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Daje er gasse!

Dopo essere entrato nel Guinness dei Primati e approdato su console, Fuel arriva finalmente con un po' di ritardo anche sui nostri PC portando con sé (si spera) una bella dose di adrenalina.

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   26/06/2009

Versione testata: PC

Fuel, racing game off road sviluppato da Asobo Studios per Codemasters, era certamente un titolo molto atteso; più della grafica, delle decine di vetture disponibili e di una solida componente online, il gioco ha attirato molta attenzione per un'interessante commistione tra un impianto sand box, simile per molti versi a quello visto in Test Drive Unlimited, con meccaniche classiche dei giochi di questo genere.

Daje er gasse!

In pratica i giocatori possono percorrere liberamente circa 14000 chilometri quadrati di terreno, tra strade, sabbia, laghi, montagne e scorci innevati, impegnandosi in diverse decine di gare e sfide aiutandosi con un prezioso gps che ci segnala la strada da seguire. Sembrerebbe quindi che il piatto imbandito da Asobo sia ricco e succulento, in altre parole ottimo e abbondante, purtroppo la prova su strada non è così positiva come tutti si aspettavano che fosse.

Scorciatoia o allungatoia?

Se la mappa è enorme e molto varia, è possibile dire lo stesso per il parco mezzi: come MotorStorm ci insegna, qualunque mezzo al quale è possibile montare ruote tassellate può essere utilizzato. Ecco quindi, moto, quad, dune buggy, scivolose muscle car, camion e suv. La personalizzazione è semplicemente estetica, ma col progredire del gioco molti altri mezzi si renderanno disponibili sia come ricompensa per i propri successi, sia impiegando il Fuel, la moneta corrente del gioco. Arcade a tutti gli effetti, il modello di guida è semplicemente basilare, i mezzi si differenziano tra loro solo per le caratteristiche base come velocità, aderenza, accelerazione e per la loro maggiore o minore attitudine alla guida su sterrato e strada asfaltata.

Daje er gasse!

L'impressione è che ci sia poca differenza una volta preso in mano il volante o il manubrio, non tanto per un poco raffinato sistema di guida, quanto per alcune problematiche piuttosto gravi a livello di gameplay, sulle quali torneremo però più avanti. L'enorme mappa è strutturata in diversi campi, sorta di hub dai quali si può partire per gironzolare in giro alla ricerca delle gare, sfide e di tutta una serie di oggetti bonus disseminati a decine in giro. Le gare sono il cuore della proposta Asobo, con tre livelli di difficoltà ci permettono una volta vinte (e solo vinte visto che il secondo posto non è contemplato) di sbloccare nuovi campi, e di converso nuove sfide e nuovi contenuti segreti per personalizzare il proprio alter ego e il proprio mezzo. Se le gare si organizzano in eventi piuttosto standard, come circuiti e gare a checkpoint, le sfide invece ci mettono alla prova con diverse variazioni sul tema, come la corsa a tempo, una variante del classico Chase H.Q. in cui bisogna raggiungere uno o più avversari e urtarli (ma non buttarli fuori strada) e una sfida verso il campo base contro l'elicottero.

Dritto o a destra?

Giocando però vengono alla luce problemi di fondo piuttosto importanti, primo fra tutti quello riguardante la mappa, cosa questa che mina alle fondamenta la prima ragion d'essere del gioco. Se infatti è possibile scorazzare in giro alla ricerca di punti belvedere per un appuntamento romantico, o per scovare nuove vetture e livree da applicare, il metodo privilegiato per iniziare una gara è quello di selezionarla dal menù del proprio campo base. Per fortuna questa decisione ci evita lunghe e noiosissime peregrinazioni in giro, ma ci si chiede perchè puntare tutto sull'aspetto sand box quando l'esplorazione viene di fatto scoraggiata visto che solo in pochi si metteranno alla guida per lunghi minuti solo per ottenere una colorazione diversa e qualche macchina in più. C'e veramente poco da fare oltre alle gare, l'estensione gargantuesca della mappa è veramente mal sfruttata, le gare lunghe anche diversi minuti non invitano poi nemmeno troppo a cercare scorciatoie e vie diverse da quella mostrata dal gps, visto che provare qualche deviazione vuol dire novantanove volte su cento perdere la posizione, vuoi per ostacoli improvvisi, vuoi perchè perdersi, magari finendo a valle mentre si è sulla cima della montagna in piena bagarre, equivale ad un diretto "ricomincia la gara" e dopo cinque minuti in mezzo al nulla desertico o cercando di evitare fossi e alberi carbonizzati fa decisamente saltare la mosca al naso.

Daje er gasse!

Ostacoli e perdersi non sono i soli motivi per rimanere sulla "diritta via" del gps: l'intelligenza artificiale non premia uno stile di guida particolarmente aggressivo, ne tantomeno un guidare in modo perfetto pennellando le curve limando i decimi. Di fatto complice una intelligenza artificiale mal congegnata si passa tutto il tempo dietro al trenino degli altri concorrenti in attesa di superarli, cosa che avviene quasi subito giocando a livello facile o prima o poi, a medio e difficile. Basta insomma cercare sempre di stargli dietro cercando meno deviazioni possibili, e se disgraziatamente si perde la prima posizione (per i motivi sopra elencati) nelle vicinanze dell'arrivo bisogna necessariamente rifare tutto da capo, visto che si avrà poco tempo per riaccodarsi e tentare di superarli. La tensione non nasce quindi dall'ebbrezza di un sorpasso o di una staccata al limite (cosa questa che avviene solo nelle fasi di bagarre iniziale) ma solo dal cercare di non sbagliare strada, visto che alla fine se non si è preda di pulsioni sterrate estreme si vince sempre. In definitiva, free roaming o no, Fuel manca di mordente nella sua componente di base, quella di racing game adrenalico e "caciarone", limitandosi purtroppo ad una corsa su e giu per montagne e lunghe praterie, belle da vedere, ma alla lunga piuttosto noiose e in alcuni casi frustranti. Ovviamente la componente online supplisce a queste mancanze, sperando che gli avversari umani siano meno preda della mania "ferroviaria" rispetto a quelli della cpu, ma anche qui l'esplorazione non è certamente il massimo, è preferibile concentrarsi sulle molte gare disponibili e su quelle che si possono creare ad hoc.

Lampi, saette e microscatti

Graficamente il lavoro svolto da Asobo Studios è lungi dall'essere perfetto ma rimane molto piacevole, mentre rispetto alle versioni console su PC possiamo apprezzare qualche problemino in meno di pop in/up, sempre presente con qualche elemento che compare all'improvviso (soprattutto le ombre) ma al limite del giustificabile vista la vastità della mappa, oltre a un frame rate decisamente migliore grazie all'hardware a disposizione su questa piattaforma. Il look generale è molto piacevole e il più delle volte si rimane basiti di fronte ai panorami che si aprono all'improvviso scalando una montagna. Il level design è sicuramente curatissimo, e grazie alla vastità della mappa molto vario, si passa in pochi minuti da paesaggi montagnosi a desertici, passando per sterminate campagne e grandi dune sabbiose che terminano in riva al mare.

Daje er gasse!

Gli effetti atmosferici come ad esempio tornado e lampi si presentano con una sorta di sporcatura "puntinata" della telecamera, sul tipo di quello che si riscontra sui vecchi film a sottolineare fango e polvere che gravano sul nostro punto di vista e un ottimo uso della fotografia "di scena", con la notte rischiarata dalle luci degli incendi, o delle meravigliose corse al tramonto con un accecante sole negli occhi e così via. Più in generale è possibile dire che il gioco non lesina HDR e altre pregevolezze grafiche, anche se ad onor del vero la qualità delle texture passa con disinvoltura da pregevole (vetture) a piatta, come nel caso di molti elementi dell'ambiente. Buona invece la distruttibilità dello scenario, molti degli oggetti a bordo "pista" vanno in pezzi, e tutto ciò che si trova in strada per ostacolarci può essere travolto e sparato diversi metri più in là, anche se in alcuni casi non tutto reagisce come sarebbe lecito aspettarsi. Il sistema di controllo migliore è ovviamente il joypad, con quello Xbox 360 automaticamente riconosciuto e configurato dal gioco: chi invece dovesse giocare con la tastiera oltre a voler immediatamente rimapparne le impostazioni riscontrerà probabilmente un'eccessiva sensibilità dei tasti associati allo sterzo, per cui è consigliata la presenza di un pad.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.6
Lettori (67)
7.9
Il tuo voto

Dopo aver appurato con la versione console che l'attesa per Fuel era forse un po' troppo alta rispetto al prodotto finale, con l'arrivo del gioco Asobo anche su PC possiamo confermare a grandi linee il parere dato, anche se effettivamente nel passaggio dalle console al computer qualche miglioria c'è: il comparto tecnico si dimostra infatti più solido e con meno incertezze soprattutto nel frame rate, e questo rende Fuel maggiormente appetibile su PC a patto ovviamente di rientrare nelle configurazioni di sistema proposte. Difficilmente però tutto ciò servirà a far cambiare idea a chi non ha gradito il gioco su console, reo di essere troppo ripetitivo: orfani di Motorstorm e analoghi per il momento ai PCisti ci sentiamo di consigliare Pure.

PRO

  • Molti mezzi e competizioni
  • Mappa enorme e varia
  • Effetti speciali a profusione

CONTRO

  • Intelligenza artificiale deficitaria
  • Poco mordente nelle competizioni
  • Mappa mal sfruttata

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema Operativo: Windows Vista SP1
  • CPU: Intel Core i7 920 a 3,4GHz
  • RAM: 6 GB
  • Scheda Video: ATI HD4870X2 2 GB

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows XP SP2/Vista SP1
  • CPU: Pentium D a 3.0 GHz o equivalente CPU Athlon 64 X2
  • RAM: 1 GB
  • Scheda Video: GeForce 7800 / Radeon X1800 con 256 MB di VRAM
  • Disco rigido: 6 GB di spazio libero

Requisiti consigliati

  • Sistema Operativo: Windows XP SP2/Vista SP1
  • CPU: Intel Core 2 Duo a 2.4 GHz o Athlon 64 X2 4200+ o superiore
  • RAM: 1,5 GB
  • Scheda Video: GeForce 8800 o la serie ATI Radeon HD 3800 con 512 MB di VRAM o superiore
  • Scheda audio: scheda audio Creative Sound Blaster X-Fi
  • Disco rigido: 7 GB di spazio libero