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Grand Theft Auto: Liberty City Stories

Una delle poche esclusive di peso per PSP abbandona tale status per approdare su Ps2: ne sentivamo il bisogno?

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   20/06/2006
Grand Theft Auto: Liberty City Stories
Grand Theft Auto: Liberty City Stories
Grand Theft Auto: Liberty City Stories

GTA per tutti

Con una scelta piuttosto originale, in netta contrapposizione con la stragrande maggioranza delle altre software house, Rockstar Games ha deciso di realizzare una conversione del suddetto Liberty City Stories da PSP a Ps2, al fine di permettere anche a chi non possieda il portatile Sony di godere dell’avventura realizzata dallo studio di Leeds. Sì perchè il team autore di questo capitolo non è lo stesso della serie principale, dal momento che quest’ultimo è impegnato ormai da parecchi mesi nel progetto GTA su Ps3. Come già suggerito, Liberty City Stories è basato sui primi due episodi, ed è quindi privo nella sua struttura di gioco delle modifiche che hanno caratterizzato San Andreas; dimenticatevi quindi di poter nuotare in acqua, o di utilizzare le armi o i mezzi di trasporto che sono comparsi solamente nell’ultima incarnazione per Ps2. Allo stesso modo, non è possibile gestire in maniera approfondita l’abbigliamento del protagonista, che si limita invece alla scelta di una serie di set prestabiliti. Le origini nel progetto su PSP hanno determinato alcune scelte nella meccanica di gioco col fine di renderlo più adatto ad un utilizzo su portatile; questo si risolve soprattutto nella presenza di missioni per la maggior parte brevi e dalla struttura lineare, completabili in una manciata di minuti. La storia, l’abbiamo già detto in occasione della recensione su PSP e per l’anteprima di questa “nuova” incarnazione, segue in buona parte i cliché della serie pur essendo stata scritta appositamente per l’occasione; l’alter ego del giocatore risponde al nome di Tony Cipriani, gangster poco di buono impiegato dalla famiglia mafiosa Leone per tutta una serie di missioni illegali atte a guadagnare il controllo della città. Ovviamente l’impresa non sarà delle più facili, data la presenza di altre famiglie con le stesse intenzioni e tutt’altro che disposte ad una convivenza pacifica e collaborativa. Una buona dose di deja-vu e una progressione priva di particolari colpi di scena rende la trama non esattamente indimenticabile, anche se la sua funzione all’interno dell’economia di gioco non è particolarmente determinante. Sinceramente riteniamo che sia inutile spiegare che tipo di gioco sia GTA, dal momento che il successo enorme della produzione Rockstar Games l’ha reso di fatto uno dei titoli più popolari e conosciuti degli ultimi anni.

Grand Theft Auto: Liberty City Stories
Grand Theft Auto: Liberty City Stories
Grand Theft Auto: Liberty City Stories

Portami su Ps2

Già all’epoca del test sulla versione originale, pur con una promozione piena, avevamo sottolineato tra i difetti il fatto che la serie iniziasse a sentire il peso degli anni, soprattutto in una versione -come quella di Liberty City Stories-, che di fatto si basa sulle meccaniche dei primi due episodi. Il passare dei mesi non ci ha fatto purtroppo cambiare idea, ed anzi il passaggio su una home console ha portato con sè alcuni effetti collaterali non di poco conto. In questo caso infatti il giudizio non può essere ovviamente influenzato dall’entusiasmo per i traguardi tecnici altresì raggiunti con l’esaltante versione PSP, nè possono trovarsi perfettamente a proprio agio le scelte strutturali, come la citata brevità delle missioni, che al contrario trovavano piena giustificazione nell’ottica di un utilizzo su handheld. giocare a Liberty City Stories su Ps2 non può che lasciare un sottile gusto di retrogaming, rappresentando di fatto un passo indietro nella catena evolutiva studiata da Rockstar Games e realizzata con San Andreas. Per quanto riguarda l’aspetto estetico, appare evidente la volontà di fare di questa conversione un porting diretto, senza toccare nulla o quasi dell’originale; purtroppo però, come è ovvio, ciò che risultava essere esaltante e particolarmente attraente sul piccolo schermo di PSP, non è esattamente lo stesso una volta visualizzato su schermi casalinghi di ben altre dimensioni. I programmatori si sono infatti limitati a aggiungere qualche metro di profondità visiva e poco altro, ma di fatto si tratta di dettagli quasi impossibili da percepire; al contrario, ciò che è invece evidente è l’ingiustificata e ingiustificabile incertezza del frame rate, purtroppo traballante in più di una occasione nonostante l’hardware Sony sia tutt’altro che spinto ai suoi limiti. Mediocri anche le texture, molto lontane da quelle, già non certo impeccabili, viste nel pluri citato San Andreas. Dove invece non c’è nulla da lamentarsi è nel sonoro, punto di forza dell’intero franchise; doppiaggi eccellenti per tutti i personaggi si affiancano infatti a una tracklist tratta da fine anni ‘90 robusta e varia, grazie alle diverse stazioni radio disponibili. Nulla da fare invece per la modalità multiplayer, che è stata eliminata senza pietà rimanendo quindi una esclusiva PSP; d’inverso, su Ps2 la presenza della seconda levetta analogica determina un sistema di controllo sicuramente superiore.

Grand Theft Auto: Liberty City Stories
Grand Theft Auto: Liberty City Stories
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Commento

Il porting di un gioco da PSP a Ps2 è francamente un evento che sarebbe arduo definire elettrizzante, e purtroppo a conti fatti nemmeno il nome GTA in copertina riesce a invertire tale premessa. Liberty City Stories sul portatile Sony era un eccezionale esempio di programmazione e di tecnica, ma non esattamente la massima espressione della serie per quanto riguarda i contenuti e la trama. Trasportato su Ps2 in maniera assolutamente diretta, il prodotto di Rockstar Games si rivela un gioco in grado di divertire soprattutto i fan della serie, ma che se confrontato con San Andreas dimostra senza dubbi gli enormi passi in avanti compiuti nel corso degli anni. Il prezzo di vendita budget, che sarebbe stato a nostra opinione tutt’altro che sottinteso per molte altre software house, dimostra però come lo stesso produttore abbia ben chiaro il valore di Liberty City Stories in chiave Ps2, e ne sottolinea contemporaneamente il rispetto nei confronti dei consumatori. Per una ventina di euro, ci sentiamo di citare quindi l’intramontabile Iva Zanicchi: OK Rockstar, il prezzo è giusto.

Pro

  • Prezzo budget
  • Divertente come sempre
  • Longevità corposa
Contro
  • Conversione diretta deludente
  • Inutile se già giocato su PSP
  • Duro da digerire dopo San Andreas

Se dovessimo indicare i giochi della generazione di console che sta per terminare che più hanno inciso nell’industria, sicuramente Grand Theft Auto meriterebbe uno dei posti di maggior rilievo. Dopo i primi episodi 2d per Pc e Psone che lasciavano solo intravedere le potenzialità della serie, l’inversione di rotta nelle tre dimensioni ha scatenato un autentico fenomeno capace di vendere milioni di copie con un successo crescente nelle sue tre incarnazioni per home console. L’ultimo episodio del franchise Rockstar Games ha abbracciato la causa degli handheld andando ad apparire su PSP; intitolato Liberty City Stories, in realtà si trattava di uno spin-off del primo capitolo per Ps2, ambientato nella stessa città, con una storia completamente nuova e alcune modifiche nel gameplay tratte da Vice City.