stuttering, specie nel passaggio da una sezione all'altra.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, Origin
Prezzo 59,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (27)
8.5
Il tuo voto

Dead Space è un remake eccellente, capace di convogliare tutte le energie positive del capolavoro di Visceral Games e incanalarle nella maniera giusta, migliorando non solo il comparto tecnico ma anche il gameplay e andando a rifinire narrazione e personaggi, pur al netto di alcune scelte che non ci sentiamo di condividere appieno. La versione PC offre la possibilità di godere di un impatto visivo superiore rispetto a quanto visto su PS5 e Xbox Series X, anche se chiaramente tutto dipende dalla vostra configurazione: con un setup di fascia media avvertirete il peso della grafica e dovrete trovare il giusto compromesso, ma per fortuna le opzioni non mancano.

PRO

  • Un remake tecnicamente spettacolare
  • Diversi miglioramenti al gameplay
  • Storia affascinante, rifinita per l'occasione

CONTRO

  • Peso non indifferente su PC
  • Isaac ha perso il suo alone di mistero
  • Il doppiaggio in italiano lascia a desiderare